IMU E TASI, PER GLI ARTIGIANI DEL VICENTINO UN RINCARO MEDIO DEL 6,5% RISPETTO AL 2013
La Confartigianato provinciale ha stimato l’impatto della tassazione immobiliare sulle piccole imprese e ha anche stilato una “classificazione” dei 121 Comuni in base alle aliquote
Qual è l’impatto di Imu e Tasi sulle piccole imprese del Vicentino? Lo ha calcolato l’Ufficio Studi di Confartigianato Vicenza, analizzando nel dettaglio le varie delibere comunali.
“Ne emerge – commenta il presidente Agostino Bonomo – che rispetto alla tassazione 2013, costituita da Imu e maggiorazione Tares, quest’anno il rincaro del tributo immobiliare per una piccola impresa tipo è in media del 6,5%, il che comporterà per loro un aggravio di 12milioni 830mila euro in più. In soli due anni – cioè dal 2012, primo anno di applicazione dell’Imu – l’incremento è stato del 12,3% pari a 22milioni 912mila euro. L’intento dell’indagine, sia chiaro, è di andare a dialogare con gli amministratori, e raccoglierne le istanze, sui temi aperti che possono portare a maggiore efficienza nella gestione della macchina comunale perché, comportamenti poco virtuosi, hanno un diretto impatto sulla competitività delle nostre imprese”.
Osservando più in dettaglio la dinamica delle aliquote, Bonomo osserva:
“A fronte di 38 Comuni che hanno azzerato la Tasi per gli immobili produttivi ce ne sono 28 che hanno aumentato l’Imu rispetto all’anno scorso – precisa il presidente Confartigianato Vicenza, Agostino Bonomo- . Complessivamente, nel 2014 le imprese vicentine pagano una aliquota media di Imu più Tasi pari al 9,4 per mille, composta da un 8,6 per mille di Imu e uno 0,8 per mille di Tasi. In provincia di Vicenza la tassazione, rispetto alla massimo consentito (11,4 per mille), è dunque inferiore di due punti. Tuttavia, c’è il timore fondato che, nella prospettiva di riduzione dei trasferimenti ai Comuni da parte dello Stato, si possano futuri aumenti della tassazione, anche fino al 21,3%. Continueremo così nella nostra opera di monitoraggio, convinti che essa sia utile alle imprese, ai cittadini e agli stessi amministratori comunali. Anche in vista annunciato arrivo di una local tax che non vorremmo divenisse l’occasione di ulteriori oneri”.
Analizzando poi sette profili-tipo di imprese, Confartigianato osserva che a registrare il maggior aumento della tassazione sono quelle di software e ICT, +11,2% in più rispetto al 2013; parrucchieri-estetisti subiscono un rincaro del 9,1% rispetto allo scorso anno così come i ristoranti le pasticcerie e i panifici; le piccole imprese manifatturiere con capannone, che sopportano la tassazione immobiliare maggiore pari a 5.926 euro, pagano 329 euro in più (+5,9%); in termini di variazione percentuale va “meno peggio” ai laboratori di falegnameria e alle autofficine e carrozzerie, che subiscono un rincaro del 2,7% rispetto al 2013.
La ricerca Confartigianato ha stilato anche una “classificazione” dei Comuni della provincia in base all’aliquota Imu e Tasi media per gli immobili produttivi, suddividendoli in quattro gruppi: quelli con tassazione immobiliare per le imprese “bassa”, ovvero inferiore o uguale al 7,6 per mille; quelli con tassazione “media”, compresa tra 7,7 per mille e 9 per mille; quelli con tassazione “medio-alta”, compresa cioè tra 9,1 per mille e 10,5 per mille; infine, i Comuni con tassazione per le imprese “alta”, ovvero con aliquota (Imu più Tasi) media per gli immobili produttivi superiore o uguale al 10,6 per mille.
Nel primo gruppo, cioè con bassa tassazione immobiliare per le imprese, si trovano 9 Comuni (il 7,4% del totale), dove risiede il 3,2% della popolazione e il 3,9% delle imprese: si tratta di Asiago, Asigliano V., Cogollo del Cengio, Gallio, Orgiano, Pojana Maggiore, Posina, Roana, Villaga.
Del gruppo a tassazione immobiliare media sulle imprese fanno parte 46 Comuni (pari al 38%), che comprendono il 35% delle imprese e il 33,2% della popolazione; essi sono Agugliaro, Altavilla V., Altissimo, Barbarano V., Brendola, Brogliano, Caltrano, Calvene, Campiglia dei Berici, Carrè, Cartigliano, Castegnero, Chiuppano, Cismon del Grappa, Conco, Creazzo, Fara Vic.no, Gambellara, Grancona, Grumolo delle Abbadesse, Lusiana, Marano V., Mason V., Molvena, Montecchio Prec., Monte di Malo, Monteviale, Mossano, Nanto, Nogarole V., Pianezze, Pove del Grappa, Pozzoleone, Rosà, Rossano Veneto, Salcedo, S. Germano dei Berici, S. Pietro Mussolino, Santorso, Sarcedo, Schiavon, Solagna, Sossano, Vicenza, Zanè e Zovencedo.
Il gruppo più consistente è quello con tassazione immobiliare medio-alta, che conta 54 Comuni (pari al 43,8%) e circa la metà delle imprese (48,9%) e della popolazione (51,2%) della provincia; vi fanno parte Albettone, Alonte, Arsiero, Bassano del Grappa, Bolzano V., Bressanvido, Camisano V., Campolongo sul Brenta, Cassola, Castelgomberto, Chiampo, Cornedo V., Costabissara, Crespadoro, Dueville, Enego, Foza, Gambugliano, Grisignano di Zocco, Isola Vicentina, Laghi, Lastebasse, Malo, Marostica, Montecchio Magg., Montegalda, Montegaldella, Montorso V., Mussolente, Nove, Noventa V., Pedemonte, Piovene Rocchette, Quinto V., Recoaro Terme, Romano d’Ezzelino, Sandrigo, San Vito di Leguzzano*, Schio, Sovizzo, Tezze sul Brenta, Thiene, Tonezza del Cimone, Torrebelvicino, Torri di Quartesolo, Trissino, Valdagno, Valdastico, Valli del Pasubio, Valstagna, Velo d’Astico, Villaverla, Zermeghedo, Zugliano.
Infine, il gruppo con più elevata tassazione per le aziende è composto da 12 Comuni (10,7% del totale) e coinvolge il 12,2% delle piccole imprese vicentine e il 12,4% della popolazione: vi rientrano Arcugnano, Arzignano, Breganze, Caldogno, Longare, Lonigo, Lugo di Vicenza, Montebello V., Monticello Co. Otto, Rotzo, S. Nazario, Sarego.
* A seguito di verifiche congiunte con l’Amministrazione di San Vito di Leguzzano, la posizione del Comune è stata aggiornata.