Piano di Transizione 5.0: requisiti e incentivi per le imprese
Transizione 5.0: cos’è
La Transizione 5.0 è il piano di incentivi predisposto dal Governo italiano con l’obiettivo di sostenere e supportare le imprese nella loro evoluzione tecnologica e sostenibile. Il nuovo Piano Transizione 5.0 mira a promuovere l‘efficienza energetica e l’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili, integrando tecnologie avanzate nei processi produttivi.
Il nuovo piano può essere definito come l’evoluzione “green” del già noto Piano 4.0: incentiva infatti i progetti di innovazione realizzati negli anni 2024/2025 che prevedano investimenti in asset digitali nuovi rientranti nel quadro normativo 4.0, a condizione che, tramite gli stessi, si ottenga una riduzione dei consumi energetici a livello di struttura produttiva localizzata in Italia almeno pari al 3%, oppure di processo produttivo per almeno il 5%.
Il decreto attuativo del MIMIT e la prenotazione degli incentivi
La nuova misura pubblicata in Gazzetta Ufficiale nel Decreto Legge del 2 marzo 2024, n. 19 “Ulteriori disposizioni urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR)” contiene il testo del piano Transizione 5.0 nell’articolo 38.
Il Decreto n. 183 del Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit) contenente le regole attuative dell’agevolazione concessa alle imprese per gli investimenti è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 6 agosto 2024, mentre la piattaforma del GSE dove poter compilare i vari modelli richiesti dalla normativa è operativa dal 7 agosto 2024.
Chi può beneficiare degli incentivi 5.0
Possono accedere agli incentivi del piano Transizione 5.0 tutte le imprese residenti in Italia, indipendentemente dalla forma giuridica, dal settore economico di appartenenza, dalla dimensione e dal regime fiscale di determinazione del reddito.
La spettanza del beneficio fiscale viene subordinata al rispetto delle normative sulla sicurezza nei luoghi di lavoro applicabili in ciascun settore e al corretto adempimento degli obblighi di versamento dei contributi previdenziali e assistenziali a favore dei lavoratori.
Quali investimenti sono agevolati
Con il piano 5.0 sono agevolati gli investimenti di concezione 4.0 in beni materiali ed immateriali nuovi, strumentali all’esercizio di impresa, rientranti nell’allegato A e nell’allegato B annessi alla Legge n. 232/2016 e interconnessi al sistema aziendale.
La norma consente inoltre di inserire nel progetto di innovazione, insieme agli investimenti 4.0 che restano i “trainanti”, anche beni materiali nuovi strumentali all’esercizio d’impresa finalizzati all’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili destinata all’autoconsumo, ad eccezione degli impianti alimentati a biomassa (non sono agevolabili quelli alimentati con legno, pellet, cippato etc.), compresi gli impianti per lo stoccaggio dell’energia prodotta.
Con riferimento all’autoproduzione e all’autoconsumo di energia da fonte solare, sono considerati ammissibili esclusivamente gli impianti con moduli fotovoltaici prodotti negli Stati membri dell’UE e in grado di garantire un’efficienza minima stabilita per legge.
Riepilogando, nell’ambito degli investimenti agevolabili che compongono il progetto di innovazione, possiamo distinguere:
investimenti “trainanti” in asset digitali 4.0 sia materiali che immateriali, tramite i quali si consegue la riduzione dei consumi energetici
investimenti “trainati” in beni materiali nuovi finalizzati all’autoproduzione di energia per autoconsumo da fonti energetiche rinnovabili
Credito d’imposta 5.0: le agevolazioni
Le imprese, a fronte degli investimenti, ottengono un credito di imposta maggiorato rispetto a quello usufruibile secondo la normativa 4.0.
Il credito di imposta è differenziato in base all’importo dell’investimento e alla percentuale di riduzione dei consumi energetici, con le seguenti aliquote:
Riduzione dei consumi energetici |
Investimenti |
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3% – 6% |
35%
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15% |
5% |
5% – 10% |
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6% – 10% |
40% |
20% |
10% |
10% – 15% |
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+ 10% |
45% |
25% |
15% |
+ 15% |
Come utilizzare il credito d’imposta 5.0
Il credito di imposta “Transizione 5.0” è utilizzabile esclusivamente in compensazione tramite modello F24 entro il 31 dicembre 2025, anche in unica soluzione.
L’eventuale credito residuo, non compensato entro il 31 dicembre 2025, sarà fruibile in 5 quote annuali di pari importo, dal 2026 al 2030.
Il credito d’imposta 5.0 non è cumulabile con il bonus investimenti in beni strumentali di cui alla legge 178/2020 (Transizione 4.0) né con il credito d’imposta ZES “unica” di cui all’art.16 D.L. 124/2023.
Quale documentazione serve
Per beneficiare del credito di imposta del Piano Transizione 5.0 sarà necessario disporre di:
- certificazioni energetiche, ex ante ed ex post
- perizia asseverata sull’investimento 4.0
- certificazione di un revisore legale
oltre che effettuare apposite comunicazioni.
Inoltre, il meccanismo di accesso al credito d’imposta 5.0 non sarà automatico ma funzionerà “a prenotazione”, secondo un iter specifico che coinvolge anche il GSE come ente gestore.
Come possiamo guidarti verso la Transizione 5.0
Confartigianato Imprese Vicenza, con la partnership di figure professionali dedicate, è in grado di assistere le imprese in tutte le fasi del riconoscimento del credito di imposta:
- analisi preventiva dell’investimento e delle sue caratteristiche tecniche
- redazione della perizia asseverata 4.0
- analisi e calcolo dei consumi energetici
- rilascio delle certificazioni energetiche
- rilascio della certificazione legale
- valutazione della documentazione contabile e tecnica
- predisposizione del calcolo del credito di imposta spettante
- predisposizione e invio al GSE delle comunicazioni periodiche
- predisposizione dei modelli F24 per la compensazione del credito
- assistenza in caso di finanziamento e richiesta del contributo Sabatini
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