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RIFORMA DEL LAVORO

Sbalchiero: “urge modificare il nuovo “fondo di solidarietà” tenendo conto di esperienze straordinarie come EBAV”

“E’ indispensabile che, nella fase di dibattito parlamentare, si introducano modifiche e correzioni per evitare che la riforma del lavoro non produca effetti positivi ma anzi finisca per rendere ancora più pericolosa la fase recessiva”. Lo dichiara Giuseppe Sbalchiero, presidente della Confartigianato Imprese Veneto dopo aver potuto leggere il nuovo testo sulla riforma del lavoro e prosegue “In particolare queste modifiche dovranno intervenire sulla previsione del nuovo fondo di solidarietà  bilaterale, collocato in modo improprio all’interno della gestione INPS. L’impianto va rivisto tenendo conto delle esperienze maturate nel territorio delle quali, in nostro EBAV, è certamente l’espressione più alta”.
“Il testo del provvedimento sulla riforma del lavoro –prosegue Sbalchiero- altera le scelte di un compromesso equilibrato che si era raggiunto nei giorni scorsi a palazzo Chigi. Un compromesso sofferto a cui la nostra Confederazione aveva dato assenso basandosi sull’esposizione del provvedimento fatto dal Governo. Il testo che verrà portato alle Camere, però, appare molto diverso, e presenta peggioramenti inattesi e pesanti anche per le imprese artigiane, che prevedono aggravi di costi e rigidità nella gestione delle flessibilità in entrata. A partire dal cosiddetto ‘causalone’ del contratto a termine, che scompare solo per il primo contratto, la cui durata massima è stata limitata a sei mesi. Inoltre, non è assolutamente condivisibile che venga snaturata la bilateralità, non valorizzandola tra i meccanismi di supporto ai fondi di solidarietà previsti per i settori privi di ammortizzatori sociali”.
“Inoltre –prosegue il Presidente- appare incomprensibile e negativa la scelta di far pesare sulle imprese, in modo del tutto indifferenziato, il costo per l’Aspi che riguarda l’apprendistato. In questo modo mentre a parole si enfatizza il ruolo dell’apprendistato per i giovani, nei fatti si penalizzano proprio quelle imprese che possono aprire le porte del lavoro alle giovani generazioni. Il testo del provvedimento stabilisce inoltre assurdi incrementi contributivi per la gestione separata anche per coloro che sono iscritti ad altre gestioni previdenziali. Anche sulla flessibilità in uscita sono state introdotte procedure iperburocratizzate, come nel caso delle dimissioni”.
“Scelte come queste –conclude Sbalchiero- risultano contrarie rispetto alla necessità di rilanciare la crescita e l’occupazione”.