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RITARDI NEI PAGAMENTI AL MANIFATTURIERO ARTIGIANO VENETO COSTANO 207 MILIONI DI EURO ALL’ANNO

Sbalchiero: “unica soluzione: recepire subito la direttiva europea”

“Ben vengano i quattro decreti ministeriali pensati per realizzare un progressivo rientro del debito commerciale accumulato dalla Pubblica amministrazione ma –denuncia Giuseppe Sbalchiero, Presidente di Confartigianato Imprese del Veneto-, i nostri dati confermano che per una regione vocata al manifatturiero come la nostra, a preoccupare sono più i tempi di pagamento tra grandi e piccoli imprenditori che tra la pubblica amministrazione e le imprese fornitrici. Oltre la metà dei maggiori costi (207 milioni di euro su 395,5) gravano infatti sulle imprese manifatturiere di subfornitura che poco hanno a che fare con la PA. Per questo motivo –prosegue Sbalchiero- è da dicembre dello scorso anno che predichiamo il recepimento tempestivo della direttiva europea che impone tempi certi di pagamento, da 30 ad un massimo di 60 giorni anche tra privati”.

Per il presidente della Confartigianato regionale, questa cultura del “tranquillo che il mese prossimo pago” è una “condanna a morte” per il sistema imprenditoriale italiano soprattutto quello onesto, soprattutto quello artigiano. In particolare alla luce dell’attuale crisi economica, che ha fatto lievitare ancor di più i tempi di pagamento portandoli ai valori attuali”.  “Il tema è talmente “vecchio” -conclude Sbalchiero- che lo Stato Italiano aveva provato a porvi rimedio sin dal 1998 quando, dopo un decennio di battaglie dei contoterzisti artigiani della moda e della meccanica, fu approvata la “Disciplina della subfornitura nelle attività produttive”, passata alla storia come la legge n. 143 del 22 giugno 1998. Anche in quel caso si stabiliva un contratto scritto obbligatorio, tempi di pagamento inferiori ai 60 giorni ed interessi di mora in caso di ritardi. Una legge ancora in vigore ma che nessuno ha mai applicato ne applica”.  
Il rallentamento del ciclo economico, la crescita del grado di restrizione del credito e l’incremento del costo dei finanziamenti si associano, in un mix velenoso per il funzionamento delle imprese, ad un eccezionale aumento dei tempi di pagamento, in particolare in questa seconda metà dell’anno. L’allungamento dei tempi di pagamento è un fenomeno che sta colpendo pesantemente le micro e piccole imprese e l’artigianato: l’ultima rilevazione condotta su imprese artigiane dall’Osservatorio ISPO-Confartigianato indica che in Regione Veneto tra fine 2010 e ottobre 2011 i tempi medi di pagamento sono in forte crescita, aumentando in media di 46 giorni e passando, quindi, dai 91 giorni di fine 2010 ai 137 giorni di ottobre 2011.
L’incremento dei ritardi dei pagamenti determina un costo in termini di maggiori oneri finanziari per la filiera dell’artigianato stimabile in 395,5 milioni di euro, con una incidenza sul valore aggiunto (al netto dell’agricoltura) pari allo 0,31%. Si osserva soprattutto che la Regione Veneto presenta i maggiori costi dovuti ai ritardi nei pagamenti in corrispondenza del settore del manifatturiero (207,3 milioni di Euro) e delle Costruzioni (114,1 milioni di euro). I Servizi supportano invece un maggiore onere di 74,1 milioni di euro.
Dal confronto tra le diverse provincie emerge che i tempi medi di pagamento, il peggioramento nell’ultimo anno e la maggiore esposizione del manifatturiero sono in tutte e sette su valori pressoché identici. Maggiormente esposte le imprese che operano nelle tre provincie di Padova, Vicenza e Treviso dove si concentra oltre il 60 per cento dei maggiori costi. Treviso invece è il territorio nel quale maggiori sono i costi per il comparto edile (23,3 milioni di euro). A Venezia infine si registra la minore incidenza del totale dei maggiori costi sul valore aggiunto della provincia: 0,25% rispetto ad una media regionale dello 0,31%.

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