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PROTOCOLLO D’INTESA CONFARTIGIANATO VENETO, REGIONE VENETO, UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE E VENETO SVILUPPO

“Politiche attive per la trasmissione dei saperi”. È questa la finalità principale del progetto denominato “Giotto a bottega da Cimabue”: una serie di azioni finalizzate al rilancio e allo sviluppo del comparto artigiano che vanno dalla promozione dello spirito imprenditoriale dei giovani veneti fin dalle scuole secondarie sino a favorire il loro inserimento nelle aziende.

A definire gli obiettivi un Protocollo di Intese siglato oggi a Venezia –Palazzo Balbi sede della Giunta Regionale- tra l’Assessore all’istruzione formazione e lavoro Elena Donazzan, l’Ufficio scolastico regionale con la vice direttrice Gianna Miola, la Confartigianato Imprese Veneto con il presidente Giuseppe Sbalchiero e il rappresentante del Gruppo Giovani Regionale Sandro Venzo, e Veneto Sviluppo con il presidente Giorgio Grosso.
«Il progetto –spiega Venzo – si basa su tre assi di intervento: primo, rilanciare il rapporto tra i giovani e il mondo delle imprese non solo tramite la promozione dell’artigianato nella scuola secondaria e nei centri di formazione ma soprattutto con l’accompagnamento all’inserimento lavorativo mediante lo strumento del tirocinio da utilizzare per conoscere e apprezzare le realtà imprenditoriali dell’artigianato, dell’apprendistato nelle diverse tipologie previste dal dlgs 81/2011 e attraverso l’implementazione di percorsi di politiche attive promossi dai Centri di Formazione delle strutture territoriali; secondo favorire la nascita di nuovi imprenditori in Veneto curando in particolare la rimozione di ostacoli che limitano lo sviluppo di nuove imprese affinché la nascita di una nuova azienda possa avvenire sempre più in modo semplice».
“La terza azione, che considero la più importante –dichiara Venzo- prevede di creare le precondizioni per favorire la nascita e lo sviluppo di nuova impresa. Come? Grazie alla adozione di nuove piattaforme di microcredito orientate ai neo imprenditori, che possano sfruttare anche nuove formule di finanziamento come il venture capital o il crowd founding. Ma non solo anche grazie a servizi di assistenza ai neo imprenditori mediante il supporto di figure dedicate per assicurare un aiuto costante e qualificato ed infine con consulenze mirate in ambito di ricerca e supporto all’innovazione di processo, prodotto e organizzazione aziendale».
«Non è più tempo di melina –ha concluso Venzo-. Se i giovani vogliono davvero avere un futuro devono passare all’attacco. Con questo protocollo noi del Gruppo Giovani di Confartigianato pensiamo di aver raggiunto l’obiettivo di migliorare il presente per garantire un futuro a noi e a chi verrà dopo di noi».