MODA: ALLA CONCORRENZA SLEALE CONFARTIGIANATO OPPONE LA RESPONSABILITA’ SOCIALE DELL’IMPRESA DI CONCERTO CON LE ISTITUZIONI DEL TERRITORIO
Quello della concorrenza sleale è un problema che affligge molte aziende anche nel Vicentino. Ma alla strategia della “politica del prezzo” Confartigianato Vicenza oppone la responsabilità sociale, la collaborazione di filiera tra cliente e fornitore, le competenze e l’innovazione, assieme alla qualità artigianale del “Made in Italy”, fermamente convinta che tutto ciò sia un valore strategico nella competizione internazionale, soprattutto in tempi di forti cambiamenti. Ne sono conferma i dati positivi del settore sulla bilancia commerciale italiana e il fatto che l’Italia è rimasta la sola e unica “fabbrica” europea della moda nel lusso.
In particolare è il settore Moda, che nel Veneto rappresenta uno dei distretti più rilevanti e che nel Vicentino trova una delle sue espressioni più qualificate, a fare le spese di questo tipo di concorrenza che negli ultimi anni ha “impoverito” il sistema delle piccole imprese, oltre che da un punto di vista economico, anche professionale e sociale, con conseguenze per tutto il territorio.
Proprio per questi motivi Confartigianato, d’intesa con la Prefettura, ha promosso un primo confronto con le Forze dell’Ordine, le Istituzioni preposte al governo del territorio, Inps e Inail, Unioncamere e Veneto Lavoro. L’obiettivo dell’incontro è stato duplice: condividere al massimo le iniziative che ognuno, per la parte di propria competenza, intende mettere in atto, e portare a conoscenza di tutti gli interlocutori eventuali rilevanze in tema.
“Il nostro Paese soffre, troppo spesso, di difficoltà di dialogo e di uno scambio di informazioni poco tempestivo tra uffici, in particolare di territori confinanti; questo incontro, quindi, è stata l’occasione per la condivisione di informazioni e per unire le forze progettuali in particolare su un’area, quella del Basso Vicentino, in cui il fenomeno della concorrenza sleale nel settore Moda appare più accentuato per la concentrazione di imprese del comparto. E proprio per la conformazione geografica dell’Area sono stati coinvolti anche i sindaci dei Comuni dell’Area berica per il loro ruolo di presidio del territorio”, spiega Stefano Stenta, presidente della Categoria Tessile e Abbigliamento di Confartigianato Vicenza.
Nel settore moda il fenomeno della concorrenza sleale è balzato spesso alle cronache per la concorrenza di alcune imprese di provenienza asiatica.
“Per quanto ci riguarda – continua Stenta- il problema dell’illegalità prescinde dall’etnia e dal paese di provenienza dell’imprenditore. La concorrenza sleale, infatti, non solo nuoce ai nostri artigiani ma anche a tutti quegli imprenditori stranieri che nel nostro Paese lavorano con correttezza e nel rispetto delle norme. È interesse quindi non solo nostro, ma anche di questi imprenditori, combattere chi si pone nel mercato con prodotti di dubbia qualità che, proprio per questo, vedono il consumatore poco dopo rimettere mano al portafoglio, non avendo trovato qualità e soddisfazione dall’acquisto low-cost”.
“L’orientamento verso la tracciabilità, quindi la trasparenza nei rapporti consumatore-prodotto-fornitore, costituisce un passo fondamentale – aggiunge Stenta-. In questo senso, il percorso etico deve essere visto non come un costo ma come un investimento che porta valore all’impresa, per i risvolti economici da un lato e in termini di reputazione sul mercato dall’altro. Sul tema della responsabilità sociale, e del monitoraggio e scoraggiamento della concorrenza sleale, Confartigianato Vicenza intende impegnarsi con un preciso programma di medio lungo termine, in maniera sempre più attenta e di concerto con chi – istituzioni, forze dell’ordine e attori del territorio – percorre la stessa strada con i medesimi obiettivi”.