L’ALLARME DEGLI AUTONOLEGGIATORI ARTIGIANI: LA CHIUSURA DELLA EDERLE PROVOCHEREBBE UN DANNO ENORME AI NOSTRI SERVIZI DI AUTOBUS
15/01/2007L'ALLARME DEGLI AUTONOLEGGIATORI ARTIGIANI: LA CHIUSURA DELLA EDERLE PROVOCHEREBBE UN DANNO ENORME AI NOSTRI SERVIZI DI AUTOBUSUn altro "sì" al progetto Dal Molin giunge dalla categoria degli Autonoleggiatori dell'Assoartigiani di Vicenza presieduta da Willy Della Valle. Se ne fa interprete il presidente provinciale della stessa Assoartigiani, Giuseppe Sbalchiero, che, facendo seguito alle altre iniziative già attuate sulla questione, con una lettera indirizzata alle presidenze di Provincia e Camera di Commercio nonché al sindaco Hüllweck segnala la forte preoccupazione di molte ditte del settore del noleggio con autobus.Per la Caserma Ederle infatti, da quasi trent'anni un gruppo di venti imprese di autonoleggio svolge una serie di servizi scolastici e non solo, occupando quotidianamente in essi cinquanta persone.Il comparto, anche in relazione alla recente fusione tra Aim e Ftv che di fatto ha chiuso alle aziende private la possibilità di partecipare ai bandi di concorso per l'assegnazione di servizi di trasporto pubblico locale, sta attraversando un periodo piuttosto critico. La mancata realizzazione della cosiddetta "Ederle 2" al Dal Molin e, conseguentemente, la partenza di tutte le forze americane da Vicenza, renderebbero tale situazione ancora più difficile.A settembre 2006 è stato assegnato il nuovo appalto quinquennale alle imprese vicentine di noleggio, che oggi svolgono con professionalità e qualità i servizi loro affidati. Il nuovo bando prevedeva l'utilizzo di autobus con motorizzazione non inferiore alla categoria "Euro 2", e ciò ha comportato il rinnovo di gran parte del parco veicolare, con un investimento economico notevole. La messa in strada di un autobus da noleggio costa mediamente tra i 290 e i 340 mila euro, ammortizzabile mediamente in cinque-sei anni.Se la "Ederle 2" non venisse realizzata e quindi anche l'attuale caserma venisse smantellata, le conseguenze sarebbero devastanti: non solo per l'occupazione di cinquanta persone, ma anche per il rischio di fallimento che coinvolgerebbe molte delle venti imprese impegnate nel servizio. Parecchie di loro si troverebbero in grave difficoltà, non sapendo come far fronte agli impegni economici derivati dall'acquisto dei nuovi pullman, quasi totalmente da pagare. Vicenza e provincia non offre, di fatto, opportunità di lavoro per tutti. Di qui la richiesta del presidente Sbalchiero agli amministratori e agli enti perché ognuno si impegni a scongiurare iniziative che potrebbero provocare impatti dannosi sul piano economico e occupazionale della città.