RUGGERO GARLANI, PRESIDENTE DEI PANIFICATORI ASSOARTIGIANI, INTERVIENE SULLE POLEMICHE RELATIVE AGLI AUMENTI DI PREZZO
01/02/2008RUGGERO GARLANI, PRESIDENTE DEI PANIFICATORI ASSOARTIGIANI, INTERVIENE SULLE POLEMICHE RELATIVE AGLI AUMENTI DI PREZZO «Non è giusto criminalizzare un settore che è in prima fila, quotidianamente, per assicurare alla clientela un prodotto fresco e di buona qualità». Questo il commento di Ruggero Garlani, presidente dei Panificatori dell'Associazione Artigiani vicentina, alle polemiche di questi giorni sul prezzo del prodotto. «Si tratta – spiega Garlani – di un attacco senza fondamento nei confronti della nostra categoria, dato che gli aumenti non sono affatto generalizzati e comunque non raggiungono certo il 12%, come affermato recentemente. Quanto poi alla proposta di un osservatorio per governare il prezzo del pane, mi riporta alla mente tutte le precedenti esperienze – fallimentari – che non hanno mai portato a nulla di vantaggioso per i consumatori». «Ricordo inoltre ai rappresentanti del settore agricolo – prosegue Garlani – che le farine utilizzate dai panificatori sono spesso di provenienza estera, in quanto per produrre pane di qualità è necessario poter disporre di una materia prima con caratteristiche di altrettanta qualità, non sempre assicurata dai grani locali. Inoltre, se è vero che tutta la responsabilità dei prezzi dipende esclusivamente dalla filiera produttiva, si provveda a riorganizzarla. Non è certamente con la contrapposizione e lo scambio di accuse sulle reciproche responsabilità che rendiamo un servizio alla società, ma facendo ciascuno la propria parte, assumendoci le responsabilità che ci competono in una realtà di mercato dove vige la regola della concorrenza e del rispetto delle regole». «Ovvero – aggiunge Garlani- quello che fanno i panificatori, tutti i giorni, e con notevoli sacrifici, alzandosi la notte per assicurare un prodotto di grande valore, ogni giorno fresco, nel nome di una qualità alimentare e di vita che vogliamo poter conservare. Tutto sta cambiando, anche nei gusti alimentari, ma spero che fra qualche anno non dovremo rimpiangere il profumo di pane appena sfornato, cosa che avverrà quando la grande distribuzione, puntando al prezzo più basso, avrà il sopravvento sulle piccole attività artigiane della panificazione. Credo invece che la qualità dell'alimentazione italiana, tanto lodata all'estero e di cui il pane rappresenta la colonna portante, debba essere continuamente sostenuta e rivalutata anche per non perdere delle tradizioni e una cultura millenarie. Perciò – conclude il presidente Assoartigiani – le polemiche gratuite non servono davvero a nessuno. Creiamo piuttosto un tavolo di confronto dei produttori con i rappresentanti dei consumatori quali interlocutori privilegiati. Troviamoci per costruire iniziative utili per le imprese, i cittadini, per lavorare sempre più e meglio alla conservazione e alla tutela del grande patrimonio che ci è stato dato e che abbiamo il dovere di non disperdere. Di parole ne sono state spese già spese troppe, passiamo ai fatti».