Riapertura in sicurezza attività produttive. Bonomo: “Documento della Regione coerente con il Protocollo nazionale del 14 marzo”
21 aprile 2020
“Il documento presentato venerdì pomeriggio scorso dalla Regione Veneto costituisce un manuale per la riapertura delle attività coerente con il protocollo siglato dalle parti sociali del 14 marzo. Riteniamo importante che si proceda limitando al massimo la proliferazione di ulteriori protocolli. Abbiamo bisogno di linee chiare e semplici”.
Semplifica in questo modo le osservazioni consegnate stamattina in Regione dalla Confartigianato Imprese Veneto il suo presidente Agostino Bonomo.
Il settore Pmi e artigiano che Confartigianato Imprese Veneto rappresenta sono pronti a fare la loro parte e a mettere in campo le risorse e le competenze che possiedono. Da anni gli organismi paritetici regionali, il Cobis (per settore artigiano manifatturiero e servizi) e il CPR (per il settore artigiano edile) svolgono un ruolo fondamentale nella sicurezza, in un quadro di collaborazione tra parti datoriali e sindacali che costituisce ad oggi un modello di riferimento sul piano nazionale.
“Con l’università di Venezia – afferma Bonomo – abbiamo lavorato per predisporre degli elaborati informativi che siano improntati all’efficacia e alla concretezza dell’applicazione nelle sedi di lavoro o nei cantieri sempre nel rispetto dell’obiettivo di salvaguardare la salute di chi lavora. Le associazioni territoriali di Confartigianato sono pronte per offrire tutta la consulenza del caso per riaprire in sicurezza. Devono però essere adottate linee minime essenziali, evitando di omologare tutte le imprese a procedure complesse che nulla hanno a che vedere ad esempio con quelle a conduzione familiare o di micro imprese”.
Attenzione ad introdurre nuovi adempimenti rispetto al protocollo delle parti sociali. Noi dovremo convivere con un nuovo modello di lavoro che richiederà anche adeguamenti, investimenti e formazione. Che le imprese vengano sostenute in queste spese. Importante anche lo svolgimento di adeguati sistemi di monitoraggio per evitare recrudescenze: si tenga conto però di non gravare sulle imprese per il costo dei test e/o analisi ma che ogni sperimentazione in tal senso venga inquadrata in un intervento di sanità e sicurezza pubblica.
“Infine – conclude il presidente -, quando ci sarà da avviare la riapertura, si potranno gestire le esigenze del trasporto pubblico integrando e affiancando la rete esistente anche ricorrendo al supporto dei servizi attualmente non operativi di operatori privati del trasporto collettivo non di linea, che hanno da subito disponibilità di mezzi e personale, i nostri Autobus operator”.