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Mobilità elettrica: molti ne parlano, Confartigianato cerca di attivarla

Un momento dell'incontro

Nel 2014 in Italia circolavano 61 auto ogni 100 abitanti. Si tratta di un valore fra i più alti a livello europeo, se a questo si aggiunge che anche l’età media dei veicoli in circolazione nel nostro Paese è tra le più alte d’Europa, si ottiene il quadro di una nazione in cui circolano molte autovetture e una quota piuttosto consistente sono vecchie.

Risultato: auto vecchie e inquinanti, per spostamenti lavorativi, che di solito sono in media tra i 40 e i 50 km al giorno.
Per questo, come ricordato nel convegno svoltosi il 5 giugno scorso all’hotel Vergilius di Creazzo, la Confartigianato di Vicenza e di Treviso puntano ad avvicinare le piccole imprese e l’automobilista a una mobilità elettrica basata sulla trasformazione delle city car usate.
È un sogno iniziato nel 2013, come hanno ricordato nei loro interventi Ezio Zerbato, presidente provinciale della Metalmeccanica, Maurizio Concato, presidente regionale dell’Elettromeccanica, e Severino Dal Bo, presidente regionale meccanici auto.
La prima importante tappa era riuscire a far sì che la trasformazione, anche dal punto di vista amministrativo, di un veicolo con motore endotermico in un veicolo con esclusiva trazione elettrica venisse considerata dallo Stato alla stregua del montaggio di un impianto GPL o a metano; quindi, più o meno con gli stessi costi circa 300 euro. Al momento, in Italia, questa operazione costa oltre 5.000 euro ma ancora per poco: in questi anni il sistema Confartigianato si è adoperato con azioni di sensibilizzazione presso politici ed enti competenti. Queste azioni hanno fatto sì che il 26 febbraio scorso il Ministero dello sviluppo economico e il Ministero delle infrastrutture e trasporti abbiano presentato all’Unione Europea uno schema di decreto ministeriale sui sistemi di riqualificazione elettrica dei veicoli. È così iniziato l’iter di controllo presso la competente Commissione Europea.
Il 13 maggio l’Unione Europea ha risposto all’Italia, facendo alcune osservazioni operative, non di merito. Siamo quindi ormai al rush finale; adesso il MISE, il Ministero dello sviluppo economico, deve rispondere alle osservazioni fatte dalla Commissione europea relativamente al decreto ministeriale, dopo di che il decreto proseguirà il suo percorso, passerà all’analisi del Consiglio di Stato e diventerà operativo.
Tecnicamente invece, ricorda Roberto Cazzaro, presidente dei Carrozzieri di Confartigianato Vicenza, “con il progetto Reborn – trasforma la tua auto, basato sul retrofit, abbiamo dimostrato che l’evoluzione della tecnologia sta rendendo possibile questa azione di trasformazione. Rappresenta a livello ambientale, oltre che economico una via di breve medio periodo interessante e applicabile”.
“Quando è nato questo progetto si chiamava Banzai in quanto vedevamo nel Giappone il leader mondiale delle auto ibride ed elettriche, rammenta il presidente Ezio Zerbato. Banzai in Giappone è un’esclamazione pronunciata quando si è contenti, un po’ come la parola “evviva” in italiano e, visto il risultato ottenuto, direi che è stato di buon auspicio”.
Non dimentichiamoci che, come ha ricordato l’ing. Daniele Invernizzi, presidente di eV-Now!, anche Elon Musk, fondatore di Tesla Motors, all’inizio della sua attività era partito da una Lotus retrofittata.