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RIFORMA FISCALE

Giuseppe Sbalchiero: “Le semplificazioni previste solo un antipasto. Ci aspettiamo i ‘piatti forti’”

“Le semplificazioni contenute nello schema di decreto legislativo attuativo della riforma fiscale all’esame delle Commissioni Parlamentari sono solo un antipasto, mancano i “piatti forti””. Questo il giudizio espresso da Giuseppe Sbalchiero, Presidente di Confartigianato Imprese Veneto subito dopo l’Audizione svoltasi oggi presso la Commissione Finanze e Tesoro del Senato.
“Mancano ad esempio –prosegue Sbalchiero-, l’abolizione della responsabilità solidale delle ritenute nei contratti di subappalto, l’ innalzamento del limite entro il quale è possibile compensare crediti o ottenere il rimborso dell’IVA senza adempimenti e la revisione della fiscalità immobiliare accorpando la TASI nell’IMU. Serve maggiore coraggio per costruire un sistema tributario che non ostacoli l’attività d’impresa a causa dell’elevata pressione fiscale gravata dalla complessità degli adempimenti”.
L’obiettivo da raggiungere –sottolinea Confartigianato Veneto– è quello ambizioso indicato dal Premier Renzi: far scalare al nostro Paese, entro il 2018, 50 posizioni (dalla 65° alla 15°) nella classifica mondiale del Doing Business Index sulla facilità di fare impresa. A questo proposito, la riduzione dalle attuali 269 ore necessarie in Italia per pagare le tasse alle 80 ore dell’Irlanda, si raggiunge solo attraverso una radicale razionalizzazione del sistema che deve passare per un rigoroso rispetto dello Statuto del Contribuente.
“In merito a quanto già contenuto nello schema di decreto –precisa in Presidente- è necessario, ad esempio, che la dichiarazione dei redditi precompilata sia accompagnata da un nuovo sistema di deduzioni e di detrazioni e che siano rese funzionali le banche dati. Vanno anche riviste le eccessive sanzioni poste a carico dei sostituti d’imposta coinvolti nel processo”.
“Infine, secondo Confartigianato Veneto-, una reale semplificazione non può prescindere dalle modalità con cui si determina il reddito d’impresa e, su questo versante, è necessaria una profonda riscrittura, prevista dalla legge delega, dei regimi contabili applicabili dalle micro e piccole imprese”.