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SANDRO VENZO (GIOVANI DI CONFARTIGIANATO): “NECESSITÀ DI GARANZIE DI EFFICIENZA ED EFFICACIA PER IL “NEW DEAL” DI FIAT? MARCHIONNE SI LASCI ALLE SPALLE I VECCHI SCHEMI E GUARDI ALL’ORIZZONTE VENETO”

27/08/2010SANDRO VENZO (GIOVANI DI CONFARTIGIANATO): "NECESSITÀ DI GARANZIE DI EFFICIENZA ED EFFICACIA PER IL "NEW DEAL" DI FIAT? MARCHIONNE SI LASCI ALLE SPALLE I VECCHI SCHEMI E GUARDI ALL'ORIZZONTE VENETO"Il "Progetto Fiat" basato su efficienza efficacia, sull'aggiornare un sistema di relazioni che garantisca alla più grande impresa italiana di confrontarsi ad armi pari con il mercato, illustrato ieri dall'AD Sergio Marchionne al Meeting di Rimini, affascina e coinvolge il mondo dell'impresa artigiana veneta ed in particolare i suoi giovani imprenditori.  "Seguo con attenzione la vicenda -spiega Sandro Venzo Presidente dei Giovani Imprenditori della Confartigianato del Veneto- sin dalla approvazione in primavera del  nuovo piano industriale del gruppo Fiat soprattutto per i 20 miliardi di investimenti messi sul piatto dal gruppo. Un tesoro straordinario, visti i tempi, che rende ai miei occhi ancora più inconcepibili e fuori dai tempi le feroci polemiche scoppiate sul "caso Pomigliano". Non condivido però l'opinione che da ciò si è fatto l'AD Marchionne: "che in Italia non ci sia interesse per il progetto innovativo della Fiat". Il Nord Est ed il Veneto in particolare non hanno "perso la voglia di competere e confrontarsi con il resto del mondo" (anche queste parole del manager) ed è a mio avviso sono pronti ad accogliere a braccia aperte Fabbrica Italia"."Non è un momento facile per il lavoro in Veneto -prosegue Venzo-. Qui le grandi imprese non sembrano vedere nuovi orizzonti e avere la stessa voglia di investire nel sistema produttivo per trasformarlo. Indesit, Olimpias e Gatorade solo per citarne alcune, hanno chiuso o stanno chiudendo i loro stabilimenti.  In un momento di difficoltà per l'intera economia dove anche la locomotiva italiana per eccellenza sta subendo dei decisi contraccolpi, credo che il mondo politico ed economico del Veneto si debbano mobilitare. E' per questo che sono convinto che un territorio come il nostro si possa permettere di chiedere alla FIAT di delocalizzare non tanto in Polonia , Ma in Veneto che è già notoriamente famoso per essere un eccellente subfornitore del mercato mondiale dell'automotive! Questa a mio avviso potrebbe essere una importante occasione per dimostrare la capacità sia dei nostri imprenditori che delle nostre maestranze, ma anche per creare un grande polo automobilistico. Partire da Fiat per aprirsi poi ad altre case automobilistiche europee e non! Questa a mio avviso potrebbe essere non solo una provocazione ma una reale opportunità. Propongo tutto ciò perché anch'io credo nel futuro italiano della Fiat e perché penso che sia la strada giusta per dare prospettive di sviluppo alla presenza dell'industria manifatturiera nel Paese".