Proteggere il patrimonio aziendale: strumenti e consigli utili
Quotidianamente ci impegniamo a generare profitto attraverso il nostro lavoro. Nel tempo, i risparmi dei profitti costruiscono il patrimonio.
Dal momento che il patrimonio costituisce una sorta di “cassaforte aziendale”, è importante proteggerlo da qualsiasi tipo di azione aggressiva che possa portare danni all’impresa. È utile, pertanto, avere qualche suggerimento tecnico
COME REGOLARSI
Nel più ampio contesto di pianificazione fiscale, la protezione del patrimonio può avvenire mediante la cosiddetta “separazione patrimoniale”.
Il primo strumento di separazione patrimoniale è rappresentato proprio dal modello organizzativo, fiscale e contabile utilizzato per gestire l’azienda, ossia la forma giuridica sotto la quale si esercita o si eserciterà l’attività, definendo la propria “business identity”. Non dimentichiamo che le forme giuridiche possono evolvere nel tempo, altrimenti la legge non consentirebbe di porre in essere operazioni straordinarie, come le trasformazioni o i conferimenti d’azienda.
Se, ad esempio, si intraprende l’attività scegliendo la forma di ditta individuale, ciò non rappresenta una situazione di fatto, ma potrà essere conferita, ad esempio, in una Srl, a seguito delle dovute valutazioni tecniche di consulenti professionali. Ricordiamoci che l’opinione non motivata da dati, numeri e fatti, lascia il tempo che trova. Non a caso, il consulente ha anche il compito di promuovere la cultura della consapevolezza e dell’apprendimento nell’imprenditore.
Si deve essere consapevoli, ad esempio, che le società in nome collettivo (Snc) godono di un’autonomia patrimoniale imperfetta, ossia l’imprenditore è responsabile delle obbligazioni dell’azienda. Quindi, qualora la società non onorasse i propri debiti, il creditore potrebbe aggredire il patrimonio personale dei soci o dell’imprenditore.
Nella società in accomandita semplice (Sas), invece, troviamo due tipologie di soci: gli accomandatari e gli accomandanti. I primi rispondono con i propri beni presenti e futuri (autonomia patrimoniale imperfetta); i secondi, invece, rispondono limitatamente alla quota conferita.
È nelle società di capitali, con particolare riferimento alle società di responsabilità limitata (Srl /Srls) che troviamo la perfetta autonomia patrimoniale, ovvero la netta separazione tra patrimonio dell’imprenditore e patrimonio della società.
Attenzione, però, che l’autonomia patrimoniale perfetta potrebbe essere compromessa e venire meno. A titolo esemplificativo, se il socio accomandante violasse il divieto di ingerenza, gestendo l’impresa come se fosse sua, potrebbe ritrovarsi a dover rispondere con il proprio patrimonio personale. O ancora, nel caso in cui i soci della Srl decidessero di contrarre delle fideiussioni personali sui prestiti bancari alla società. Il rilascio di fideiussioni personali vanificherebbe, infatti, la separazione patrimoniale. Per ovviare a tale rischio, una soluzione potrebbe essere far ricorso ai consorzi di garanzia, tanto per citare un esempio.
Ora, capito che già con la forma giuridica possiamo proteggere il patrimonio, ci chiediamo: come possiamo porre in essere una vera e propria separazione patrimoniale?
Come secondo strumento, potrebbe rivelarsi ideale la creazione di un contenitore societario, in termini tecnici “holding”, che a sua volta possieda la società operativa.
Quanto appena detto, naturalmente, è solo uno schema concettuale, perché è l’incrocio delle informazioni del caso specifico che fa la differenza e protegge il patrimonio, con conseguente riduzione anche del carico fiscale.
Ai fini della scelta a tutela del patrimonio e della ottimizzazione fiscale ci si deve chiedere: è meglio, vista la mia situazione attuale, che mi avvalga del contenitore societario holding? Se, sì, con quale forma giuridica? E se ho più operative? Cosa massimizzerà l’investimento a livello mobiliare e immobiliare? E la tassazione?
Non dimentichiamoci che la protezione del patrimonio, insieme alla riduzione del carico fiscale societario e delle imposte sui prelievi propri dell’imprenditore, costituiscono i tre obiettivi di una pianificazione fiscale tesa a ottimizzare le necessità dell’imprenditore.
Confartigianato Imprese Vicenza è a disposizione delle aziende per valutare e porre in essere la migliore soluzione a tutela del patrimonio, nonché ad affiancarle nella pianificazione fiscale.