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L’invito di Confartigianato Imprese Vicenza per le festività: portare in tavola e regale prodotti gastronomici locali vuol dire sostenere le imprese (1.021 nel vicentino) e l’occupazione del settore in questo momento difficile

Comunicato 152 – 14  dicembre 2020

Portare in tavola prodotti gastronomici tipici, locali e di qualità, fa parte della cultura italiana tanto apprezzata anche all’estero. Vicenza non fa eccezione, complice i tanti prodotti De.Co. DOP e IGP che si trovano nel territorio, e non la fa soprattutto durante le Festività. In ballo a livello regionale ci sono 1,1miliardi di spesa che le famiglie dedicano alla cosiddetta “food economy” a dicembre, cifra che nel vicentino si aggira sui 190milioni di euro (pari al 17,2% del totale Veneto). Nella Provincia insistono 1.021 imprese artigiane del settore che danno lavoro a oltre 5mila persone (5.043 per l’esattezza che rappresentano il 15.8% sul totale addetti del settore); a fare la parte del leone sono i servizi di ristorazione con cibi da asporto (430 aziende), seguono le panetterie e prodotti da forno (236) e le pasticcerie e gelaterie (235).

“Quest’anno anche per questa filiera la situazione presenta qualche preoccupazione. Le limitazioni d’orario imposte a bar i ristoranti, bar, e pizzerie, influirà inevitabilmente nel consumo dei prodotti agroalimentari. L’auspicio è che i consumi delle famiglie riportino l’ago della bilancia a valori degli altri anni”, commenta Ruggero Garlani, presidente dei panificatori di Confartigianato Imprese Vicenza.

Da qui l’invito anche di Confartigianato Vicenza a cercare l’azienda di artigianato alimentare più vicina a casa, una campagna promozionale declinata in termini regionali ma anche locali. “Il consumatore potrebbe scoprire veri e propri ‘tesori’ eno-gastronomici nel proprio territorio e sapienti artigiani che li sanno esaltare attingendo dalla tradizione e della cultura locale – aggiunge Garlani -. Non solo, acquistare nel proprio territorio vuol dire fare anche una scelta legata alla sostenibilità della cosiddetta ‘filiera corta’, sostenere l’occupazione visto che molte di queste aziende danno lavoro a persone del territorio, ma anche cogliere l’invito delle autorità a limitare gli spostamenti e gli assemblamenti quanto più possibile. Inoltre, molte delle attività del settore sono disponibili alle consegne a domicilio, formula già adottata durante il lock down che ha permesso loro di continuare l’attività. L’invito quindi per queste festività è di portare in tavola prodotti agro alimentari locali ma anche regalarli diventando promotori delle produzioni artigiane espressione di territorialità e cultura”.