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RILEVAZIONE SEMESTRALE SULL’ARTIGIANATO VENETO. QUASI L’86% DEGLI ARTIGIANI DICHIARA POCA FIDUCIA NEL GOVERNO LETTA

L’85,9% delle imprese artigiane venete dichiara di avere poca o nessuna fiducia nel governo Letta (42,9% poca fiducia e 43% nessuna fiducia), contro il 14% che ha affermato di avere abbastanza o molta fiducia. Solo lo 0,6% ha dichiarato di avere molta fiducia nell’operato del governo. Belluno la provincia più critica e Padova quella più favorevole. Questi in estrema sintesi i risultati del sondaggio realizzato dall’Ufficio Studi Della Confartigianato Veneto in collaborazione con QuestLab srl su di un campione di quasi 900 imprenditori nel corso della semestrale rilevazione sulla congiuntura.
“Una bocciatura senza appello –commenta Giuseppe Sbalchiero, Presidente di Confartigianato Imprese Veneto – dovuta essenzialmente alla costante incertezza sulla durata del Governo. Ulteriormente peggiorata in queste ore e che allontana ulteriormente il mondo reale, che lavora e soffre ogni giorno in questo territorio, dalla Politica che trascorre allegramente il tempo a rinviare le riforme ed a litigare sul nulla. Forse a Roma non hanno capito che dimettersi potrebbe significare rimanere a casa per sempre”.
“Confrontandomi quotidianamente con tanti colleghi – prosegue il Presidente-, quello che colgo è un grande senso di smarrimento e di solitudine. La fiscalità esasperata, il costo del lavoro insopportabile, l’accesso al credito praticamente negato, la burocrazia opprimente sono il problema ma quello che fa più male è il fatto che nessuno pare avere veramente la volontà di affrontare tali temi nodali per la vita delle nostre aziende. Sono mesi che nel nostro Paese si discute di “governo in bilico”, di problemi giudiziari, di voto probabile o meno, di riforme improbabili: rispetto a tutto questo chiacchierare dei professionisti della politica, spesso inetti e insensibili, gli altri, gli imprenditori, ad esempio, continuano a soffrire e perfino a morire”. Tornando al sondaggio, poche le differenze nella lettura per settore, dove le percentuali di “molta fiducia” variano dallo zero dei servizi alle imprese (che fanno registrare la percentuale più bassa di “molto” con un 32% sul totale) all’1,1% dei Servizi alle persone (che fanno registrare la percentuale più alta di “molto” con il 48,5%).

Relativamente agli interventi in materia di infrastrutture, edilizia e appalti, la misura maggiormente apprezzata dagli imprenditori intervistati è stata quella relativa alle semplificazioni relative al DURC, con il 47,2% dei consensi, seguita dall’attivazione di nuove opere per complessivi 3 miliardi di Euro (33%) e dalla semplificazione dell’iter per la presentazione della SCIA con il 17,6%. Ultima e di molto staccata l’attenuazione dell’imposta sulle imbarcazioni del Decreto Salva Italia con il 2,2% dei consensi.

Sul fronte degli interventi a favore delle imprese raccoglie la stragrande maggioranza dei consensi la concessione di finanziamenti a tassi agevolati per l’acquisto di impianti e macchinari, con il 63,7% del totale. Percentuale che raggiunge l’82,5% tra le imprese del settore servizi alle persone, mentre raccoglie il minimo dei consensi (54,9%) tra le imprese del settore edile, evidentemente alle prese con problemi diversi di quelli legati agli investimenti. Tra le imprese di questo settore raggiunge una percentuale importante anche la quota di chi vorrebbe veder addebitato alla P.A. un indennizzo per i ritardi nella conclusione di procedimenti amministrativi (24,9%).

Per quanto riguarda le semplificazioni fiscali il maggior numero dei consensi è andato alla norma che decreta l’impignorabilità degli immobili di proprietà del debitore adibiti ad abitazione principale, con il 43,9% del totale, seguito a ruota dalla revisione sostanziale dei poteri di Equitalia con il 37,6%. Due materie affini che toccano la sensibilità soprattutto dei piccoli imprenditori dove il confine tra beni personali e aziendali è molto sfumato, come testimonia il dato relativo alle imprese del settore servizi alle persone tra le quali le due misure assieme ottengono ben il 95% dei consensi.

Infine gli interventi sul fronte della giustizia civile. Due erano le misure sottoposte al giudizio degli imprenditori: la reintroduzione del tentativo obbligatorio di mediazione come condizione di procedibilità per il giudizio ordinario e lo smaltimento del contenzioso pendente presso le Corti d’Appello. Non distanti i livelli di consenso con il 53,7% per il primo e il 46,3% per il secondo.

NOTA METODOLOGICA
Il focus sul gradimento da parte delle imprese artigiane nei confronti dei primi 100 giorni del Governo Letta, chiedendo alle stesse di esprimere un parere su alcune misure di carattere economico, fiscale e di riforma della Giustizia contenute nel c.d. Decreto del Fare. L’indagine è stata condotta tra l’8 e il 31 luglio 2013 dalla società Questlab s.r.l. utilizzando la tecnica del mixed-mode-interviewing (CAWI, CATI, Fax). Il campione casuale è di tipo è di tipo proporzionale rispetto ai quattro settori (manifatturiero, edilizia, servizi alle imprese e servizi alla persona) e alla provincia di riferimento.

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