La new Space Economy è già realtà in molti settori
Quello della New Space Economy è un argomento di cui negli ultimi anni si parla in maniera crescente. Si tratta dell’epocale evoluzione della catena del valore che, dall’ideazione delle infrastrutture spaziali abilitanti come i satelliti, le sonde o i lanciatori, arriva alla produzione di servizi e applicazioni che da quelle strutture sono ricavate qui sulla terra. Cube Sat e Applicazioni informatiche che sfruttano i dati geo spaziali stanno portando sul pianeta Terra una nuova economia dello spazio, con previsioni di business che dagli attuali 350 milioni di dollari potrebbero arrivare a mille miliardi.
Il programma Copernicus finanziato e voluto dall’Unione Europea ogni giorno produce 12 terabyte di dati. Si tratta di una mole di dati incredibile a disposizione di chi sappia usarla. Si tratta quindi di una miniera dove tutto è evidentemente legato all’utilizzo del dato, il downstream, attraverso modelli di business innovativi.
Tra i compiti di Confartigianato Imprese Vicenza c’è anche quello di traghettare verso nuovi approdi le imprese e di indicare soluzioni e opportunità che le pongano nelle condizioni di sviluppare la loro attività. “La crescita, sia quantitativa che qualitativa, delle piccole e medie imprese sta nella loro capacità di cogliere l’innovazione legata a doppio filo alle tecnologie digitali – spiega il presidente di Confartigianato Imprese Vicenza, Agostino Bonomo-. Che si tratti di studiare materiali nuovi, di proporre servizi di alto livello, di ottimizzare il processo di produzione, o di sviluppare la propria clientela, non c’è dubbio che il “sapere digitale” oggi rappresenta per l’artigianato e le piccole imprese l’altro aspetto della propria unicità. Il tutto in un’ottica di maggiore competitività”.
In questo contesto si colloca il Copernicus Hackathon Vicenza, un’iniziativa internazionale supportata e cofinanziata dall’Unione Europea. Una ‘maratona’ a suon di scienza e di idee di business che non è che l’ultimo tassello, in ordine di tempo, di un percorso verso la diffusione della cultura digitale tra le PMI avviato già da qualche tempo, come spiega il direttore generale, Pietro De Lotto: “Confartigianato Vicenza ha strutturato una serie di collaborazioni sempre più stabili e articolate con soggetti di rilievo nazionale ed internazionale, quali reti di Università e gli Istituti di ricerca, incentrate proprio sul tema di come poter inserire le piccole e medie imprese in un circuito di tecnologie avanzate. I partner che già collaborano con il DIH (Digital Innovation Hub di Confartigianato Vicenza) sono: Università di Padova e Venezia, lo IUAV, Politecnico di Milano, Università di Trento, Sant’Anna di Pisa, Istituto Italiano di Tecnologia di Genova, Competence Center Artes 4.0, Fondazione Skolkovo (Mosca), MIT Medialab (Boston) solo per citarne alcune. Collaborazioni che consentono di portare conoscenze e frontiere nuove dentro alle piccole e medie imprese”.
In questo senso Confartigianato con Copernicus Hackathon, dedicato allo spazio e alla gestione dei dati satellitari del sistema Copernicus, si potrà scoprire e capire meglio come adattare quelle tecnologie e utilizzarle per creare servizi a valore aggiunto sfruttabili in ambito civile, sociale ed economico.
“Abbiamo voluto associare Copernicus Hackathon con il tema, forse uno dei più attuali, del Climate Change, in considerazione del fatto che il nostro territorio dovrà sempre più spesso confrontarsi con gli effetti – continua De Lotto- diretti e indiretti del cambiamento climatico. Non abbiamo certo nessuna velleità, pensando che a Vicenza si possano costruire lanciatori di satelliti, ma le tecnologie spaziali sono oggi adattate e utilizzate nella vita economica di tutti i giorni attraverso il ricorso ai servizi downstream e agli Open Data geo spaziali. Tecnologie che vengono, con bassissimi costi proprio per la loro diffusione, utilizzate direttamente o indirettamente anche dalle nostre imprese, basti pensare a settori quali l’impiantistica, la filiera dell’edilizia, la filiera della logistica e del trasporto, il settore della meccanica della componentistica auto e della meccatronica.”
Tutti segmenti che trovano, e troveranno sempre di più, nella new space economy degli ambiti di potenziale sbocco commerciale e produttivo.