Le novità della scuola per il 2024. Barbato: “Scelte che vanno nella direzione di ridurre il gap tra la formazione in aula e mondo del lavoro fornendo ai ragazzi opportunità professionali e alle aziende le figure di cui hanno bisogno”
Si aprono in questi giorni le iscrizioni alle scuole superiori. Un momento importante per i ragazzi che si apprestano a intraprendere il cammino che li poterà verso il mondo del lavoro. Ragazzi che, assieme alle loro famiglie, nella difficile scelta hanno potuto anche per quest’anno contare sulle iniziative dedicate all’Orientamento promosse dall’Ufficio Scuola di Confartigianato Imprese. Nel frattempo per la scuola il 2024 si presenta come un anno ricco di novità tra cui nuovi indirizzi, riforma per gli istituti tecnici e professionali, nuove figure per l’orientamento.
Da tempo le imprese lamentano di non riuscire a trovare le figure professionali di cui hanno bisogno. Si parla di centinaia di migliaia di posti di lavoro, circa il 50% di quelli necessari, che restano ‘scoperti’: una carenza che si ripercuote sulla produttività delle aziende con conseguente perdita del Pil di diversi miliardi di euro. Una situazione che non aiuta lo sviluppo del Paese, nè le opportunità dei giovani di trovare lavoro e di trovarlo rapidamente e in modo coerente con i loro talenti e le loro abilità.
Anche a questi gap intende rispondere la riforma della formazione tecnologico-professionale. La nuova istruzione tecnica e professionale si articolerà così in una filiera di 4+2, ossia quattro anni e non più cinque di scuola superiore collegati dal punto di vista formativo ai due anni di ITS che non sarà obbligatorio, ma fortemente vincolato. In alternativa, rimane comunque l’accesso sia al mondo del lavoro che all’università.
“La riforma dell’istruzione tecnica e professionale, oltre ad allineare il nostro Paese al molte realtà europee, permette un rapporto più stretto e sinergico con il mondo imprenditoriale – commenta Riccardo Barbato componente della Giunta di Confartigianato Imprese Vicenza con delega all’Orientamento e ai rapporti con la scuola-. Prevedendo un percorso sperimentale innovativo si prospettano maggiori opportunità per i ragazzi che troveranno lavoro più velocemente. Al tempo stesso si consentirà al mondo produttivo di essere più competitivo potendo contare sulle competenze di cui necessita. Il collegamento, infatti, con il mondo del lavoro e in particolare con le imprese sarà molto stretto. A integrazione di questa riforma, inoltre, la manovra di Bilancio 2024 alza di 50 milioni di euro il plafond destinato a percorsi formativi relativi all’Apprendistato Duale e al PCTO”. Aggiunge Barbaro: “La riduzione del percorso di un anno non comporterà una diminuzione della preparazione, anzi è previsto sia un rafforzamento delle materie di base (italiano, matematica, inglese) che dell’attività laboratoriale, dell’alternanza scuola lavoro e del collegamento con il mondo delle imprese. Le scuole inoltre, potranno fare contratti diretti con imprenditori, tecnici o manager affinché possano salire in cattedra a formare i ragazzi”.
Dal canto suo la Regione Veneto ha deciso di anticipare la riforma offrendo la possibilità ad istituti professionali e tecnici del Veneto di attuarla in anticipo. A livello vicentino per la sperimentazione si sono candidati due istituti quanto invece al Liceo del Made in Italy, altra novità, al momento nel vicentino non ci sono candidature.
“Tra le novità del prossimo anno ci sono le nuove figure del tutor e del docente orientatore che avranno il compito di confezionare una formazione “sartoriale” per ciascun ragazzo nell’ultimo triennio delle superiori – ricorda Barbato-. I tutor coordineranno i colleghi disciplinari per individuare per ogni studente un percorso personalizzato. Dal canto suo, il docente orientatore, una volta individuate le abilità e le potenzialità del ragazzo, d’intesa con i tutor, e avendo il polso delle opportunità che offre il territorio, suggerirà alla famiglia i percorsi formativi più adatti al giovane. Anche in questo caso si va verso un maggior accordo tra scuola e mondo del lavoro”.
Comunicato 04