LE GELATERIE SENZA GELATAIO NON SONO “AGRI”
Viel: “Le parole hanno un significato! Non c’è nulla di “agri” e nemmeno di gelato. Si tratta di un emulsione”
“Nessuna polemica sull’idea, molto buona visto il successo. E nessuna voglia di entrare nel merito della maggiore o minore qualità. Ma siccome in italiano le parole hanno un significato, a disturbare è il loro utilizzo a sproposito”. Vuole mettere “i puntini sulle “i”” Marco Viel, Presidente regionale Veneto dei gelatieri di Confartigianato in merito al fiorire di una nuova denominazione per le gelateria self service che si definiscono “Agrigelaterie”.
“Il neologismo –spiega il Presidente- coniato di recente da alcuni colleghi agricoltori, prevede la produzione di gelati non solo privi di alcun tipo di semilavorato o preparato, ma solo ingredienti assolutamente naturali e a chilometro zero, con un occhio di riguardo alla stagionalità, ma soprattutto deve essere prodotto in una azienda agricola. Ne esistono alcune in Italia, ma sono pochissime. Purtroppo però a differenza del termine agriturismo, definito questo si per per legge, in questo momento una definizione di cosa sia una agrigelateria non esiste e, nel vuoto normativo c’è chi ne approfitta”.
E’ il caso di alcune catene di prodotto emulsionato –non è un vero e proprio gelato ma una emulsione appunto creata da una macchina speciale- che si fregiano in modo errato di un termine che non le identifica per nulla.
“Il fatto che i clienti non trovavino nessun banco in vetro con i gusti di gelato in bella mostra ma debbano seguire un percorso a tappe all’interno del locale, che debbano comporre i gusti attraverso appositi erogatori e che il prodotto sia senza grassi idrogenati e fatto col miglior latte biologico, non significa affatto che si tratti di un “agri” gelato. E’ solo un modo diverso e “sfizioso” di proporre ai clienti il gelato “soft” prodotto con macchine speciali in commercio da molti anni e da sempre considerato un “prodotto semi industriale” ben diverso da quello servito nelle gelaterie tradizionali artigiane che, -ricorda Viel- deve essere prodotto soltanto con latte, uova, zucchero e frutta. Una ricetta semplice, nutriente e genuina che piace sempre più agli italiani, non soltanto d’estate. E per soddisfare la richiesta dei consumatori negli ultimi anni è aumentato il numero delle gelaterie: tra il 2009 e il 2013 le imprese artigiane del settore hanno registrato una crescita cumulata del 5,6%, equivalente ad un tasso medio annuo del +1,4%”.
Il gelato artigianale rappresenta insomma uno dei simboli del food made in Italy la cui produzione merita di essere sostenuta e valorizzata. E proprio per tutelare e promuovere la lavorazione rigorosamente artigianale del gelato e garantire la genuinità di un prodotto simbolo della cultura alimentare italiana nel mondo, i Gelatieri di Confartigianato da tempo sottolineano la necessità di un’adeguata qualificazione professionale per gli operatori del settore. Le produzioni di generi alimentari devono essere realizzate in piena conformità alle norme di igiene, sicurezza e qualità degli alimenti in funzione della tutela del consumatore ed è, pertanto, assolutamente necessario garantire una professionalità adeguata ed un piena conoscenza delle complesse tecniche produttive e delle metodologie di autocontrollo del ciclo di produzione.