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OLTRE CENTO I PARTECIPANTI ALLA SERATA FORMATIVA “CHE FUTURO ATTENDE L’ITALIA?” CON EUGENIO BENETAZZO

Ieri sera al Quid Hotel Venice Airport, di via Terraglio 15 a Mestre si sono trovati in tanti. Oltre cento infatti sono stati i giovani imprenditori veneti ma non solo (diverse le presenze dal vicino Friuli) che si sono presentati all’oramai tradizionale appuntamento organizzato dal Gruppo Giovani di Confartigianato Imprese Veneto in vista della loro Convention nazionale. Una sala gremita che ha ascoltato con interesse la performance di Eugenio Benetazzo, economista, operatore di borsa indipendente e gestore di patrimoni. Che futuro attende l’Italia? Questo il titolo dell’incontro. Un tema di stretta attualità riguardante lo scenario macroeconomico del nostro Paese. “Un paio d’ore dedicate alla nostra cultura, alla nostra mente. Una parentesi di riflessione nel mare della frenesia quotidiana che spesso e volentieri ci impedisce di ragionare in termini diversi, “laterali”” Spiega così l’iniziativa Sandro Venzo, Presidente regionale del Gruppo Giovani di Confartigianato. “E’ un modo diverso -prosegue- per prepararsi al nostro più importante appuntamento: la convention nazionale dei Giovani Imprenditori che anche quest’anno si terrà a Firenze il 23-24 marzo”. presso il Convitto della Calza (Piazza della Calza, 6 – 50125 Firenze). Benetazzo ha esordito con una carrellata sui mali che affliggono il nostro Paese. Mali strutturali: difficoltà di accesso al credito, calo dei consumi, un sistema universitario legato al passato. Mali imprenditoriali: l’innovazione sembra non affascinare abbastanza il nostro tessuto imprenditoriale come ad esempio l’utilizzo di internet per le vendite on line che nel resto d’Europa sta creando molti posti di lavoro. Mali di programmazione economica: le nostre aziende leader sembrano fare a gara per svendere il know how italiano fatto di conoscenze e competenze portando le lavorazioni all’estero. “Certo è –ha proseguito- che il mondo è cambiato e nulla sarà più come prima. Come imprenditori italiani, veneti, dove possiamo andare a parare”? Due le opportunità individuate dall’economista: puntare sulla green economy con il lancio di un nuovo settore industriale che aggreghi la filiera grazie a tecnici e professionisti formati in Italia per il mercato italiano; secondo il turismo d’elite. “Basta file di persone con lo zainetto che intasano le nostre città d’arte –ha concluso Benetazzo-. Gli arrivi vanno selezionati. Ma l’offerta deve essere all’altezza delle aspettative di un turismo ricco, sofisticato, esigente. L’esperienza turistica deve essere vissuta come uno status symbol”.