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RAPPORTO TRA BANCHE E PICCOLE IMPRESE:FONDAMENTALE IL RUOLO DEI CONFIDI COME ARTIGIANFIDI VICENZA

18/03/2008RAPPORTO TRA BANCHE E PICCOLE IMPRESE:FONDAMENTALE IL RUOLO DEI CONFIDI COME ARTIGIANFIDI VICENZA Nel corso della Settimana dell'Artigianato 2008, ArtigianFidi e Assoartigiani Vicenza hanno promosso un convegno sul tema Artigianato e credito, un rapporto in continua evoluzione i cui lavori sono stati coordinati da Paolo Possamai, direttore del quotidiano "La Nuova Venezia", al quale hanno, oltre a una rappresentanza della Banca d'Italia, i direttori  generali di Unicredit Banca, Banca Popolare di Vicenza e Federazione delle BCC, rispettivamento Enrico Quarantiello, Emanuele Giustini e  Andrea Bologna. A fare gli onori di casa, Mariano Miola, presidente di ArtigianFidi Vicenza. L'incontro ha preso via con  l'intervento di Giuliana Fontanella, presidente della III Commissione Attività Produttive della Regione, che ha illustrato il prossimo impegno per il nuovo POR (Piano Operativo Regionale) che dovrà realizzarsi dal 2008 al 2013 dando vita a molti progetti, tra cui uno che vede protagonista l'artigianato, per un impegno di spesa di 1.250 milioni di euro. Il progetto mira al miglioramento della qualità della vita, del territorio, dell'impresa, e con attenzioni particolari alle fonti energetiche, all'ambiente e alla mobilità. Per la parte di loro competenza, i Confidi per il credito alle aziende saranno anch'essi direttamente coinvolti per dare un "effetto volano" alla realizzazione degli obiettivi. Non mancano poi, sempre a livello regionale, studi e progetti  per nuove formule di sostegno alle imprese, ha ricordato Fontanella, come ad esempio lo stanziamento di fondi di investimento per una partecipazione diretta al capitale aziendale, e c'è anche l'idea di varare una nuova legge per l'artigianato. Dal punto di vista tecnico, quale ruolo possono svolgere i Confidi, come appunto ArtigianFidi Vicenza, per dare corpo e concretezza alle  varie strategie? Lorenzo Gai, docente del Dipartimento di Scienze Aziendali dell'Università di Firenze, ha definito le strutture come ArtigianFidi "il grimaldello" per aprire rapporti più facili tra le banche e le imprese del territorio. «Naturalmente, ha ribadito il professore, più il Confidi è evoluto e quindi efficace ed efficiente, tanto più alto potrà essere il suo ruolo da far valere», come per esempio quello di intermediario finanziario. Gli istituto di credito, ha continuato il relatore, guarderanno sempre di più a questo tipo di strutture, che hanno i requisiti e quindi la forza di ridurre, con una garanzia che conta, il coefficiente di rischio del credito alle imprese con conseguenti ridotti assorbimenti di capitale bancario. Il docente ha quindi  riconosciuto che l'evoluzione intrapresa da certi Confidi, come ArtigianFidi, comporta sicuramente un grande impegno, perché il riposizionamento è un cambiamento costoso sotto tutti gli aspetti, ma oggi più di ieri è importante effettuarlo. In tema di attualità, poi, sono state poi affrontate questioni come il costo e l'efficienza dei servizi bancari, la soddisfazione degli utenti, il non sempre facile rapporto tra chi sta al di qua e al di là dello sportello, il diffuso fenomeno dei mutui a lunghissimo termine. Su quest'ultimo aspetto è stato evidenziato come la  crisi dei "subprime" Usa non sia riscontrabile nel nostro quadro economico: il Veneto resta un'area imprenditoriale virtuosa e gli aumenti di tasso, se ci saranno, si limiteranno a qualche decimo di punto. Confermate invece, anche dagli stessi direttori di banca, le sensazioni degli imprenditori sul fronte del quadro economico, che resta poco roseo nonostante il recente buon andamento dell'export, e che segnala  un incremento degli incagli sui finanziamenti. Inoltre la microimpresa – questa l'opinione dei relatori –  è risultata, a dispetto dei numeri che la identificano quale componente prevalente del tessuto produttivo del Paese, la più penalizzata negli oneri finanziari rispetto alla medio-grande impresa, per cui è tempo di pensare a un diverso trasferimento dei costi e anche a una effettiva  semplificazione e applicabilità  delle leggi che solo apparentemente prevedono aiuti, come nel caso della recente "portabilità" dei mutui. «L'esperienza delle fusioni dalle precedenti cooperative artigiane di garanzia territoriali in una unica e solida struttura provinciale, l'ArtigianFidi Vicenza attualmente forte di 17mila aziende socie, è già straordinariamente positiva non solo in vista delle norme di Basilea 2, ma per dimostrare che, oggi più che mai, fare fronte comune serve anche nel confronto con gli istituti di credito e nell'accesso alle provvidenze e alle risorse pubbliche», ha ricordato Virginio Piva, assessore alle politiche del credito dell'Associazione Artigiani vicentina.