INDUSTRIA, RALLENTA LA CADUTA: -4,9% SUL 2011 E -1,1% CONGIUNTURALE. MAGGIORI SOFFERENZE PER LE MICRO IMPRESE, L’EXPORT -1,2%. MENO PESSIMISTI GLI IMPRENDITORI.
Nel terzo trimestre 2012, sulla base dell’indagine VenetoCongiuntura, la produzione industriale ha registrato una flessione del -4,9% rispetto allo stesso periodo del 2011, mentre la variazione congiunturale destagionalizzata è stata del -1,1%. L’analisi congiunturale sull’industria manifatturiera di Unioncamere del Veneto, con la collaborazione della Confartigianato del Veneto, è stata effettuata su un campione di 2.826 imprese con almeno 2 addetti.
«Nel terzo trimestre dell’anno assistiamo ad nuova flessione dei livelli produttivi (-4,9% su base annua) ma la variazione congiunturale (-1,1% il dato destagionalizzato) rappresenta un segnale di decelerazione della contrazione. In una situazione ancora difficile per il settore manifatturiero –sottolineano Alessandro Bianchi e Giuspeppe Sbalchiero, presidenti rispettivamente di Unioncamere del Veneto e Confartigianato Imprese Veneto– è importante saper cogliere alcuni sintomi che potrebbero portare ad un’inversione di tendenza nei prossimi mesi, come le previsioni degli stessi imprenditori, che lasciano intravedere una fioca luce in fondo al tunnel. Dopo una lunga serie di saldi decrescenti, infatti, le aspettative degli imprenditori presentano un lieve miglioramento sia per la produzione che per la domanda, soprattutto quella estera, seppur ancora in terreno negativo, mentre mantengono un trend decrescente per l’occupazione. Per concretizzare questi pallidi segnali di recupero è necessaria la ripresa della congiuntura internazionale. Purtroppo le previsioni rischiano una nuova revisione verso il basso a causa della crisi dell’euro, delle elezioni americane e delle prospettive di crescita dei paesi emergenti. È il caso dell’economia italiana che, stando le previsioni diffuse ieri dall’Istat, dovrebbe accusare una flessione del -2,3 per cento nel 2012 e del -0,5 nel 2013 con ricadute negative anche per il Veneto: il Pil regionale infatti subirà una contrazione del -2,1 per cento nel 2012 e resterà piatto nel 2013».
«Nel terzo trimestre dell’anno assistiamo ad nuova flessione dei livelli produttivi (-4,9% su base annua) ma la variazione congiunturale (-1,1% il dato destagionalizzato) rappresenta un segnale di decelerazione della contrazione. In una situazione ancora difficile per il settore manifatturiero –sottolineano Alessandro Bianchi e Giuspeppe Sbalchiero, presidenti rispettivamente di Unioncamere del Veneto e Confartigianato Imprese Veneto– è importante saper cogliere alcuni sintomi che potrebbero portare ad un’inversione di tendenza nei prossimi mesi, come le previsioni degli stessi imprenditori, che lasciano intravedere una fioca luce in fondo al tunnel. Dopo una lunga serie di saldi decrescenti, infatti, le aspettative degli imprenditori presentano un lieve miglioramento sia per la produzione che per la domanda, soprattutto quella estera, seppur ancora in terreno negativo, mentre mantengono un trend decrescente per l’occupazione. Per concretizzare questi pallidi segnali di recupero è necessaria la ripresa della congiuntura internazionale. Purtroppo le previsioni rischiano una nuova revisione verso il basso a causa della crisi dell’euro, delle elezioni americane e delle prospettive di crescita dei paesi emergenti. È il caso dell’economia italiana che, stando le previsioni diffuse ieri dall’Istat, dovrebbe accusare una flessione del -2,3 per cento nel 2012 e del -0,5 nel 2013 con ricadute negative anche per il Veneto: il Pil regionale infatti subirà una contrazione del -2,1 per cento nel 2012 e resterà piatto nel 2013».
