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REGIONE VENETO, EBAV E CASSE EDILI CEAV E CEVA: AZIONI INNOVATIVE PER LE IMPRESE ARTIGIANE. COME SARANNO IMPEGNATI 4MILIONI DI EURO

Un euro dalla Regione, un euro dalla bilateralità artigiana veneta. È con questo principio, semplice ma innovativo, che sono stati erogati oltre 4 milioni di euro (2milioni 100mila euro dalla Regione, ed altrettanti dai tre enti bilaterali) per la formazione ad imprese e lavoratori dell’artigianato veneto. 68 i progetti finanziati, oltre 1.200 le imprese coinvolte e 4mila i lavoratori che parteciperanno alle attività in programma.

Questi i dati presentati oggi dall’Assessore Regionale al Lavoro Elena Donazzan durante la conferenza stampa tenutasi nella sede di EBAV a Marghera e alla quale hanno partecipato Stefano Stenta e Paolo Barbiero, rispettivamente presidente e vicepresidente di EBAV; Virginio Piva e Leonardo Zucchini, presidente e vice di CEAV; Roberto Strumendo e Salvatore Federico, presidente e vice di CEVA.
L’obiettivo delle attività formative, finanziate in tempi record, è quello di sostenere le imprese artigiane nel rafforzare la loro competitività, favorendo allo stesso tempo il mantenimento e/o la creazione di nuova occupazione. Le convenzioni siglate tra la Regione Veneto e la bilateralità artigiana regionale (EBAV, CEAV e CEVA) rispondono all’esigenza di fronteggiare la sempre più scarsa disponibilità di risorse nella pubblica amministrazione ed, al contempo, di valorizzare al massimo ogni euro a disposizione.
«In un momento di grande difficoltà come l’attuale –ha sottolineato L’Assessore Regionale al Lavoro Elena Donazzan – la collaborazione tra Regione Veneto e bilateralità artigiana è un fattore decisivo per la tenuta e il rilancio di tutti i settori artigiani, in particolare quello edile. Con i tre bandi pubblici abbiamo mostrato una precisa, e rara, assunzione di responsabilità reciproca tra parte pubblica e privata, che sa che deve crescere per uscire dalla crisi. Una esperienza che stanno guardando con attenzione molte altre regioni d’Italia come la Lombardia, la Sardegna il Friuli e le Marche».
«È stato avviato un percorso importante che rivela quanto l’artigianato veneto sia innovativo e propositivo, oltre che pronto ad affrontare le sfide della difficile fase congiunturale che stiamo affrontando – hanno commentato i rappresentanti degli enti bilaterali – La formazione è il presupposto per valorizzare le competenze del nostro territorio e per la creazione di nuove filiere produttive.
Il valore di questa prima esperienza, che ci auguriamo diventi una prassi consolidata negli anni a venire, va al di la degli impegni economici, delle imprese e dei dipendenti coinvolti e dello sforzo organizzativo.  Qui oggi, tutti assieme abbiamo posto il suggello all’importanza dello strumento bilaterale artigiano veneto e del suo ruolo insostituibile a supporto del lavoro artigiano, espresso dal mondo dei datori di lavoro e delle maestranze. Crediamo che gli enti bilaterali siano la prova provata che la bilateralità sia fonte di sviluppo del lavoro artigiano ed elemento  attivo per il welfare locale».
I 68 progetti finanziati prevedono di raggiungere quasi 4.000 destinatari che saranno coinvolti sia in attività formative (753 edizioni di interventi di formazione di breve, media e lunga durata) che in attività di accompagnamento (69 interventi di accompagnamento). Verranno realizzate oltre 2.180 ore di stage per soggetti disoccupati per favorirne l’inserimento lavorativo. Sono stati richiesti € 142.000,00 per gli incentivi all’assunzione a tempo indeterminato o determinato di soggetti disoccupati (circa 50 inserimenti).