PARTE IL SISTRI, CONFARTIGIANATO VICENZA: «SI PERSEVERA NELL’ERRORE, NE ABBIAMO PIÙ VOLTE DIMOSTRATO L’INEFFICACIA»
Con un decreto legge è stato deciso che dall’1 ottobre un primo, significativo settore di imprese deve cominciare a utilizzare il Sistri, il sistema di tracciabilità dei rifiuti. E questo nonostante negli ultimi anni le associazioni di categoria, fra le quali la Confartigianato, abbiano evidenziato i molti problemi che il meccanismo comporta alle aziende, autentica dimostrazione di cosa “non” si deve fare per aiutarle.
Il malfunzionamento del sistema informatico, le continue modifiche dei manuali operativi, le indagini della magistratura, le continue proroghe, non hanno però fatto desistere il legislatore.
Le rappresentanze delle imprese più volte e in tutte le maniere possibili hanno tentato di fare presente al Governo, ai parlamentari e al Ministero dell’Ambiente l’inopportunità di insistere sulla strada del Sistri, suggerendo invece la creazione di un nuovo modello per la tracciabilità dei rifiuti (che, non va dimenticato, è comunque imposto dalla normativa comunitaria).
Sono diversi i motivi per cui Confartigianato ha sostenuto, fin dall’inizio, la sua contrarietà all’avvio del Sistri e continua ancora oggi a chiederne l’abrogazione. È un sistema che si basa su dispositivi Usb, quando ormai si opera esclusivamente con password; obbliga all’utilizzo di “black box” inadeguate, onerose, malfunzionanti, fonte di problemi alla batteria dei mezzi; è impossibile formare in tempi brevi tutti i soggetti coinvolti; non è mai stata attuata la promessa semplificazione dello strumento, sia nell’uso che nei contenuti; non hanno giustificazione le sanzioni elevate e i contributi annuali. Ebbene, osserva la Confartigianato vicentina, tutti questi non sono parsi, evidentemente, argomenti convincenti. E aggiunge: “Il Ministero dell’Ambiente, per il semplice fatto che è stato firmato con contratto con chi fornisce il sistema – e perciò, se non lo si rispetta, subentrano costi e penali elevate – ha deciso di proseguire per la sua strada. Quindi il problema non è fare una cosa utile per il Paese, l’ambiente o per le imprese, quanto invece rispettare un contratto che qualcuno ha sottoscritto, senza porsi il problema delle ricadute sul sistema economico.
«Dire che è una vergogna quanto è successo e sta ancora accadendo col Sistri – sottolinea il presidente Agostino Bonomo – è superfluo, ma dover prendere atto che, che nonostante tutto, si intende perseverare nell’errore, è quanto meno scoraggiante. Il Sistri parte intanto per i gestori dei rifiuti, ma Confartigianato continuerà, a sostenere che tale sistema dev’essere al più presto eliminato o, quanto meno, rivisto radicalmente. Nel frattempo non resta che registrare la distanza, sempre più marcata, fra i cittadini imprenditori e chi li dovrebbe rappresentare nelle istituzioni».