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IRPEF

Sbalchiero: “Bene riduzione, ma inaccettabile limitarla ai soli lavoratori dipendenti. In veneto esclusi così il 50% degli addetti dell’artigianato”

“Il probabile intervento per ridurre il peso dell’Irpef sarebbe decisamente utile, perché potrebbe contribuire alla ripresa del mercato interno e dei consumi, drammaticamente colpiti dalla lunga crisi. Tuttavia, sarebbe un gravissimo errore limitare il taglio ai soli lavoratori dipendenti, escludendo i lavoratori autonomi, i titolari di reddito d’impresa e i pensionati”. Ad affermarlo Giuseppe Sbalchiero, presidente di Confartigianato Imprese Veneto di fronte alle ipotesi, trapelate sulla stampa, di taglio del cuneo fiscale.
“Una ingiustizia bella e buona –prosegue Sbalchiero- che escluderebbe, qui in Veneto, oltre 200mila tra titolari e soci di imprese artigiane! La metà degli addetti dell’artigianato. Inaccettabile! Senza tenere conto poi che in questo modo si  ridurrebbe di molto l’efficacia del provvedimento sull’economia italiana».
“L’obiettivo da perseguire, invece, deve essere quello di una riduzione dell’imposta sulla persone fisiche senza discriminazioni, accompagnata da semplificazioni burocratiche e sgravi per le imprese che assumono. Non va dimenticato che, se si vuole favorire una sollecita ripresa dell’occupazione e dei consumi interni, si deve puntare a sostenere il ruolo e le potenzialità di milioni di PMI e imprese diffuse che già oggi garantiscono il 68% del fatturato del Paese e il 52% dei posti di lavoro e che sono in grado – a differenza di altri settori economici conclude Sbalchiero- di crearne rapidamente di nuovi, sempre che siano messi nelle condizioni migliori per esercitare la loro attività. Auspichiamo che in queste ore prevalga il buon senso e che il Governo decida saggiamente che l’intervento sull’Irpef debba includere tutti, anche i lavoratori autonomi, i titolari di reddito d’impresa e i pensionati oppure l’effetto sui consumi sarà inevitabilmente troppo debole”.