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OPERAZIONE LUXURY BAGS

Fascina: “Grande operazione di concerto tra Veneto, Toscana e Marche, lavoro straordinario Fiamme Gialle. Ma pene troppo lievi. Serve inasprimento sanzioni”.

“Un plauso alla Fiamme Gialle di Venezia per la straordinaria attività investigativa. I complimenti per la positiva evoluzione dell’azione di contrasto che non si limita più ad interventi locali ma, in questo caso, ha visto impegnate nei cinque mesi di attività, le Autorità Giudiziarie di Veneto, Toscana e Marche, in una azione di concerto che ha portato al sequestro di ben 100.000 articoli recanti marchi contraffatti, per un valore commerciale di oltre 3 milioni di euro”. E’ il commento di Gianluca Fascina, Presidente della federazione Moda di Confartigianato Imprese Veneto alla notizia di poche ore fa della positiva conclusione dell’operazione denominata “Luxury bags” che ha portato alla scoperta di una vera propria “filiera del falso”: negozio (nel centro storico lagunare), diversi magazzini di stoccaggio, gestiti da cittadini cinesi a Padova e Treviso ed i laboratori dove avveniva la produzione illecita nelle provincie di Firenze e Macerata.
“Il presidio del territorio è fondamentale ed imprescindibile –prosegue Fascina-. Ma va affiancato ad un sistema di norme, sanzioni pecuniarie e penali adeguato e proporzionato al danno che il business del falso fa alle nostre imprese, alla nostra economia, allo Stato ed alla immagine del lusso e del made in Italy”.
“Non è possibile infatti –sottolinea- che le 24 persone denunciate in questa occasione per produzione e commercio di merce contraffatta, rischino “solo” la reclusione fino a 4 anni ed una multa fino a trentacinquemila euro!. Stiamo parlando del massimo della pena che non verrà mai commisurata. Poche migliaia di euro di multa e, temo, questi 24 malviventi saranno di nuovo liberi di operare. Il guadagno dato dalla contraffazione è tale per cui sanzioni del genere non solo non intimoriscono ma rischiano di incentivare a delinquere”.
“Da tempo come Confartigianato Moda proponiamo, oltre all’aumento delle pene per i reati di questo tipo, due interventi –conclude Fascina-. Il primo è l’istituzione di una Procura Nazionale Anticontraffazione perché il fenomeno non solo è dannoso come la mafia ma da essa viene cavalcato ed usato per straordinari guadagni. Il secondo è di prevedere, in ogni caso, la distruzione delle merci sequestrate. La contraffazione infatti non solo aggrava la situazione già critica delle imprese e danneggia il territorio da un punto di vista economico, ma sempre più spesso mette a repentaglio la salute, se non la vita delle persone. Ad esempio, ogni anno in Africa muoiono 700 mila bambini a causa di farmaci antimalaria contraffatti, per non parlare delle patologie dermatologiche derivanti dall’uso di cosmetici o tessuti non conformi alle normative europee. Quanto ancora dobbiamo aspettare?”.