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REGIONE VENETO. RAPPORTO STATISTICO 2014. LE NUOVE OPPORTUNITÀ PER IL VENETO

Il 2014 dovrebbe rappresentare l’anno della ripresa per il Veneto, riportando la crescita a +0,9% e per il 2015 si prevede un consolidamento pari a +1,7%. Nella ricerca di nuove strategie di sviluppo, i nodi strategici individuati sono turismo, cultura, esportazioni di prodotti di alta qualità (i cosiddetti BB&B Belli, Buoni e Benfatti) e competenze elevate nel capitale umano. “Percorsi di crescita” è il tema che fa da filo conduttore dell’edizione 2014 del Rapporto statistico regionale, che è stato presentato oggi a Villa Contarini di Piazzola sul Brenta (Padova) con l’intervento del vicepresidente della Regione Marino Zorzato. L’analisi fotografa, alla luce dei dati statistici ufficiali più aggiornati, l’attuale situazione del Veneto sotto il profilo congiunturale e strutturale, suggerendo alcune significative chiavi di lettura del presente e con uno sguardo rivolto ai possibili scenari futuri. “L’analisi dei dati – ha detto Zorzato – è utile e necessaria perché serve a delineare il Veneto del futuro”. “Individuare nuovi percorsi di crescita – ha aggiunto – non è facile ma il Veneto ha una serie di eccellenze che vanno sicuramente poste in testa e aiutate a crescere perché hanno consentito di restare ai primi posti anche se la crisi si è comunque fatta sentire. Sono realtà economiche che hanno fatto la differenza e vanno considerate prioritarie: cultura, export, innovazione e turismo – che costituisce una sorta di compendio – sono gli elementi di eccellenza su cui investire per lo sviluppo futuro. Messi insieme rappresentano circa un quarto del PIL veneto”. Zorzato ha, tra l’altro, messo l’accento sull’importanza che la cultura ha per lo sviluppo produttivo del territorio. Con tutte le sue componenti, l’impatto economico del settore culturale in Veneto è stimabile da un 5,4% ad un 6,3% del PIL ed esporta beni per 6,5 miliardi di euro, pari al 10,5% del valore totale delle esportazioni regionali. Il Veneto resta la prima regione turistica d’Italia con 61,5 milioni di presenze e 16 milioni di turisti, il 65% dei quali stranieri. Sta crescendo in maniera esponenziale l’interesse dei Paesi emergenti (Brasile, Russia, Cina) e le città d’arte – in questo contesto – costituiscono dei forti poli di attrazione. La spesa procapite di un turista straniero nelle città d’arte è di quasi 130 euro al giorno, nettamente più alta della media (circa 100 euro al giorno dei quali 65 per vitto e alloggio). Infine, Zorzato si è soffermato sui prodotti BB&B. Oltre ai prodotti di alta qualità, che hanno avuto un ruolo importante nel risollevare la manifattura (Belli e Benfatti), visto che il comparto agroalimentare sta raggiungendo traguardi eccezionali a livello internazionale, è stata aggiunta una terza B, quella dei prodotti Buoni. Nel 2012 il BB&B ha rappresentato il 30% delle esportazioni venete (il 17% di quelle italiane) e nel 2013 ha confermato la sua vitalità: è cresciuto di un ulteriore 3% rispetto all’1,4% delle esportazioni totali, mentre verso i nuovi mercati la crescita ha sfiorato il 9%. E il turista straniero che viene nella nostra regione diventa il primo “promoter” dei prodotti veneti di qualità. “E’ questa la base – ha concluso Zorzato – su cui costruire guardando avanti”. I contenuti del rapporto sono stati presentati dal Segretario Generale della Programmazione Tiziano Baggio mentre l’impostazione del volume è stata illustrata da Maria Teresa Coronella, direttore della Sezione Sistema Statistico della Regione. Rita Steffanutto e di Maurizio Gasparin dirigenti della Regione del Veneto, rispettivamente in merito al nuovo ciclo di programmazione europea 2014-2020 e alla partecipazione del Veneto all’Expo 2015 di Milano. Ha concluso i lavori l’assessore regionale al bilancio Roberto Ciambetti il quale ha fatto rilevare l’utilità dei dati del rapporto statistico anche per la programmazione dei fondi comunitari 2014/2020 (2,5 miliardi di euro), che ha iniziato il suo percorso in consiglio regionale. L’assessore ha fatto riferimento ai molti segnali positivi che si colgono e ha fatto presente, in particolare, che anche molto aziende che avevano delocalizzato stanno gradualmente ritornando a produrre in Veneto perché la qualità dei prodotti realizzati qui non è riproducibile all’estero. “I numeri che il rapporto ci fornisce servono quindi a prendere le decisioni per il futuro del Veneto”.