Skip to main content







Paolo Rossi, campione e maestro

Ospite della Scuola Genitori di Confartigianato Vicenza, incontrò gli studenti di città e provincia nel marzo del 2008, assieme a Julio Gonzalez e Gelindo Bordin

Ha suscitato unanime cordoglio, in tutto il mondo, la notizia della prematura scomparsa di Paolo Rossi, non soltanto per le sue imprese sportive come calciatore, ma anche per le sue qualità umane. E, a proposito di queste ultime, una riprova la si ebbe nel marzo del 2008 quando “Pablito”, assieme ad altri due campioni come Julio Gonzalez e Gelindo Bordin, fu ospite di un incontro (affollatissimo) con i giovani delle scuole organizzato dalla Scuola Genitori di Confartigianato Imprese Vicenza, intervenendo come relatore sul tema “Come si riparte da una sconfitta?”.
Con la consueta generosità e affabilità, Rossi parlò delle esperienze umane avute prima, durante e dopo i “momenti di gloria”, dispensando utili consigli sui temi dell’impegno personale, del rapporto con gli altri, della capacità di reagire di fronte alle avversità. Per ricordarlo, riportiamo qui la cronaca di quell’evento. Accanto a Rossi, gli altri campioni Julio Gonzalez e Gelindo Bordin, anche loro ospiti dello Spazio Giovani promosso da Confartigianato Impresa Famiglia nell’ambito della Scuola Genitori e dedicato agli studenti del triennio delle scuole superiori. Intervistati dallo psicologo Ferruccio Cavallin sul tema “Come si riparte da una sconfitta” (tema quanto mai attuale anche oggi), gli ospiti non si sono sottratti alla curiosità agli oltre settecento ragazzi convenuti alla Sala Palladio della Fiera di Vicenza.

In particolare Julio Gonzalez, ex giocatore del Vicenza Calcio, amato dal pubblico per i suoi gol ma anche per la sua vicenda personale che l’ha visto sfortunato protagonista nel 2005 di un terribile incidente che gli ha causato l’amputazione del braccio sinistro, è stato applaudito a lungo per la sua serenità, la sua forza d’animo e la sua semplicità. ‘La grandezza di un uomo – ha detto il bomber paraguayano – si misura per tutte le volte in cui riesce a rialzarsi dopo una caduta. Per me, dopo l’incidente, è stato fondamentale riuscire a trovare la forza per tornare a fare quello che ho sempre voluto fare: il calciatore. E ci sono riuscito grazie alla fede, alla famiglia e agli amici’.

‘Di fronte a esperienze come questa, le nostre sconfitte sembrano tutte piccole – ha sottolineato Paolo Rossi, bomber biancorosso ai tempi del “Real” Vicenza tra il 1976 e il 1979, nonché capocannoniere nell’Italia vincitrice al Mundial di Spagna nel 1982 e conosciuto in tutto il mondo come Pablito -. Le sconfitte però ci sono, nello sport come nella vita, e probabilmente più si va in alto e più dura è la caduta. L’importante è non perdere mai di vista i propri obiettivi, che danno la forza per rialzarsi e reagire’.

‘La sconfitta è un argomento difficile – ha esordito Gelindo Bordin, maratoneta, vincitore dell’oro Olimpico a Seoul nel 1988 -. Per me che ho fatto uno sport individuale, poi, perdere era un fatto solo mio. Oltre alle grandi sconfitte, che però più sono pesanti e più ti danno la rabbia per reagire, bisogna imparare a superare e affrontare quelle piccole, perché sono quelle che piano piano ti tolgono la fiducia nelle tue possibilità e riducono la capacità di credere in te stesso’.

Moltissimi gli Sms inviati dai ragazzi per conoscere meglio gli ospiti, per sapere come hanno reagito alle sconfitte, per sapere cosa li ha aiutati, per curiosare nei momenti più belli della loro vita o sapere se qualche volta è capitato anche a loro di sentirsi soli, per capire cosa hanno provato nel momento della vittoria e se sono più felici e realizzati oggi o se erano più contenti da sportivi. In particolare a Rossi e Gonzalez, entrambi papà, hanno chiesto cosa hanno trasmesso ai propri figli per formare il loro carattere.

‘I bambini di oggi sono abituati ad avere tutto – hanno sottolineato i tre relatori – e appena chiedono qualcosa già ce l’hanno, ma così togliamo loro la voglia di impegnarsi e sacrificarsi. Bisogna far capire loro che per ottenere una cosa devono fare anche loro qualcosa di buono, come andare bene a scuola, o non fare i capricci’.

La mattinata è volata: ci sono stati tanti interventi e tante richieste che non hanno potuto aver voce per mancanza di tempo, e poi tutti in fila per gli autografi”.