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SALVIAMO LE CARROZZERIE: IN DUE ANNI FATTURATO AUTORIPARAZIONE A -6,8%, VALORE AGGIUNTO REALE ASSICURAZIONI E BANCHE +3,7%

Domani, 15 gennaio, oltre 100 carrozzieri veneti alla manifestazione nazionale a piazza Montecitorio per dire NO alla “Forma Specifica”.

Salviamo le carrozzerie: in due anni fatturato autoriparazione a -6,8%, valore aggiunto reale assicurazioni e banche +3,7%. La riforma Rc auto prevede un controllo cogente da parte delle assicurazioni sul settore dell’autoriparazione, spiazzando decine di migliaia di carrozzerie: le nuove norme impongono di far riparare il veicolo incidentato esclusivamente dalle officine di carrozzeria convenzionate con le assicurazioni e pagate direttamente da queste ultime. Va osservato che la riserva alle officine convenzionate con le compagnie condiziona la struttura di offerta in un settore che sta soffrendo del calo della domanda interna: nel biennio 2012- III trim. 2013 il fatturato dell’autoriparazione è sceso del 6,8%. Al contrario, nell’ultimo biennio rilevato dall’Istat (2011-2012) il valore aggiunto del settore assicurativo e bancario è salito del 3,7% in termini reali; nello stesso periodo l’economia perdeva l’1,6% del valore aggiunto. Entra nel vivo la protesta dei carrozzieri di Confartigianato contro alcune norme della riforma dell’Rc auto, contenute nel decreto ‘Destinazione Italia’ entrato in vigore lo scorso 24 dicembre. Domani, 15 gennaio, oltre un centinaio di carrozzieri della Confartigianato Imprese Veneto si uniranno a Roma ai loro colleghi provenienti da tutta la Penisola, per partecipare alla Manifestazione Nazionale, presso il Centro Congressi Capranichetta, nel corso della quale verranno presentate le proposte di modifica alla riforma dell’Rc auto. All’iniziativa interverranno rappresentanti del Governo e del Parlamento. I carrozzieri contestano la misura, che porta il nome della senatrice Simona Vicari, che rende nei fatti obbligatoria la “forma specifica” nel risarcimento dei danni ai veicoli incidentati. In pratica viene imposto di far riparare il veicolo incidentato esclusivamente dalle officine di carrozzeria convenzionate con le assicurazioni e pagate direttamente da queste ultime. In questo modo – sostiene Confartigianato- si rischia di far chiudere migliaia di carrozzerie indipendenti con 60.000 addetti, che non operano in convenzione con le assicurazioni. In sostanza, si impedirebbe ai cittadini di esercitare la libera scelta di essere risarciti in denaro e di farsi riparare l’auto dall’officina di fiducia”. In Veneto c’è forte preoccupazione per le 2mila imprese che operano nel settore e che occupano 6.500 dipendenti, che rischiano di trovarsi senza un’occupazione. “Questa soluzione rappresenta l’esatto contrario delle liberalizzazioni -tuona Silvano Fogarollo, presidente regionale di Confartigianato Carrozzieri- perché nei fatti si indirizzerebbe tutto il mercato della riparazione verso le carrozzerie convenzionate, attraverso una consistente penalizzazione di natura economica per chi volesse utilizzare un altro percorso attualmente previsto dalle leggi. Ciò espelle dal mercato la stragrande maggioranza delle carrozzerie indipendenti. In più- prosegue Fogarollo- quello che gli automobilisti non sanno ed il Governo finge di non sapere è che alle carrozzerie convenzionate vengono imposte dalle Assicurazioni condizioni contrattuali capestro (basse tariffe orarie, tempi di riparazione ridotti, ricambi dati in conto lavorazione, servizi aggiuntivi richiesti a titolo gratuito, percentuali di ristorno sul fatturato) che costringe le carrozzerie convenzionate a lavorare sotto costo, mettendo così a rischio anche la QUALITA’ DELLA RIPARAZIONE. Inoltre, le carrozzerie indipendenti subendo le stesse condizioni delle carrozzerie fiduciarie, saranno strangolate dalle assicurazioni.” La proposta governativa (articolo 8 del Decreto, comma 1, punto d) impedisce agli automobilisti la libertà di scelta di farsi riparare l’auto dalle carrozzerie di fiducia. Infatti, cosa accadrebbe se l’entità del risarcimento non corrispondesse al reale costo della riparazione? Il decreto afferma che il risarcimento non può essere superiore a quello che valuta idoneo la compagnia di Assicurazione. In questo caso, lo sconto irrisorio (il valore di una pizza) praticato dalle assicurazioni in cambio della forma specifica rischia di essere sensibilmente oneroso per gli assicurati che- senza saperloaccettano tale clausola contrattuale. “E’ paradossale- spiega il presidente – che il decreto non abbia preso in considerazione il grande e palese conflitto di interesse in cui agiscono le Assicurazioni che, per legge, sono obbligate a risarcire il danno e non ad occuparsi direttamente della riparazione. Infatti, si permette a chi deve risarcire il danno, di decidere dove, come e quanto pagare. Le Assicurazioni hanno l’interesse a pagare il meno possibile, mentre i cittadini- consumatori hanno il sacrosanto diritto ad essere risarciti per il costo reale del danno subito. Per questa ragione è assicurato”. La misura governativa impedisce tra le altre cose al consumatore di cedere il credito della riparazione al carrozziere (cosa impensabile perché tale dispositivo di tutela del consumatore è previsto da una sentenza della Suprema Corte e dal Codice civile).