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Pianificazione fiscale: tecniche e strategie per ridurre il carico tributario

Ridurre il carico fiscale si può. Attraverso adeguate tecniche e strategie di pianificazione fiscale le aziende possono ridurre, fino a minimizzare, il proprio carico tributario nel pieno rispetto della legge o, ancora meglio, sfruttando le opportunità che offre la normativa fiscale.

La pianificazione fiscale è infatti un processo strategico che mira a gestire e a ottimizzare scelte e riorganizzazioni societarie consentendo alle aziende di pagare meno imposte. Gestire le imposte in modo efficace significa maggiore sostenibilità finanziaria che contribuisce alla stabilità e alla crescita economica a lungo termine. E non solo. Si possono risparmiare risorse finanziarie da reinvestire nell’attività, ottimizzando i costi. Il tutto in un’ottica di “compliance” normativa, evitando così sanzioni e controversie legali.

LE STRATEGIE

Primo passo: pianificazione fiscale

Il primo passo è capire quali sono i punti cardine per una corretta pianificazione fiscale. 
Innanzitutto, è di fondamentale importanza valutare in modo accurato lo stato dell’arte dell’azienda dal punto di vista fiscale, ovvero entrate, uscite e obblighi. Dopodiché, è importante identificare le possibilità di detrazioni, deduzioni e agevolazioni applicabili al caso specifico, una sorta di ricerca di opportunità, conformi alle disposizioni vigenti. A obiettivo identificato, sono da sviluppare e accrescere le strategie d’impresa per raggiungerle, come, ad esempio: utilizzo di incentivi fiscali, scelta della giusta forma societaria, etc. Infine, non va dimenticato che tutto è in continua evoluzione e, quindi, è necessario rivedere in modo regolare la strategia, al fine di adattarla alle nuove opportunità e ai cambiamenti normativi.

Tecniche e strategie d’impresa: spunti di riflessione

Il tempismo fa la differenza: prima si mette in pratica operativamente la pianificazione fiscale, maggiori sono i benefici. Sarebbe ideale attivare la pianificazione fiscale sin dalla nascita dell’impresa, scegliendo la forma giuridica e organizzativa migliore al fine di ottimizzare il carico fiscale e previdenziale. I risultati importanti richiedono tempo: per poterli ottenere, si deve essere in grado di plasmare la società nel modo migliore, ma anche nel modo più conveniente, nell’ambito delle scelte legislative a disposizione. Dunque, di anno in anno andrà verificata la strategia d’impresa messa a punto, adottando, se necessario, degli aggiustamenti. Esercitare l’azienda in ditta individuale è diverso che esercitarla in Sas, o in Snc, o in Srls, o in Srl. E se fosse più conveniente una costruzione giuridica più complessa, magari costituendo anche una holding?
Il “secondo me non conviene” è una pura percezione, sono i dati che contano.

A tale proposito, è importante interfacciarsi con un consulente fiscale che provveda a effettuare simulazioni, che verifichi se una determinata forma giuridica convenga o meno, e di quanto, a parità di numeri. Effettuare una simulazione del calcolo imposte sull’utile dell’anno precedente serve per capire quante imposte si sarebbero pagate con una diversa forma giuridica e quante, invece, ne sono state pagate effettivamente.

Inoltre, è fondamentale prendere contezza di tutte quelle azioni quotidiane che possono portare a ridurre il carico fiscale, come ad esempio il rimborso chilometrico, le indennità, quelle spese a carico dell’azienda che per “non conoscenza” non vengono portate in deduzione: si pensi a quelle spese che potrebbero rientrare nella sfera aziendale e che invece l’imprenditore acquista con i propri redditi personali netti (già tassati), perdendo non solo l’opportunità di portarle in deduzione ma “costandogli” anche di più. È importante capire come ampliare il paniere delle spese a carico dell’azienda, in modo da ricomprendere più beni nell’azienda, minimizzando il carico fiscale.

Altro spunto su cui riflettere. L’azienda è composta da persone che possono usufruire di benefit di molteplice natura, ma con due caratteristiche in comune: aumentano il potere d’acquisto di chi li percepisce e sono costi deducibili per l’azienda. A tale riguardo, chiedere supporto al proprio consulente anche in questo caso fa la differenza per poter ottimizzare il carico fiscale. 

Il consulente, inoltre, potrà predisporre le azioni da porre in essere per ottenere il massimo vantaggio fiscale anche consigliando di aderire a regimi fiscali agevolati o a regimi che consentano un risparmio d’imposta mediante tassazione forfetaria. O ancora, portando altri esempi, potrà aiutare le aziende a capire se è conveniente aderire al Concordato Preventivo Biennale, e tanto altro. Come, ad esempio, informare e supportare l’azienda nella digitalizzazione, innovazione e competitività del sistema produttivo mediante gli incentivi fiscali offerti dall’Industria 4.0, oppure nei progetti di investimento per efficientamento energetico finalizzati alla riduzione del consumo energetico, che possono godere di un credito d’imposta previsto dal Piano Transizione 5.0. 

Dunque, per poter impostare correttamente la pianificazione fiscale è necessario ricorrere a un consulente che possa assistere e aiutare l’azienda a comprendere le opportunità, gli incentivi fiscali in essere da poter sfruttare e le strategie d’impresa da seguire.

In questo ruolo, anche Confartigianato Imprese Vicenza è da sempre a disposizione per supportare il socio in tale processo, fornendo la giusta consulenza “su misura”.