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INSTALLATORI ASSOARTIGIANI: «LA DICHIARAZIONE DI CONFORMITA’ PER GLI IMPIANTI E’ UNA GARANZIA PER GLI ARTIGIANI E PER GLI UTENTI»

08/05/2007INSTALLATORI ASSOARTIGIANI: «LA DICHIARAZIONE  DI CONFORMITA' PER GLI IMPIANTI E' UNA GARANZIA  PER GLI ARTIGIANI E PER GLI UTENTI» In merito alla Dichiarazione di Conformità degli impianti, il presidente della Categoria Installatori e Riparatori d'impianti dell'Assoartigiani vicentina, Maurizio Pellegrin, ha le idee chiare: «Si tratta di un documento importante, che vincola a lungo l'azienda: per questo il cliente lo deve esigere e l'installatore lo deve rilasciare consapevole di ciò che fa. Insomma, la leggerezza dall'una e dell'altra parte è bandita». Ogni installatore e riparatore d'impianti (elettricisti, idraulici, antennisti) sa, infatti, che lavorare con professionalità è la base del suo successo e che eseguire un intervento a "regola d'arte" significa garanzia di stima e apprezzamento da parte del mercato, e certezza di adempiere alle disposizioni normative in termini di sicurezza. In relazione a quest'ultimo aspetto, proprio l'esecuzione degli impianti a "regola d'arte", anche tramite l'impiego di materiali idonei, è espressamente richiesta dalla Legge. A far fede per l'impiantista, a testimoniare la qualità del lavoro eseguito e dei materiali utilizzati, è appunto la Dichiarazione di Conformità che elettricisti, idraulici e antennisti devono rilasciare in quattro copie: una per il cliente, una per la ditta realizzatrice dell'impianto, una per il Comune, una per la Camera di Commercio. «La Dichiarazione di Conformità non è un semplice pezzo di carta rilasciato dalla ditta che ha eseguito l'impianto al cliente solo perché lo impone la normativa – prosegue Pellegrin-. Per l'impiantista essa rappresenta una grande assunzione di responsabilità, perché l'artigiano certifica di essere abilitato ad eseguire l'intervento e ne assicura la qualità, assumendosi anche la responsabilità di eventuali malfunzionamenti e danni che ne potrebbero derivare. Di conseguenza, invito gli impiantisti a non sottovalutare la Dichiarazione, e gli utenti a comprenderne il significato, esigendola ogniqualvolta fanno eseguire un intervento all'impianto elettrico, di riscaldamento o climatizzazione, all'ascensore o alle tubazioni dell'acqua».Ma perché questa presa di posizione del presidente degli installatori Assoartigiani? «È capitato che degli installatori abilitati a rilasciare la Dichiarazione di Conformità abbiano rilasciato il documento in seguito ad un intervento non eseguito da loro stessi, ma da qualche operatore "improvvisato", se non dall'utente stesso. Poiché la normativa esige la Dichiarazione, l'utente si rivolge a un installatore professionista per ottenerla, pagandola anche, ma finendo in tal modo col creare un duplice rischio. In capo all'artigiano infatti si crea la responsabilità giuridica per un lavoro che può essere stato eseguito anche molto male e quindi potenzialmente a rischio. Per l'utente è la sua stessa sicurezza a rischio, perché con elettricità e gas non si deve scherzare».Chiaro quindi il messaggio rivolto da Pellegrin agli operatori disinvolti («non fatevi pagare per un lavoro che non avete eseguito, il rischio è maggiore dei soldi che si prendono») e ai clienti incauti («inutile certificare lavori mal fatti, è una furbata che può ritorcersi contro la vostra sicurezza»). Il presidente ricorda infine quali garanzie offre la Dichiarazione: «L'installatore certifica sotto la propria responsabilità che l'impianto è stato realizzato in modo conforme e a regola d'arte, secondo quanto previsto dalle normative in materia, avendo in particolare rispettato il progetto, installato componenti e materiali costruiti a regola d'arte e adatti al luogo di installazione e controllato l'impianto ai fini della sicurezza e funzionalità con esito positivo».