Produzione: Sotto il profilo settoriale l’andamento negativo della produzione continua a interessare principalmente le microimprese (2-9 addetti) con un calo del -7%. A seguire le piccole (10-49 addetti) e le medie imprese (52-249 addetti) rispettivamente con una flessione del -5,1% e del -4,1%. Ma negativa si conferma anche la performance delle grandi imprese (250 addetti e più) con una variazione del -3,6%. La dinamica negativa riguarda soprattutto la produzione di beni intermedi (-5,8%), mentre le imprese che realizzano beni strumentali e di consumo registrano valori rispettivamente del -4,8% e -3,9%. Per quanto riguarda i settori le diminuzioni più marcate sono state rilevate per i comparti del marmo, vetro e ceramica (-7%), del legno e mobile (-6,9%), mezzi di trasporto (-6,6%). L’unico settore che registra un andamento pressoché stabile, ma pur sempre negativo, è l’alimentare, bevande e tabacco (-0,4%).
Fatturato: Il trend negativo è confermato dalla diminuzione del -4,8% del fatturato su base annua. La peggior performance è ascrivibile alle micro imprese (-8,1%), meno marcata per le grandi (-2,6%). Sotto il profilo settoriale spicca la variazione negativa dei mezzi di trasporto (-10,6%) e del legno e mobile (-8,3%). L’alimentare, bevande e tabacco si riconferma l’unico settore con una variazione del fatturato in lieve aumento (+0,9%). La variazione negativa è ascrivibile a una forte diminuzione del fatturato interno (-6,8%) dovuta in primis ai settori delle macchine ed apparecchi meccanici e delle macchine elettriche ed elettroniche (in media -9,5%), ma anche quello estero ha registrato una variazione negativa del -1,2%. Una flessione dettata soprattutto dai mezzi di trasporto (-11,5%), compensata dalla variazione positiva del settore alimentare, bevande e tabacco (+7%), macchine elettriche ed elettroniche (+3%), tessile, abbigliamento e calzature (+1,9%). Per quanto riguarda la dimensione d’impresa, soffrono di più le micro imprese (-5,6%), mentre l’andamento è stabile per le imprese di media dimensione (-0,1%).
Ordinativi: Gli ordinativi hanno segnato un calo del -4,6% su base annua (-7,5% le microimprese). La performance peggiore nel comparto del legno e mobile (-8,2%), mentre l’unico a evidenziare un andamento stabile è l’alimentare, bevande e tabacco (-0,1%). Meno accentuata la flessione degli ordinativi dal mercato estero (-0,8%), determinata dalle micro imprese (-6%), mentre le medie risultano stabili (+0,4%). Il settore con la performance migliore è quello delle macchine elettriche ed elettroniche (+5,2%) e degli alimentari, bevande e tabacco (+4,1%), mentre particolarmente negativo è l’andamento dei mezzi di trasporto (-6,8%). Continua la tendenza negativa per gli ordinativi dal mercato interno (-6,6%) imputabile in primis alle micro imprese (-7,9%). I settori più colpiti sono legno e mobile, marmo, vetro e ceramica, entrambi -9,9%.
Occupazione: L’occupazione è segnata da una lieve flessione pari a -0,6% su base annua (-0,8% nel trimestre precedente), che interessa principalmente le imprese di medie dimensioni (-1%). Sotto il profilo settoriale il calo maggiore è stato registrato nel comparto del legno e mobile (-3%) e carta e stampa (-2,5%). Gli unici settori a evidenziare una dinamica lievemente positiva sono macchine ed apparecchi meccanici e metalli e prodotti in metallo con un +0,7% e un +0,5%.
Previsioni: Migliora ma restano pur sempre negative le previsioni degli imprenditori per i prossimi tre mesi con un saldo pari a -29,8 punti percentuali (-36,6 p.p. nel trimestre precedente) per la produzione. Migliora, anche se di poco, la fiducia anche per l’indicatore del fatturato (-28,8 p.p. contro il -35,1 p.p. del trimestre precedente) e degli ordini, soprattutto quelli provenienti dal mercato estero (-12,3 p.p. contro il -19,2 p.p. precedente). Cresce la sfiducia in un recupero dell’occupazione (-15,6 p.p., -14,0 p.p. precedente).