LA 45ª CERIMONIA DI PREMIAZIONE IN FIERA DEI MAESTRI ARTIGIANI. SBALCHIERO: “IL NOSTRO ARTIGIANATO SI RICONOSCE NELL’ESEMPIO DEI MAB”
18/03/2007LA 45ª CERIMONIA DI PREMIAZIONE IN FIERA DEI MAESTRI ARTIGIANI. SBALCHIERO: "IL NOSTRO ARTIGIANATO SI RICONOSCE NELL'ESEMPIO DEI MAB"Anche la Settimana dell'Artigianato 2007, com'è tradizione, ha vissuto alla Fiera di Vicenza il suo momento culminante con la cerimonia di premiazione dei Maestri Artigiani e dei Dirigenti e Pensionati Benemeriti della categoria proclamati dall'Associazione Artigiani provinciale.Di fronte a una platea gremita di personalità del mondo politico, amministrativo, sociale e del lavoro, oltre che di familiari dei premiati, sono stati insigniti del prestigioso titolo di Maestri Artigiani: Alcide Bergozza (Arzignano); Giovanni Bertoldo (Malo); Mario Bittante (Rosà); Giovanni Bovo (Trissino); Agostino Renato Cason (Caldogno); Elio Dalla Vecchia (Schio); Andrea Feltrin (Lonigo); Pietro Garbossa (Bassano); Giancarlo Michelon (Nove); Floriano Romio (Vicenza); Dirigenti Benemeriti sono stati proclamati: Simeone Antoniazzi (Chiampo); Valeria Gonzato (Schio); Sergio Legumi (Creazzo), mentre i nuovi Pensionati benemeriti sono Lino Bon (Creazzo) e Bellarmino Calgaro (Cogollo del Cengio).Per il secondo anno sono poi stati attribuiti i Premi Fedeltà all'Impresa destinati ai dipendenti di aziende artigiane da almeno 25 anni, che in questa nuova edizione sono andati a: Giovanna Bao (Ditta J.P. Roland di Marostica); Giovannina Corradin (Maglierie Dal Pozzo di Bressanvido); Stefano Piazzo (Ditta Luciano Malfatto di Ponte di Barbarano); Giocondo Rossi (Baù Costruzioni di Marostica); Nadio Soffia (Carpenteria Tosetto di Campiglia dei Berici).La consegna degli attestati si è completata con l'attribuzione del Premio L'Artigianato fa Scuola destinato dall'Assoartigiani alle aziende che hanno ospitato e seguito in stage alcuni insegnanti di istituti superiori per la redazione di progetti formativi scuola/lavoro.Al primo posto si è classificata la ditta "Baratella Armando" di Noventa Vicentina, al secondo la "Confezioni Nicole" di Nicoletta Scalchi (Creazzo) e al terzo la "M. & D.M." di Monte di Malo.Era presente anche Vittorio Missoni, in rappresentanza della famosa famiglia di stilisti, che è stato intervistato dalla giornalista Nicoletta Martelletto.A nome dell'Associazione, il presidente provinciale Giuseppe Sbalchiero ha ringraziato tutti i premiati e li ha indicati a esempio dei valori di quel mondo artigiano vicentino che oggi conta più di 26.800 aziende, con un'incidenza del 34,8% sul totale delle imprese attive in provincia, dà lavoro a oltre 80.860 addetti tra titolari e collaboratori, con una media superiore alle quattro persone per azienda, e nell'arco di anni che va dal 2000 a oggi, periodo contraddistinto da grandi difficoltà economiche a livello internazionale, ha saputo crescere ancora del 5,7%. «Noi non scordiamo, inoltre, che dietro questi numeri – ha spiegato Sbalchiero nella sua relazione – ci sono persone, relazioni, iniziative, sogni, delusioni, tenacia, tutto quello straordinario intreccio di energie che sviluppa un benessere collettivo e che va ben oltre le cifre del Pil».E tra le grandi energie di una terra dove, dunque, una persona su cinque risulta attiva nell'artigianato, Sbalchiero ha voluto inserire anche l'Associazione di categoria che lo rappresenta, «che fin dalla sua fondazione, 62 anni fa, non è mai stata alla finestra, ma ha cercato di guidare con idee, progetti, risposte quotidiane, la crescita del settore».