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Sabato 31 maggio allo spazio “ViArt” di piazza Erbe a Vicenza un pomeriggio dedicato all’arte di realizzare “Cuchi”

Sabato 31 maggio, allo spazio ViArt in Piazza delle Erbe a Vicenza, sarà possibile scoprire che cos’è e come si fa un “cuco”. Dalle 16 alle 19, infatti, sarà a disposizione dei visitatori l’artista artigiano Diego Poloniato, che con le sue dimostrazioni e i suoi consigli aiuterà chi, plasmando l’argilla, vorrà provare a realizzare il proprio oggetto fischiante.

Il “cuco” è probabilmente il primo giocattolo sonoro dell’antichità, e anche nel Vicentino era l’umile, variopinto giocattolo dei bimbi poveri, che lo potevano trovare nelle bancarelle delle sagre paesane. Per i giovani invece, come ricorda la tradizione della sagra di San Marco sull’Altopiano di Asiago, era un pegno d’amore che il “moroso” donava alla “morosa”. Grazie al fischio che se ne ottiene soffiandoci dentro, attraverso i secoli il “cuco”, oltre che essere considerato un portafortuna, ha assunto varie simbologie, la maggior parte delle quali legate al suono distensivo che emette, evocando il canto primaverile del cuculo nei boschi, richiamo d’amore e di giovinezza.
Nel territorio di Nove, i “cuchi” appaiono spesso cavalcati da soldati evocanti la presenza delle truppe napoleoniche: per rifarsi dei saccheggi e delle uccisioni subite, la popolazione infatti raffigurò i militari stranieri a cavallo di un “cuco”, che nel dialetto veneto è anche un termine dispregiativo per indicare una persona stupida. Grazie allo stimolo dato da Gino Barioli, direttore del Museo Civico di Vicenza negli anni ’60, in quel periodo iniziò anche la produzione di Arcicuchi, manufatti di notevoli dimensioni, provvisti di numerosi fischietti di varia modulazione sonora, inseriti in un’unica camera d’aria con la funzione di cassa armonica.
La tradizione di produrre Cuchi e Arcicuchi si è così tramandata nel tempo, modificata e rivista nella forma, nelle dimensioni, nei soggetti, nei colori, da parte di ogni artigiano o artista. Quelli di Diego Poloniato, “maestro cucàro” di Nove, sono presenti in collezioni pubbliche e private di tutto il mondo, compreso il noto Museo dei Cuchi di Cesuna sull’Altopiano di Asiago.
A rendere ancor più piacevole il pomeriggio a ViArt non mancheranno i prodotti alimentari di “Una Provincia da GustArti”, tutti da assaggiare.