MASCHERA D’ORO: VINCE L’ARSENALE DELLE APPARIZIONI DI ASTI CON “UBU RE” DI ALFRED JARRY
È andata all’Arsenale delle Apparizioni di Asti per “Ubu Re” di Alfred Jarry la vittoria alla 23ª edizione della “Maschera d’Oro”, festival nazionale del teatro amatoriale organizzato da Fita Veneto, presieduta da Aldo Zordan, d’intesa con Regione, Provincia e Comune, con il sostegno de Il Giornale di Vicenza e con Confartigianato Vicenza come partner, svoltosi al Teatro San Marco di Vicenza.
Diretto da Tommaso Massimo Rotella, lo spettacolo dei piemontesi ha battuto sul filo di lana l’Accademia Campogalliani di Mantova, in concorso con “La fiaccola sotto il moggio” di Gabriele D’Annunzio, per la regia di Maria Grazia Bettini, e La Barcaccia di Verona, guidata da Roberto Puliero in una versione aggiornata della commedia con musica “Nina, no far la stupida”, di Arturo Rossato e Gian Capo. La conquista del prestigioso riconoscimento comporta per l’Arsenale delle Apparizioni, la parallela assegnazione del Premio Faber Teatro, riconoscimento promosso da diciassette anni da Confartigianato Vicenza: grazie ad esso, il prossimo 28 maggio la compagnia astigiana si esibirà sullo storico palcoscenico del Teatro Olimpico di Vicenza, gioiello dell’architettura di Andrea Palladio e Vincenzo Scamozzi, primo teatro coperto al mondo e tempio della cultura e dell’arte.
Oltre a questo terzetto di testa, l’edizione 2011 della kermesse ha visto sfidarsi sul palco altre quattro compagnie: il Laboratorio Minimo Teatro di Ascoli in “Hedda Gabler – Soundtrack of a Death”, da Henrik Ibsen, per la regia di Alessandro Marinelli; il G.A.D. Città di Trento in “Sacco e Vanzetti” di Mino Roli e Luciano Vincenzoni, per la regia di Alberto Uez; Il Satiro di Treviso con “La ballata del barcaro”, scritto e diretto da Roberto Cuppone; e La Ringhiera di Vicenza, diretta da Riccardo Perraro nell'”Otello” di William Shakespeare.
Difficile il compito della giuria, presieduta da Carmelo Rigobello, coordinatore nazionale di Confartigianato Persone, e composta dai giornalisti Antonio Stefani e Sergio Garbato, dal regista Gabbris Ferrari e dal giovane Paolo Pezzuolo, studente vincitore dell’edizione 2010 del concorso di critica teatrale “La Scuola e il Teatro”, abbinato al Festival.
Oltre alla “Maschera d’Oro” vera e propria, l’Arsenale delle Apparizioni ha conquistato anche il premio per il migliore allestimento (l’insieme di scenografia, costumi, trucco e luci), per il quale ha comunque avuto una menzione speciale anche il G.A.D. Città di Trento. La Barcaccia di Verona ha invece vinto per la regia (a Roberto Puliero), per il giovane attore (Nicola Cancian, nel ruolo di Momoleto) e come spettacolo più gradito dal pubblico. Soddisfazioni anche per l’Accademia Campogalliani, premiata per la migliore attrice (Rossella Avanzi, la Gigliola de Sangro dannunziana) e per il migliore attore caratterista (Adolfo Vaini, il serparo). Ottima prestazione anche per la Ringhiera di Vicenza, che ha visto premiati Riccardo Perraro come migliore attore protagonista (Otello nell’omonima tragedia shakespeariana) e Lucia Callegari come migliore attrice caratterista (per la sua Emilia).
Nel concorso di critica teatrale “La Scuola e il Teatro”, riservato agli studenti delle Superiori della provincia, la vittoria è andata invece a Carlo Agostini dello Scientifico “Lioy”, seguito da Maria Francesca Spoto del “Quadri” sempre di Vicenza e da Anastasia Destro del “Trissino” di Valdagno. La commissione giudicatrice era presieduta dal vicesindaco e assessore all’Istruzione e alle Politiche Giovanili del Comune di Vicenza, Alessandra Moretti, e composta da Mario Bagnara, presidente della Biblioteca Internazionale La Vigna, dal giornalista Stefano Girlanda, dal regista e attore Mario Lucchini, dal dirigente scolastico Sergio Moretti, dall’operatore teatrale Mariano Santin e dal docente di materie letterarie Erminio Villani.
Il Premio “Renato Salvato”, destinato a chi si distingua per il proprio impegno in favore della cultura teatrale, è andato invece al giornalista e scrittore Gian Antonio Cibotto.
La serata delle premiazioni, seguita da un folto pubblico, si è conclusa con la travolgente performance del cantautore e attore siciliano Mario Incudine, di scena con lo spettacolo “Anime migranti”, riflessione sul tema dell’emigrazione di ieri e di oggi.