Cavion (Confartigianato Vicenza) sulla proroga del secondo acconto IRPEF, IRES e IRAP
“È inutile. Le imposte sono già state pagate dalle imprese”
28 novembre 2020
“Quando ho letto il comunicato stampa del MEF da imprenditore e da rappresentante di imprenditori mi sono sentito preso in giro. Ieri pomeriggio (venerdì 27 novembre, ndr) alle 15.40 è stato diffuso un comunicato che annuncia che è ‘in arrivo una proroga del versamento del secondo acconto’ delle tasse il cui pagamento scade lunedì 30, cioè lavorativamente domani”.
Gianluca Cavion, presidente di Confartigianato Imprese Vicenza, non nascondo la propria contrarietà per l’annunciato provvedimento: “Probabilmente non c’erano i tempi per convocare la solita conferenza stampa che annunciasse un provvedimento ancora non pienamente discusso che dovrà essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Questa modalità la vediamo da inizio pandemia per diffondere notizie che poi (sempre poi) vedono discussioni, negoziazioni e, dopo giorni, ufficialità. Peraltro questa volta con una misura che per metà è vuota – afferma -. Le imposte sono già state pagate dalle imprese perché, ricordo al Signor Ministro, la scadenza è lunedì prossimo, non tra alcune settimane. Perciò lo Stato ha già incassato la quasi totalità di ciò che l’annunciata proroga vorrebbe spostare al 10 dicembre”.
Alla scadenza imprese e intermediari lavorano da tempo, almeno dall’inizio di novembre. Infatti per pagare l’anticipo bisogna fare le previsioni di reddito e ricavarne le imposte da anticipare e ciò evidentemente in questo periodo risulta essere ancora più complicato. La liquidità di dieci giorni in più sarebbe stata importante per molte imprese per avere più respiro e pianificare meglio altri pagamenti.
“Il comunicato chiude con una affermazione che suona veramente beffarda – conclude Cavion -. La proroga assicurerà ‘in tal modo dieci giorni in più ai contribuenti e agli intermediari’. La nostra realtà associativa funge anche da intermediario e lo fa professionalmente e seriamente assicurando al fisco il gettito di migliaia di micro e piccole imprese. Non avremo 10 giorni in più, avremo mattinate di fuoco impegnati a rispondere ai nostri imprenditori in merito ad una fantomatica proroga annunciata e chissà quando formalizzata”.
“Per aiutarci concretamente – asserisce infine – ho una proposta. Offro un contratto di collaborazione a termine, o meglio uno stage, ai dirigenti ministeriali che hanno confezionato questa misura in modo che possano venire a gestire nei prossimi due giorni le telefonate degli imprenditori in merito allo spostamento. Potrebbero aiutare i nostri collaboratori sin da lunedì mattina a spiegare alle imprese perché non saremo in grado di attuare la proroga così ben sbandierata. Un’esperienza in Associazione potrebbe servire loro come formazione sul campo per evitare in futuro provvedimenti di questo tipo vuoti di significato pratico”.