PIANO CASA 3

Sbalchiero: “Migliaia di imprese decine di migliaia di posti di lavoro sul piatto.
Le rivendicazioni dei sindaci senza fondamento. Il nuovo Piano deve dare certezze”.

“L’attivazione economica del terzo Piano casa, se rimarrà così come licenziato dalla Giunta, vale circa 1 miliardo di euro l’anno di investimenti: il 7,7% degli investimenti in costruzioni nel Veneto ed il 6,3% di tutto il giro d’affari del settore. Basterebbe questo dato, stimato per noi da Theorema, per ridimensionare le rivendicazioni dei sindaci veneti. Rivendicazioni che riteniamo comunque non opportune. E’ dura la risposta di Giuseppe Sbalchiero, Presidente di Confartigianato Imprese Veneto alle considerazioni rilasciate dall’Anci Veneto in merito alla imminente discussione in Consiglio Regionale del nuovo piano casa.
“Abbiamo dimostrato con i fatti -8mila imprese e 12mila addetti salvati- quanto fondamentali siano stati questi 4 anni di Piano Casa –prosegue il Presidente-. In particolare gli ultimi due grazie alla decisa progressione dei progetti con il passare del tempo. Segno inequivocabile che cittadini ed imprese si muovono a fronte di certezze e stabilità. Contestare i 5 anni di validità non ha senso. Ma anche la richiesta di agire in centro storico solo con piani di recupero concordati con gli amministratori locali è inutile. La legge infatti lo prevede già. Semmai –sottolinea Sbalchiero- in diversi casi, a mancare sono le delibere comunali in merito alla delimitazione dei centri storici e alla designazione degli edifici di valenza storica. Per non parlare poi degli oneri di urbanizzazione che, nel caso delle ristrutturazioni ed ampliamenti della prima casa, sono una richiesta eccessiva oltre che ingiustificata. I progetti, nella maggior parte dei casi, non portano ad un aumento delle utenze. Non capiamo quindi la levata di scudi dell’Anci se non per un motivo che rimane sottointeso: la paura di perdere il potere di veto, utilizzato per altro in modo massiccio (oltre il 74% dei Comuni del Veneto) negli anni passati”.
“Anche in questo vogliamo rassicurare gli amici sindaci –spiega Sbalchiero-. Oggi cittadini ed imprese sono esasperati dalla ridondanza della burocrazia legata alla casa. Un luogo in cui capita di non sentirsi del tutto padroni, visto che per  fare un qualsiasi lavoro, vanno istruite pratiche laboriose. Per questo semplice motivo concordiamo con un’impostazione rigorosa da parte della Regione Veneto perché le disposizioni siano valide in modo uniforme in tutto il territorio regionale”.
“Il Piano Casa 3 –conclude- oltre a salvaguardare in modo rigoroso i valori della coerenza rispetto a tutti i discorsi che si fanno in materia di paesaggio o di consumo del territorio, introduce un aspetto più rilevante: la semplificazione che parifica, nel trattamento, i cittadini. Un veneto a macchia di leopardo come quello fotografato dall’applicazione dei vecchi provvedimenti non è più accettabile. Ed anche i tecnici comunali, a fronte di una prassi unica in ambito regionale, potranno dare con più tranquillità risposte coerenti. La faccia dell’amministrazione pubblica ha la fisiognomica della burocrazia, vorremmo che la faccia della Regione Veneto fosse bella”.

IL PIANO CASA IN SINTESI

• 62.000 domande presentate a fine luglio 2013
• 160 metri cubi la dimensione media degli interventi residenziali
• 600 metri cubi la dimensione media degli interventi non residenziali
• 3 miliardi di euro di investimenti attivabili dalle domande presentate
• 2,5 miliardi di euro di investimenti attivati dalle domande accolte
• 95% delle volumetrie relative solo all’aumento del 20% (art. 2 della LR)
• 13,7 miliardi di euro di investimenti nelle costruzioni nel 2012 con il piano casa
• 12,8 miliardi di euro di investimenti nelle costruzioni nel 2012 senza piano casa (stima)
• -3.155 imprese nel triennio 2010-2012 con il piano casa
• -10.800 imprese nel triennio 2010-2012 senza il piano casa (stima)
• -13.654 addetti nel triennio 2010-2012 con il piano casa
• -25.300 addetti nel triennio 2010-2012 senza il piano casa (stima)