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PENSIONI D’ORO

Secco no dall’ANAP al blocco delle indicizzazioni ipotizzato dal Ministro Giovannini per risollevare l’Italia
“Il Presidente De Pellegrin: Il Governo non tartassi più i pensionati”

“Bloccare l’indicizzazione delle ‘pensioni d’oro’ non serve, neppure minimamente, a risolvere i problemi del Paese come non è servito bloccare l’adeguamento istat sulle pensioni superiori a 1.486,00 € mensili. Se si vogliono trovare le risorse per far ripartire l’economia, il governo non tartassi ancora una volta i pensionati che tanto hanno già dato in questo tempo di crisi (3% in meno di recupero dell’inflazione), ma porti avanti quei provvedimenti, di ben altra portata, che sono stati accantonati negli anni.” A sostenerlo Valerio De Pellgrin, presidente regionale veneto dell’Anap (l’associazione degli artigiani pensionati di Confartigianato), riferendosi alle dichiarazioni del ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Enrico Giovannini, circa la possibilità di bloccare l’aggiornamento Istat a seguito della decisione della Corte Costituzionale di bocciare  il ‘contributo di solidarietà’ stabilito a suo tempo.
“Il governo rivolga il suo sguardo altrove e, soprattutto, abbia un po’ più di coraggio; si impegni ad attuare quelle riforme che non hanno il carattere della contingenza, ma che sono davvero strutturali per la crescita del Paese. Sarebbe opportuno – asserisce il presidente Anap Veneto – che il governo pensasse a definire i costi standard in ambito sanitario, che attuasse azioni mirate e concrete per una seria riforma delle autonomie locali, che applicasse con serietà istituzionale dei tagli significativi ai cosiddetti costi della politica o che si occupasse di alienare i beni pubblici inutilizzati. Se si applicassero a tutta Italia i costi della P.A. del Veneto, ad esempio, ci troveremmo con 30 miliardi di più in cassa. I margini sono ampissimi. In una condizione di eccellenza europea quale quella che viviamo in Veneto sull’assistenza sanitaria, una siringa costa una media di 6 centesimi contro i 25 di altre Regioni, un pasto ospedaliero una media di 7 euro contro i 60-70 di altre zone d’Italia. E’ ora di finirla coi tagli lineari e di cominciare a penalizzare chi spreca e a premiare chi risparmia. È facile – conclude De Pellegin – prendersela con chi non ha altre armi per difendersi, se non quella del voto, ma certo non è giusto e neppure produttivo visto il ruolo che i pensionati svolgono all’interno della famiglia e l’esiguità dei risparmi che, a seguito di questi provvedimenti ipotizzati dal ministro, si otterrebbero.”