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Linee Guida per l’Orientamento Scolastico

Barbato: “Molte delle indicazioni contenute nel Decreto sono aspetti sui quali Confartigianato da tempo ha posto l’attenzione. Positivo tutto quello che può ridurre il mismatch tra formazione e lavoro”

In questi giorni sono stati diffusi i dati sulle iscrizioni per il prossimo anno alle superiori.
“In attesa di conoscere quelli specifici vicentini, da una prima lettura emerge che, gli istituti tecnici tengono mentre i professionali hanno registrato un aumento rispetto allo scorso anno. Ragazzi e famiglie quindi hanno capito che non ci sono più scuole di serie A e di serie B ma che il livello di preparazione è buono in ogni istituto e che le conoscenze pratiche non sono da meno di altre – spiega Riccardo Barbato, componente della Giunta di Confartigianato Imprese Vicenza con delega all’Orientamento scolastico e professionale e ai rapporti con la scuola -. Per le aziende la ‘tempistica’ della formazione è importante. Se attualmente sono tante le imprese che non trovano profili e competenze adeguate, sapere che tra due, tre o cinque anni si può avere un serbatoio cui attingere è fondamentale. In questo senso le Linee Guida per l’Orientamento, la cui adozione è introdotta con Decreto emanato dal Ministro dell’istruzione, definite nell’ambito della “Riforma del sistema di orientamento” del PNRR (Missione 4), rappresenta un primo importante passo verso la definizione di un sistema di orientamento efficace e strutturale in grado di ridurre quel mismatch di competenze che a sua volta porta le imprese a non trovare le professionalità che ricercano e i giovani a restare disoccupati”.

Orientamento scolastico

Obiettivo del documento è infatti quello di attuare la riforma dell’orientamento scolastico rafforzando il raccordo tra il primo ed il secondo ciclo di istruzione e formazione, ovvero tra medie e superiori, definendo un sistema strutturato e coordinato di interventi. Il tutto si colloca in un contesto più vasto, a livello europeo, al fine di ridurre l’abbandono scolastico a meno del 10%; diminuire la distanza tra la scuola e realtà socio-economiche, il mismatch tra formazione e lavoro e contrastare il fenomeno dei NEET; rafforzare l’apprendimento e la formazione lungo tutto l’arco della vita; potenziare e investire sulla formazione tecnica e professionale costituendola come filiera fino alla formazione terziaria (ITS Academy) e aumentare i titoli di studio corrispondenti al livello 5 e 6 del Quadro europeo delle qualifiche (Diploma ITS e Laurea triennale). Tutti temi sui quali Confartigianato Vicenza pone la sua attenzione anche con interventi mirati.

Necessario un maggiore raccordo

“Da tempo Confartigianato sostiene la necessità di un maggior raccordo, e conoscenza reciproca, tra mondo della scuola e quello del lavoro – continua Barbato-; non a caso, attraverso il nostro Ufficio Scuola e in collaborazione con altre realtà territoriali non ultimo l’Ufficio Territoriale Scolastico, proponiamo percorsi per l’Orientamento tanto ai ragazzi che alle famiglie. Non solo, da quest’anno la proposta si è ampliata alla formazione docenti, in particolare alle funzioni strumentali per l’orientamento. Troppo spesso, infatti, la scelta della scuola superiore viene fatta senza che ci sia una consapevolezza della ricchezza del territorio in termini di offerte di impiego e di realizzazione personale. Le imprese artigiane, scontando una narrazione sbagliata, a torto vengono ancora viste come realtà ‘limitanti’ rispetto a quelle di più grandi dimensioni, quando invece proprio il loro investire sulla qualità del lavoratore, e non sulla quantità, permette ai ragazzi di trovare ambienti accoglienti e pronti a dar fiducia nelle loro competenze e nella loro voglia di mettersi alla prova”.
Il modulo di orientamento obbligatorio inserito sia nella scuola media che in quella superiore, infatti, permetterà una conoscenza strutturata e reciproca del mondo scolastico e professionale, che tenga conto non solo delle esigenze delle aziende, ma anche dell’innovativo senso del lavoro che caratterizza le nuove generazioni. Si tratterà quindi di un orientamento speculare che aprirà nuovi fronti di approfondimento e di condivisione, perché per ridurre il mismatch non basta l’alert delle aziende sui loro fabbisogni professionali, ma è determinante mettersi in ascolto dei giovani e delle loro esigenze, in modo da ridurre le distanze.

Le Linee Guida

Entrando nel merito delle Linee Guida, Confartigianato vede nella previsione dei moduli di orientamento di 30 ore per tutte le classi, e in ciascun anno scolastico, un importante segnale di indirizzo e l’introduzione delle 30 ore curriculari nell’ultimo triennio lo rafforza ulteriormente in una fase importante e cruciale per le scelte dei ragazzi.
Altri elementi positivi riguardano le previsioni per facilitare i passaggi tra i diversi percorsi di istruzione e formazione, il riorientamento necessario in caso di scelte scolastiche da rivedere, così come l’introduzione della certificazione anno per anno delle competenze, la realizzazione dell’E-portfolio che registra e accompagna il percorso scolastico dello studente, agevolandone le scelte. Infine, è apprezzata in modo particolare la previsione in ogni istituzione scolastica della figura per il Job placement valorizzando, quindi, le buone pratiche già presenti a livello territoriale ma rendendole sistemiche e collegandole a uno strumento di raccolta della documentazione territoriale e nazionale sull’offerta formativa terziaria e di dati utili per la transizione scuola-lavoro, in relazione alle esigenze dei diversi territori (Piattaforma digitale unica per l’orientamento). Tutte ‘informazioni’ che l’esperto di job placement utilizzerà ed integrerà per agevolare la prosecuzione del percorso di studi o l’ingresso nel mondo del lavoro dei giovani, favorendo il match tra competenze degli studenti e domanda di lavoro.

Primo passo importante

“Ribadiamo: si tratta di un primo passo importante che andrà verificato sulla base degli ulteriori adempimenti che saranno assunti dal Ministero dell’Istruzione e che segneranno il passaggio dalla definizione del quadro di riferimento alla realizzazione vera e propria del sistema. Di certo offrire ai ragazzi opportunità di lavoro nel proprio territorio vuol dire non solo dare alle piccole e medie imprese l’opportunità di continuare a operare, a crescere e tutelare molte produzioni di alto livello e del Made in Italy, ma anche a mantenere vive le comunità e il loro benessere e quindi evitare fenomeni di abbandono e spopolamento”, conclude Barbato.

Unica criticità: le risorse

Unica criticità, spiegano da Confartigianato, sono le risorse: molteplici ed eterogenee che derivano da diversi piani e programmi nazionali ed europei, dal PNRR nonché da iniziative territoriali, il che potrebbe comportare complessità di gestione e di integrazione tra le diverse ‘fonti’. In questo senso le Linee guida prevedono la costituzione di Nuclei di supporto all’attuazione in ciascun Ufficio Scolastico Regionale per accompagnare la riforma anche da un punto di vista organizzativo e gestionale.