LETTERA “APERTA” DI MIOTTO (CONFARTIGIANATO VENETO) A LUCIANO BENETTON
24/04/2010LETTERA "APERTA" DI MIOTTO (CONFARTIGIANATO VENETO) A LUCIANO BENETTONEgregio Luciano Benetton,probabilmente ha ragione chi come Lei afferma che il Made in Italy è finito. O meglio, è certo che per vendere i nostri prodotti, non sarà più sufficiente attaccare una semplice etichetta con la dicitura Made in Italy. La gran parte della aziende artigiane non hanno un proprio brand ma hanno contribuito in questi ultimi quarant'anni, con il loro lavoro, silenzioso, preciso, straordinariamente accurato, a creare e sostenere quello di aziende più grandi. Con l'azione di Confartigianato per la difesa del Made in Italy non si è mai parlato di dogane o recinti protetti, ma solo di salvaguardia del consumatore e sicurezza della gente. Noi siamo difensori del libero mercato, dove trasparenza di comunicazione e tracciabilità del prodotto non devono trarre in inganno l'acquirente. Egregio Signor Luciano Benetton, applichi in modo evidente sulle felpe il luogo di produzione sia delle materie prime che dei luoghi di produzione. E il mercato stabilirà il valore conseguente. Vede, noi artigiani siamo orgogliosi che, nel nostro Veneto, siano nate, si siano sviluppate ed abbiano ancora sede aziende grandi, famose, cha sono state e saranno occasione di sviluppo. Ma andiamo fieri anche dei nostri imprenditori artigiani, grandi uomini, che in momenti di difficoltà non abbandonano il campo e conservano i posti di lavoro dei propri collaboratori. La vera ricchezza del mostro territorio. Proprio in questi giorni una sua azienda nel vicentino chiude, lasciando a casa 140 dipendenti per delocalizzare la produzione. Ho seri dubbi che quelle famiglie siano disposte ad acquistare una sua maglietta solo perché costa poco dato che è fatta in Romania o chissà dove. Noi artigiani difendiamo il Made in Italy e chiediamo all'Europa più coraggio nella promulgazione di direttive comunitarie a salvaguardia delle peculiarità e correttezza di informazione. Poi, lasciamo al mercato, alla nostra gente di sancire il successo di un prodotto o di un marchio.