PRESENTATO IL BILANCIO 2005 DEL CONSORZIO REGIONALE DI GARANZIA PER L’ARTIGIANATO
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28/06/2006PRESENTATO IL BILANCIO 2005 DEL CONSORZIO REGIONALE DI GARANZIA PER L’ARTIGIANATO_x000D_
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63.113 soci in regione _x000D_
46% la percentuale di penetrazione (la più alta d’Italia) _x000D_
1milierdo e 96milioni l’importo delle operazioni complessive garantite _x000D_
di cui 599milioni a breve termine e 497miloni a medio lungo termine _x000D_
+4,8% rispetto al 2004 _x000D_
6milioni di euro le sofferenze pari all’1,14% in leggerissimo calo rispetto all’anno scorso _x000D_
oltre 4milioni di euro risparmiati in un anno dalle imprese socie_x000D_
Questi i numeri principali che verranno illustrati dal Presidente del Consorzio Regionale di Garanzia per l’Artigianato Mario Citron in occasione dell’assemblea dei soci che si terrà domani, 29 giugno a Marghera.Nel 2005 i Confidi che fanno capo in Veneto alla Confartigianato hanno garantito operazioni per 1 miliardo 97 milioni di euro, con una crescita di 4,8 punti percentuali sull’ anno precedente. A crescere è stato soprattutto il breve termine (599 milioni, più 5,85%) mentre il medio lungo ha fatto registrare un incremento modesto, più 2,9 punti, per un ammontare complessivo di 497 milioni.E il presidente regionale della Confartigianato, Vendemiano Sartor, commenta: "Le nostre imprese adottano comportamenti prudenti, investendo quanto è necessario ma non di più, in attesa che i segnali di ripresa abbiano conferma, e soprattutto che la ripresa coinvolga anche l’artigianato; ma finora il nostro settore sta piuttosto pagando il prezzo della ristrutturazione dell’ apparato produttivo, della globalizzazione e della delocalizzazione, che traendo benefici dalla ripresa in atto. E paghiamo anche, come peraltro il settore commerciale, la contrazione ancora in atto nei consumi. Non è casuale se il medio lungo stenta. E’ un segnale di difficoltà, di preoccupazione che si somma con altri: dal calo degli occupati, che dura ormai da tre anni, soprattutto nel comparto produttivo, alla forte diminuzione del numero di imprese dei primi tre mesi di quest’ anno".L’andamento positivo del breve termine è dovuto -secondo le analisi dell’ Osservatorio sul credito della Confartigianato del Veneto- soprattutto all’edilizia, che ha visto crescere di 19,5 punti percentuali gli importi; seguono la riparazione di veicoli (più 12,4%), la grafica (più 8,6%) e l’impiantistica (più 7,4%). Forte flessione, invece, per il legno (meno 11,6%), per i servizi vari (meno 4,3%), per la meccanica (meno 2,5%).Quanto al medio termine, a guidare la graduatoria degli incrementi di affidamenti è la riparazione di veicoli (più 34,2%), seguita dal legno (più 10,5%). Molti i segni meno: calano soprattutto gli alimentari (meno 31,6%), il manifatturiero (meno 19,7%) e il tessile- abbigliamento- calzaturiero (meno 16,5%). "E’ evidente che a soffrire è soprattutto il settore produttivo, il più esposto alla concorrenza internazionale, il più colpito dalle delocalizzazioni -spiega Mario Citron- L’artigianato può però riprendere ad essere trainante, nell’economia regionale, perché ne ha i numeri: basti pensare che i soci dei nostri Confidi sono oltre 63 mila. La ripresa non basta, occorrono anche scelte, perché, come dimostra il consuntivo del credito garantito, i problemi non sono alle spalle, li abbiamo davanti a noi"."Scelte importanti che spettano anche al nostro sistema del credito -conclude Citron-. In particolare abbiamo aperto il dibattito per la costituire un unico organismo regionale qualificato come intermediario finanziario (ex art. 107 del testo unico bancario) mantenendo però, a livello territoriale, l’operatività attraverso gli attuali organismi di garanzia. E’ fondamentale per noi infatti mantenere il contato con il territorio data la natura diffusa dell’artigianato nella nostra regione. Un processo necessario quanto delicato che ci vedrà impegnati sino alla fine dell’anno". Dati Confidi