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LETTERA UNITARIA AI PARLAMENTARI VENETI SU EMERGENZA RESTITUZIONE INCENTIVI INPS DA “PICCOLA MOBILITÀ” LE REAZIONI DELLA POLITICA

E’ partita ieri sera, a firma Confartigianato Imprese Veneto, Cna Veneto, Casartigiani Veneto e Cgil, Cisl e Uil del Veneto, la lettera ad Onorevoli e Senatori eletti nelle Circoscrizioni della regione con cui si chiede, alla vigilia dell’iter di discussione alla Camera dei Deputati sul ripristino della legge 236/93, il loro intervento in sede parlamentare e nei confronti del Governo per fermare l’azione avviata dall’Inps per i recupero delle agevolazioni di cui hanno beneficiato le aziende che hanno assunto lavoratori dalle liste di mobilità a seguito di licenziamento individuale. Missiva che ha già raccolto due reazioni di valore che riportiamo.

Cancellazione retroattiva incentivi assunzioni. Zaia: “è una truffa e un’offesa a chi lavora per uscire dalla crisi”
“Quale fiducia possono riporre i cittadini, le famiglie e le aziende in uno Stato che non si accontenta di depredarli con tasse e balzelli, ma addirittura li beffa chiedendo indietro i soldi che aveva dato loro per rilanciare l’occupazione? Questo comportamento ha un nome: si chiama truffa”. Più che amareggiato il presidente della Regione, Luca Zaia, si sente “offeso come cittadino” per la situazione denunciata da Confartigianato, Cna, Casartigiani, Cgil, Cisl e Uil del Veneto, che vede l’Inps pretendere dalle piccole e medie imprese la restituzione degli incentivi loro assegnati per aver assunto, in base a una legge dello Stato, nuovi dipendenti utilizzando le liste di mobilità dei Centri per l’Impiego. “Quello che sta accadendo – spiega Zaia – è un’offesa a tutte quelle persone, siano essi lavoratori, imprenditori privati e amministratori pubblici, che, tra mille difficoltà, lottano quotidianamente con orgoglio e coraggio per uscire dalla crisi, cercando di creare e di mettere a frutto nuove opportunità di ripresa. E lo Stato cosa fa? Illude tutti distribuendo incentivi per l’occupazione, propinandoli come fossero le giuste armi per sconfiggere la recessione e poi quelle stesse armi le fa scoppiare tra le mani della gente. La misura è più che colma, non può essere che a pagare il prezzo salato di queste politiche suicide siano i lavoratori, gli artigiani e le piccole imprese, cioè proprio quelle risorse umane e professionali imprescindibili su cui fare affidamento per superare questa difficile fase economica”. “Non bastassero tutti i denari che Roma carpisce ai nostri territori – conclude Zaia –, adesso, le imprese venete dovrebbero restituire 50 milioni di euro a causa della cancellazione retroattiva degli sgravi sulle oltre 56 mila assunzioni effettuate nel biennio 2011- 2012. Se Governo e Parlamento non metteranno una pezza a questa assurda e deplorevole situazione, sappiano che si assumono la responsabilità di aver sferrato l’ennesima mazzata a un sistema già stremato da tante, da troppe e ingiuste vessazioni”.

Artigianato: De Poli (udc), restituzione incentivi? E’ come togliere maschera ossigeno a malato grave
“Secondo quanto ci risulta la restituzione supera i 50 milioni di euro: questo provvedimento taglia le gambe alle imprese artigiane del Veneto”. E’ perentorio il giudizio del senatore Udc Antonio De Poli che risponde così all’appello lanciato da Confartigianato, Cna, Casartigiani, Cgil, Cisl e Uil del Veneto sugli sgravi contributivi Inps ai sensi della legge 236/1993. “Non è ammissibile – continua De Poli – fare marcia indietro sugli incentivi. Gli sgravi contributivi costituiscono una boccata di ossigeno per le piccole e medie imprese. Chiederne ora la restituzione è come togliere a un malato in crisi respiratoria la maschera d’ossigeno. Ho chiesto al Ministero del Lavoro di affrontare immediatamente la questione su cui va trovata una soluzione equilibrata”, aggiunge De Poli che ha presentato un’interrogazione parlamentare al Governo. “Il superamento di queste agevolazioni così costituisce un trauma grave per le aziende artigiane che subiscono un colpo durissimo”, conclude De Poli.