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Riedizione storica di due litografie ottocentesche di Marco Moro

Straordinaria la riedizione storica, realizzata in questi giorni, da Gilberto Padovan editore, di due litografie ottocentescche, datate 1852-53 e firmate Marco Moro.

La ristampa è stata eseguita rispettando la qualità e le misure degli originali. Si tratta di due grandi panorami di Vicenza, disegnati dal vero, stampati, all’epoca, con pietra litografica a due colori.
L’edizione di Gilberto Padovan, una tiratura limitatissima su carta d’arte, è destinata agli appassionati di iconografia a stampa e ai collezionisti.
Le vedute ci mostrano come era Vicenza nella metà del XVIII secolo, svelando un profilo molto somigliante a quello dei nostri giorni, ad eccezione della veduta presa dal Monte Berico, in cui spicca la vecchia stazione ottocentesca e il parco del Campo Marzio.
Marco Moro, litografo, vedutista ed editore di stampe in Venezia, nacque a Zenson di Piave (Tv), il 9 dicembre 1817. Dimostrò, fin da ragazzo, una notevole inclinazione per il disegno; frequentò, dal 1834 al 1839, l’Accademia di Belle Arti di Venezia dove, in quegli anni, insegnavano Odorico Politi, Luigi Zandomeneghi, Lodovico Lipparini e altri maestri molto noti. Si distinse ben presto per l’eccellenza del disegno e della prospettiva. Iniziò la propria attività, lavorando per la litografia che Luigi Berletti aveva aperto a Udine. La prima importante opera affidatagli, in collaborazione con Ottavio Codecasa, fu l’ “Album Pittorico del Friuli” (edito, a Udine, nel 1841 da Codecasa & C.).
L’ esperienza con il Berletti durò, tuttavia, pochi anni. Trascorse il resto della sua vita a Venezia, lavorando molto anche per fronteggiare il tracollo economico subito dalla famiglia, incalzato dalle numerose commissioni che riceveva, a scadenze brevissime, da vari editori veneziani per i quali realizzava tavole di vedute. Tra i litografi veneti, operanti nell’Ottocento, come Giovanni Battista Cecchini, Giovanni Pividor e Tommaso Viola, Marco Moro è l’unico che si sia dedicato quasi esclusivamente alla litografia, realizzando un numero enorme di vedute delle località e città del Veneto (ben quindici le vedute del territorio trevigiano). L’opera, per cui è maggiormente famoso, benché non sia quella riuscita meglio perchè il tema gli imponeva una ripresa esatta degli edifici, è “Venezia monumentale pittoresca”, in due parti ,“I Palazzi” e “I Templi”, iniziata nel 1845 e conclusa nel 1863, edita da Kier con il commento storico-artistico di Gianjacopo Fontana.
Del 1847 sono altre tre sue importanti opere: “Venezia in miniatura”, “Il Teatro di Padova riedificato dall’Architetto Jappelli” e l’ “Album di Gemme architettoniche di Vicenza” (Venezia 1847). Marco Moro fu uno dei pochi artisti ad illustrare Vicenza, città a cui dedicò un’altra opera nel 1850, “Vicenza e suoi dintorni”, edita da lui stesso e da Decio Avogadro.
Sono, inoltre, sue le tavole illustrative per la “Nuova guida di Padova e suoi dintorni” di A. De Marchi (Padova, 1855), stampata dalla Litografia Kirchmayr di Venezia.
La produzione di Marco Moro non conta, tuttavia, solo vedute: illustrò avvenimenti storici come la “Sconfitta data agli Austriaci in Mestre dai Figli d’Italia, il 27 ottobre 1848” (da lui edita in Venezia) o le nove vedute litografiche dell’album “Assedio di Venezia” (1849, Venezia, Lit. Ripamonti Carpano) e fatti di cronaca come l’ “Arrivo di S.M.I.R.A. Francesco Giuseppe I in Venezia, il 27 marzo 1851″ (Lit. di Pietro Ripamonti Carpano).
Su un più alto livello artistico, che dimostra la sua raggiunta maturità, si colloca l’album “Trieste città gentilissima e commerciale figurata in ventiquattro vedute prospettiche disegnate dal Moro e descritte da celebri penne archeologiche artistiche”, pubblicato a Venezia, nel 1854, da Giovanni Brizeghel.
Marco Moro realizzò anche alcune incisioni, tratte dagli acquerelli di Cesare Dell’Acqua, sul viaggio dell’Imperatore Ferdinando e di sua moglie a Trieste (“Viaggio di S. M. l’imperatore Ferdinando d’Austria e sua consorte”, Trieste, Lit. Linassi e C., 1844). Morì a Venezia il 25 febbraio 1885.