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In occasione della Festa della Donna, Confartigianato installa due panchine rosse (in piazza Dei Nobel e all’esterno del Centro Congressi). Tra le altre iniziative in programma: incontro sull’educazione e indipendenza finanziaria, concorso sulla parità di genere, serata dedicata ai rapporti manipolativi

I dati relativi alla violenza sulle donne forniscono un quadro drammatico e in continua ascesa. Le imprenditrici e gli imprenditori di Confartigianato Imprese Vicenza sono uniti nell’unanime condanna verso questa forma di abuso e violenza:
“Solidali con tutte le donne che subiscono quotidiane violenze psicologiche, fisiche e stalking, ci vogliamo impegnare a promuovere la tutela dei diritti delle donne, l’uguaglianza di genere, l’empowerment femminile, il superamento di certi stereotipi di genere. Un messaggio che va ribadito con forza e rivolto anche ai giovani – commenta Gianluca Cavion, presidente di Confartigianato Vicenza-.  Il rispetto integrale della persona umana è al centro della battaglia contro le violenze e richiede coraggio e determinazione da parte di tutti a partire anche dai luoghi di lavoro”.

Per dare concretezza a questo impegno, Confartigianato Vicenza in occasione della ricorrenza della Festa della Donna ha deciso di installare due panchine rosse: una di fronte al Centro Congressi di via Fermi, l’altra nel parco adiacente Piazza Dei Nobel, entrambe con impresso il numero verde 1522 (il servizio pubblico per le richieste di aiuto promosso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri).
Oltre al presidente Gianluca Cavion e Sabrina Pozza, presidente del Movimento Donne Impresa di Confartigianato Vicenza, al momento ufficiale di consegna delle panchine sono intervenute la vicesindaca del Comune di Vicenza Isabella Sala, che ha sottolineato la scelta del contesto in cui sono collocate le panchine e quanto si possa imparare dalla specificità delle imprese artigiane al femminile, e Francesca Torelli, Consigliera Regionale di Parità, che ha ricordato come anche nei luoghi di lavoro sia importante portare avanti una cultura del rispetto e del riconoscimento del femminile.

“Da anni il Movimento Donne Impresa si dedica a promuovere la parità di genere e a contrastare ogni forma di violenza e discriminazione, in questo contesto si colloca l’iniziativa delle panchine rosse che non sono semplici oggetti urbani, ma simboli potenti di rifiuto verso ogni forma di violenza – spiega Sabrina Pozza, presidente del Movimento Donne Impresa di Confartigianato Vicenza -. Esse ci ricordano che gli abusi contro le donne avvengono nelle nostre comunità, nei luoghi familiari, nei piccoli e grandi centri, spesso nell’indifferenza di chi vede, sente o intuisce ma non interviene. Tina Magenta, che ha posato la prima panchina a Lomello, ha espresso perciò il desiderio che queste panchine siano voci silenziose che invitano tutti a non restare indifferenti. Anche per questo, quelle di Vicenza saranno solo le prime di una serie di panchine che vorremmo portare in altri contesti territoriali”.
Accanto ad un simbolo come la panchina rossa, si affianca a ottobre un momento di approfondimento sulla violenza. Infatti, una delle tre relatrici della Scuola Genitori edizione 2024 al via in ottobre, sarà Roberta Bruzzone, criminologa, psicologa forense, personaggio televisivo, scrittrice italiana (le altre due ospiti sono Stefania Andreoli e Maria Rita Parsi). Bruzzone affronterà il tema “Come aiutare i genitori a riconoscere la manipolazione affettiva nei rapporti interpersonali”, argomento purtroppo quanto mai attuale e che sarà di sicuro interesse non solo per i genitori. Non c’è dubbio che tutti prima o poi si è avuto (o si ha) a che fare con un manipolatore e non sempre e necessariamente è il partner ma può anche essere un genitore, un fratello, un amico, un collega, un capo. Fondamentale quindi capire come riconoscere questo tipo di persone per difendersene. 

Aggiunge Pozza: “Abbiamo scelto come luogo il fronte del Centro Congressi perché attraverso progetti e percorsi formativi che in esso si svolgono si intende partecipare alla sfida educativa di aiutare uomini e donne a riconoscersi, rispettarsi, affinché insieme alle pari opportunità si raggiunga anche una pari dignità. Come Movimento a livello nazionale abbiamo anche promosso un concorso, in scadenza il 20 marzo, per sensibilizzare gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado sul tema dell’imprenditoria femminile e sulla parità di genere nell’ambito delle micro e piccole imprese. Ci siamo inoltre impegnati, e continueremo, anche attraverso il progetto regionale P.A.R.I. sulla parità di genere, a formare e sensibilizzare su questi temi le imprese, sia femminili che maschili”.
Proprio in questo contesto è in programma per il 4 aprile l’incontro “La cultura finanziaria come strumento di indipendenza”, promosso da Cesar e Confartigianato Vicenza, e che rientra nel più ampio progetto “Generazioni(e) d’impresa”. Se sempre più donne, infatti, guardano all’imprenditorialità quale espressione di realizzazione personale e lavorativa soddisfacente, compatibile con le esigenze di conciliazione vita-lavoro. Una scelta che va supportata anche con la capacità del territorio di creare comunità di imprese e servizi che favoriscano l’imprenditorialità.
“In seno a Confartigianato operano molte donne, imprenditrici e collaboratrici, lo fanno quotidianamente con passione, conciliando impegni di lavoro e impegni familiari”, commenta il presidente Gianluca Cavion.
In merito, i dati elaborati dall’Ufficio Studi dicono che l’Italia si piazza al primo posto in Europa per numero di imprenditrici autonome: 15% del totale delle donne occupate tra i 15 e 74 anni (media Ue 9,8%). In questo contesto nel vicentino la ‘vocazione’ delle donne a fare impresa è molto forte tanto da contare, dato del 2022, 15.837 imprese femminili (pari al 19,8% del totale) di cui 3.879 sono imprese artigiane femminili (16,9% delle imprese artigiane). Donne occupate anche come dipendenti tanto che Vicenza è seconda in Veneto, e tra le prime 30 province, per tasso di occupazione femminile (61,3% contro una media regionale del 59,8%, Italia 51,1%).

 “Oggi sono molte le giovani che hanno intrapreso, e intraprendono, percorsi si studi, e quindi professioni e lavori, ritenuti un tempo appannaggio dei colleghi maschi. Se il gap occupazionale tra uomini e donne si riduce progressivamente, anche e proprio grazie alle giovani, le donne con figli però faticano ancora a entrare nel mondo del lavoro. Ripensamento e razionalizzazione dei servizi per l’infanzia, politiche familiari che dovrebbero essere più incisive, a partire dalla tassazione sul lavoro ad esempio, promuovere e favorire politiche di conciliazione, sono alcuni passi che debbono essere fatti sulla via della parità di genere e della sostenibilità sociale trovando la collaborazione di tutti i soggetti coinvolti.”, conclude il presidente di Confartigianato Vicenza, Gianluca Cavion.

Comunicato 28