PRESTITI ALLE IMPRESE: I DATI CONFARTIGIANATO ASSEGNANO LA MAGLIA NERA A VICENZA
Rubinetti del credito chiusi per le imprese italiane e, in particolare, per quelle vicentine. A leggere i dati diffusi dall’Ufficio Studi di Confartigianato, infatti, se a livello nazionale i prestiti bancari alle aziende sono diminuiti del 4,2%, nel periodo maggio 2012/maggio 2013, nel Vicentino, nello stesso periodo, il calo è stato del 9,1%. Insomma, a Vicenza la maglia nera per il sostegno economico alle sue imprese addirittura peggio dell’intera Sardegna ( -8,8%), fanalino di coda a livello nazionale.
Quanto invece ai tassi effettivi per finanziamenti alle imprese artigiane, Vicenza si piazza al 19 posto nazionale con un tasso effettivo a marzo 2013 di 4,94 , registrando un aumento di 14 punti base rispetto allo stesso periodo del precedente anno (4.80 nel 2012).
«Le micro e piccole impresa artigiane pagano salato il conto dell’attuale situazione economica, e lo fanno due volte – commenta Agostino Bonomo, presidente di Confartigianato Vicenza-: da un lato, infatti, non viene loro concesso credito, dall’altro non riescono a riscuotere i crediti vantati verso la Pubblica Amministrazione (in Italia 91 miliardi a marzo 2013, ndr) e dai fornitori in generale. E così anche per colpa di cattivi pagatori gli imprenditori si trovano costretti a chiedere, spesso senza ottenerlo, credito. Eppure – aggiunge Bonomo- nonostante tutto ciò, e al contrario di quanto accade nel resto Paese, l’impresa vicentina tiene, in particolare, l’artigianato».
A livello nazionale la flessione delle imprese risulta più significativa nel Nord-Est e tra gli artigiani, ma la provincia di Vicenza si discosta da questa situazione, presentando infatti tassi di crescita (leggero calo) nel I trimestre 2013 di -0,80% per il totale delle imprese e -0.89% per le aziende artigiane. E così Vicenza si colloca al 10° posto per tasso di crescita nei primi tre mesi dell’anno in corso.
«Questi risultati li stiamo raggiungendo ancora una volta da soli, lottando contro burocrazie locali e nazionali che ogni giorno si autoalimentano, con una tassazione da tempo insostenibile, con un sistema bancario che nella maggior parte dei casi è sordo alle nostre richieste. La passione per il nostro lavoro – precisa Bonomo- ci vede impegnati quotidianamente in innovazione di prodotto e di mercati, si traduce in una responsabilità sociale verso le nostre imprese, le nostre famiglie, i nostri lavoratori. Noi la partita la continueremo a giocare, chi vuole essere dei nostri sa bene dove trovarci. Quello che non sopportiamo più è di venire continuamente penalizzati».