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Pneumatici fuori uso

Oltre 450.000 kg inevasi. Marin (Confartigianato meccatronici Veneto): “È una situazione che grava sulle nostre imprese”

Da un’indagine condotta all’interno del Sistema Confartigianato sulla raccolta delle segnalazioni di ritardo nel ritiro di PFU emerge una grave situazione, presente sul territorio, che evidenzia la presenza di più di 450.000 Kg di PFU inevasi in Italia.
I dati dell’indagine sono stati trasmessi da Confartigianato Imprese al Ministero dell’Ambiente ed è stata rinnovata la richiesta al MASE di arrivare ad una urgente definizione della problematica riguardante la raccolta e la gestione degli pneumatici.
“È una situazione che grava sulle nostre imprese” – dichiara Aessandro Marin, presidente Confartigianato meccatronici del Veneto – “per questo Confartigianato ha presentato al Ministero delle richieste precise e puntuali affinché tali ritardi non continuino a mettere in difficoltà centinaia di aziende che quotidianamente lavorano nel rispetto della normativa. Stiamo parlando, secondo l’Elaborazione Flash 2024 dell’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Veneto, di 4.386 imprese di meccatronica in Veneto con più di 12.343 addetti del settore”.
Queste le richieste della categoria al Ministero frutto anche di suggerimento del Veneto:

  • intensificare e concentrare il controllo dei flussi degli pneumatici a monte della filiera da parte degli Organi di Vigilanza competenti, con un’attenzione particolare alle vendite on-line. Ciò al fine di intercettare i flussi illeciti e contrastare le aree di illegalità presenti sul mercato, snidare le forme di evasione fiscale e del contributo ambientale e recuperare risorse a beneficio dell’economia, dell’ambiente e dell’intera collettività;
  • sostenere e agevolare le imprese che operano regolarmente, attraverso un meccanismo di raccolta PFU vincolato alla legittimità degli operatori, che devono essere qualificati ai sensi della Legge 122/1992 (Disciplina Autoriparazione) e alla regolarità dell’acquisto degli pneumatici attestata da idonea documentazione, in modo tale da garantire l’effettività del servizio ritiro a fronte del pagamento del contributo. Ciò anche al fine di contrastare fenomeni di abusivismo e concorrenza sleale, evitando che i Consorzi procedano al ritiro presso operatori gommisti che praticano irregolarmente la sostituzione di pneumatici, con i conseguenti rischi non solo per l’ambiente, ma anche ai fini della sicurezza stradale;
  • rendere pubblici i dati di raccolta degli pneumatici da parte dei soggetti autorizzati (con le rispettive quote), eventualmente attraverso un portale pubblico;
  • prevedere un nuovo extra target, quale utile strumento di supporto per alleviare le difficoltà operative degli autoriparatori-gommisti legate all’accumulo degli pneumatici nelle officine, con il rischio di incorrere in pesanti sanzioni amministrative;
  • rivedere il sistema di assegnazione dei quantitativi di PFU secondo criteri che rispondano alle effettive esigenze e specificità territoriali, superando i problemi di accorpamenti in macro-aree poco funzionali sul piano operativo (es. accorpamento Marche a Umbria e Toscana).

È stata preannunciata dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, mediante apposito decreto, l’istituzione del Registro nazionale dei produttori e degli importatori di pneumatici per facilitare e garantire la gestione degli pneumatici fuori uso (PFU).
Il decreto prevede l’iscrizione dei soggetti obbligati al Registro per via telematica, attraverso il Portale messo a disposizione dalle Camere di commercio. Attraverso l’area riservata, le imprese trasmettono le informazioni per l’iscrizione e le comunicazioni periodiche relative ai dati sugli pneumatici immessi sul mercato e su quelli raccolti al termine del loro utilizzo. Gli operatori, le amministrazioni e i cittadini possono consultare sul portale le informazioni sulla gestione degli PFU, le statistiche e gli elenchi di imprese iscritte.

“Si tratta di uno strumento importante – conclude il presidente Marin – per migliorare la regolamentazione del flusso degli pneumatici ed auspichiamo possa contribuire a efficientare il servizio di raccolta PFU e garantire la sostenibilità del sistema. Ribadiamo che secondo il nostro punto di vista sarà importante prevedere il ritirno di pneumatici sulla base di quanto effettivamente versato dalla singola impresa”.