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PIANO CASA 3

Bassani, edili: “Disinformazione pericolosa. Non va confuso l’invenduto con il recupero”

“Basta disinformazione intorno al Piano Casa ter. Le novità introdotte dal Consiglio Regionale del Veneto, anche sulla base di una corposa indagine  (presentata ai media il 18 novembre scorso) sugli effetti che i due piani precedenti hanno portato in termini di giro d’affari e tipologie di utilizzo, sono perfettamente in linea con l’obiettivo di ridurre al minimo il consumo del nostro prezioso territorio”. Lo sfogo è di Paolo Bassani Presidente regionale degli Edili di Confartigianato e vice nazionale a seguito dei numerosi interventi apparsi in questi giorni sulla stampa.  
“Mi rivolgo direttamente ai 581 Assessori all’urbanistica dei nostri comuni –prosegue Bassani- per ricordare loro che, se il Veneto è divenuta la seconda regione per cementificazione, non è certo colpa dei Piani Casa regionali ma casomai di un utilizzo scellerato dei Piani Regolatori comunali; se siamo pieni di capannoni abbandonati, pensiamo allo scempio perpetrato grazie alle tre leggi “Tremonti” ed alla corsa dei comuni a realizzare in passato ognuno la propria area artigianale; se il territorio è pieno di case nuove invendute ed interi condomini abbandonati al “grezzo avanzato” la colpa va cercata nei Piani Attuativi Territoriali/Locali. Anche questi di competenza dei comuni”.  
“Noi artigiani edili siamo da tempo consapevoli –prosegue- che il nostro principale riferimento di mercato è la “rottamazione delle città”, la riqualificazione energetica, la messa in sicurezza antisismica e l’adeguamento funzionale dell’esistente. Non a caso l’efficientamento energetico, il recupero edilizio e il miglioramento qualitativo delle città rappresentano di fatto il motivo per cui la piccola impresa registra, nel corso di questi ultimi mesi, un andamento congiunturale su ordini, prezzi ed occupazione, decisamente migliore rispetto alle imprese più strutturate. E qui sta la forza del Piano Casa in termini anche economici e sociali: 8mila imprese e 12mila addetti salvati in questi ultimi quattro anni e altrettanti salvabili nei prossimi anni che si preannunciano ancora di grande difficoltà per il mercato interno che è quello di riferimento per il nostro settore. Mi chiedo quindi –afferma Bassani- se davvero i nostri amministratori comunali vogliono perdere l’occasione di salvaguardare il posto di lavoro dei loro concittadini, che si traduce anche in tasse e contributi che continuano ad entrare nelle casse delle amministrazioni”.
“Sono convito –conclude Bassani- che i sindaci veneti potrebbero divenire degli eccezionali divulgatori delle opportunità che il Piano casa offre alla popolazione se solo ne approfondissero i contenuti e le potenzialità. A riguardo metto a disposizione loro il volume completo della nostra indagine, che potranno richiedere gratuitamente alla Confartigianato Imprese Veneto”.