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REGIONE VENETO; UNA LEGGE DARÀ A PANIFICI PATENTE QUALITÀ

Trentin, un passaggio storico in commissione

“Questo è un piccolo passo per il disegno di legge, un gigantesco balzo per la categoria dei panifificatori” Scomoda la famosa frase di Armstorng pronunciata al primo alunaggio Nicola Trentin, presidente dei panificatori di Confartigianato Veneto per dimostrare tutta la sua soddifazione per il via libera, ottenuto nei giorni scorsi in Prima commissione Affari istituzionali e bilancio, presieduta da Costantino Toniolo (PdL), alla proposta di legge della Giunta regionale dal titolo “Disposizioni in materia di produzione e vendita di pane”. “Si tratta -ha sottolineato il presidente- di un’ottima iniziativa per valorizzare i nostri panificatori veneti e tutelare i consumatori. Era necessario aggiornare le norme della tutela della salute e della alimentazione viste le novità tecnologiche introdotte negli ultimi lustri nel campo della panificazione”. “Con questa normativa -precisa Toniolo, Presidente della Commissione – si fa chiarezza, distinguendo i panifici che producono il pane con metodo tradizionale (dall’impasto alla cottura completa e alla vendita) e i punti vendita che invece portano solo a completamento la cottura. E’ necessario da una parte valorizzare la professionalita’ dei nostri panificatori tradizionali e dall’altra tutelare il consumatore”. Il progetto di Legge prevede che sia la Giunta ad avere il compito di stabilire le caratteristiche che dovranno rispettare i panifici e quegli esercizi che si potranno fregiare della denominazione di “Forno di qualita'”, in base alle modalita’ di produzione e vendita dei prodotti artigianali tipici e tradizionali. Inoltre sarà realizzato il registro delle specialità da forno del Veneto, finalizzato alla valorizzazione delle produzioni tipiche e a dare riconoscibilità a prodotti, ingredienti e lavorazioni, suddividendoli tra storici e tipici. L’attivita’ di vigilanza sarà realizzata dai Comuni. “Il pane è fondamentale nella piramide alimentare –ha dichiarato Trentin- e disciplinarne gli aspetti produttivi ed alcuni requisiti identificativi degli esercizi di vendita, significa fornire al consumatore garanzia di tutela della salute. Dobbiamo offrire l’opportunità di capire se si sta acquistando un prodotto “fresco” o che è stato semplicemente cotto nel punto vendita. La distinzione sta tra punto vendita dotato di impianto di cottura e i panifici. Questi ultimi sono l’azienda tradizionale che il pane lo produce nell’arco della giornata con un procedimento produttivo unico e continuo, che inizia con la formazione dell’impasto di sfarinati, lievito, sale e acqua, e finisce sulla bocca del forno, con il pane caldo appena sfornato e pronto per la vendita al consumatore finale. Procedimento quest’ultimo che richiede una professionalità ed un impegno molto più alti per dare al consumatore il prodotto fragrante che egli aspetta di avere”. “Dopo oltre vent’anni –conclude Trentin- aspichiamo ora una accellereazione dell’Iter per la definitiva approvazione della norma in Consiglio Regionale magari entro l’anno coronando così un sogno”.