«Oggi come ieri – ha osservato il presidente- noi guardiamo avanti, guardiamo al futuro. E difatti, proprio come Associazione responsabile dello sviluppo delle migliaia di aziende iscritte, abbiamo di recente adottato alcune linee d'intervento dirette a guidare il nostro operato lungo piste di ampio tracciato». Una per una, Sbalchiero le ha richiamato negli elementi essenziali. «Innanzitutto l'aggregazione, come sistema che consente anche alle imprese di piccole dimensioni di sfruttare al meglio determinate specificità, le cosiddette "nicchie di eccellenza", creando legami con altre imprese: in questa logica, nel 2006 si sono costituiti altri 4 consorzi coinvolgendo una trentina di imprese, e già nel 2007 si stanno avviando una quindicina di momenti aggregativi. Poi i progetti, come strumenti per immaginare e tracciare scelte verso il domani con la consapevolezza che rappresentano investimenti, talvolta rischi, ma che sono anche l'unico modo per non trovarci indietro nelle sfide dell'innovazione e della competizione globale. Poi il credito, come volano per dare sostegno alla grande voglia d'impresa che nel nostro territorio fortunatamente non è mai venuta meno; un volano che ora sta affrontando i delicati cambiamenti organizzativi derivanti dagli accordi di Basilea 2 con la necessaria riforma, nella sostanza e nei rapporti con le banche, dei sistemi di garanzia e di finanziamento ad opera delle strutture che per decenni hanno consentito la straordinaria diffusione d'imprenditorialità nel territorio, soprattutto del Nordest. Infine lo sviluppo sostenibile, quale fondamento vitale per il futuro dei nostri figli, quale base delle scelte che oggi facciamo nell'uso del territorio, delle fonti energetiche e del loro utilizzo, nella produzione e nella gestione dei rifiuti. Perché, accanto alle grandi responsabilità in capo a chi guida il nostro pianeta, si pongono anche le nostre responsabilità individuali, apparentemente assai circoscritte ma in realtà di estremo valore complessivo».«Non mancano – ha aggiunto Sbalchiero – altri orizzonti di riferimento che di giorno in giorno vanno a chiarirsi, a comporsi, ma ho voluto richiamare questi perché oggi, in Associazione, si tratta di temi profondamente condivisi. Ad essi si contrappongono tanti fattori di difficoltà, tanti ostacoli che troviamo nel nostro cammino; ma credo che, accanto alla solita e purtroppo sempre più perversa burocrazia, accanto ad atteggiamenti che promettono cambiamenti e occasioni di sviluppo con il malcelato obiettivo di non cambiare nulla, credo che oggi sia più che mai preoccupante – anche perché dilaga e trova straordinarie difese – un diffuso senso di irresponsabilità». «Ci stiamo quasi rassegnando – ha spiegato – al fatto che in questo Paese sia diventato tutto lecito, e che anzi il negativo, l'arroganza, l'essere furbi, possano farla da padrone. Questi fenomeni arricchiscono il gossip, fanno crescere artificiosamente i fascicoli giudiziari di centinaia di pagine, e intanto vergognose, scandalose storie e persone rimangono impunite. Anche perché quei volti ce li ritroviamo sorridenti sugli schermi televisivi, si tratti di finanza o di sport truccati, di politica o di costume».«Siete voi, maestri e dirigenti artigiani, pensionati e dipendenti fedeli – ha concluso Sbalchiero – a dirci qual è la strada che può assicurare duraturi risultati, che dà vera soddisfazione: voi ci incoraggiate a credere, nonostante tutto, nelle stesse scelte che hanno guidato le vostre iniziative. Allo stesso modo siamo felici di continuare nel legame tra aziende e mondo della scuola che oggi si riassume nel premio L'Artigianato fa Scuola: è un legame che ribadiamo, perché non possiamo assolutamente permetterci di tradire i giovani. Tutto ciò che abbiamo è a titolo di custodia, e dunque alle nuove generazioni dobbiamo a nostra volta affidare questo patrimonio, dalla natura alla salute, dall'arte ai sogni, dall'economia al sociale, affinché essi possano proseguire il loro viaggio nella vita con sicurezza e con entusiasmo».