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SBUROCRATIZZAZIONE E SEMPLIFICAZIONE. CONTINUA L’IMPEGNO DELLA FEDERAZIONE. DECRETO DEL FARE E DDL SEMPLIFICAZIONI: ISTRUZIONI PER L’USO

Alla 3° convention categorie del giugno scorso, il vice presidente della Confartigianato del Veneto con delega alle categorie, Soffiro Fontana (leggi una sintesi dell’intervento in fondo a questo articolo), nella sua relazione dal titolo eloquente: “Semplificazioni, ieri, oggi e domani”, ha fatto il punto della situazione annunciando, in quella occasione, due provvedimenti del Governo, approvati subito dopo. Vediamo di che si tratta pensando alla necessità di conoscere ed accompagnare il processo di semplificazione. Il Governo ha approvato due provvedimenti dagli obiettivi comuni, ma dalle finalità e tempistiche differenti: si tratta del decreto del fare e del ddl semplificazioni. Innanzi tutto va tenuto conto che il primo è un decreto, l’altro, un disegno di legge. Quanto previsto nel decreto è immediatamente operativo a seguito della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, mentre, per le semplificazioni, attenzione, ci sarà la discussione parlamentare con i suoi tempi. I due testi fanno parte della lodevole strategia per ridurre il carico burocratico su imprese e cittadini. La struttura dei due provvedimenti è alquanto simile, sia per gli argomenti che per i soggetti di riferimento. Per le imprese, che sono indubbiamente il nucleo principale, il decreto del fare introduce alcune importanti novità sul fronte dell’edilizia, con il cosiddetto sblocca cantieri che mette a disposizione degli operatori circa 2 miliardi di euro per il proseguimento delle opere in costruzione o per l’avvio di nuove. Corposi anche gli interventi sulla rete ferroviaria e autostradale, oltre ai 100 milioni destinati all’edilizia scolastica da qui al 2016 e l’avvio del progetto, per la verità ancora oscuro, dei 6mila campanili, 100 milioni di euro per 200 interventi nei comuni sotto i 5.000 abitanti. In linea generale, alle imprese vengono riconosciuti 5 miliardi per la modernizzazione dei macchinari di produzione, oltre a una riduzione delle bollette di elettricità e all’introduzione delle multe agli uffici pubblici che ritardano nella stipula di atti o nella deliberazione di autorizzazioni. Su un altro versante il ddl semplificazioni mette a regime novità nell’ambito delle prestazioni lavorative a breve durata, con obbligo di visita medica precedente alla ripresa del lavoro se la patologia è correlata ai rischi in ambito occupazionale. Sicuramente il tutor d’impresa, che prenderà posto negli sportelli delle attività produttive e dovrebbe finire per agevolare rapporti e adempimenti tra imprese e amministrazioni, è il fatto più rilevante. Al capitolo della funzione pubblica, il decreto del fare prevede, oltre alle già citate sanzioni per quelle poco efficienti nei riguardi delle imprese, anche l’istituzione di alcune apposite zone a burocrazia zero, ma, soprattutto, l’ufficializzazione di due date uniche per l’entrata in vigore dei provvedimenti, identificate nel primo luglio e nel primo gennaio di ogni anno. Sono state, inoltre, semplificate alcune necessità burocratiche per l’ottenimento della cittadinanza italiana richieste ai nati da cittadini stranieri dopo il compimento del diciottesimo anno di età. Nel ddl semplificazioni, invece, sul fronte della pubblica amministrazione, troviamo alcune facilitazioni per l’utilizzo dei fondi strutturali europei, ormai tra le pochissime risorse a cui riescono ad attingere enti e attività. Sarà più semplice, poi, ottenere l’autorizzazione per le apparecchiature di risonanza magnetica, che avverrà a opera della Regione o della Provincia autonoma. Introdotto anche il principio che legherà la Tares, la tassa sui servizi, al cambio di residenza registrato dai funzionari demografici. Sul lato fiscale, poi, importanti modifiche sono state inserite sin dal decreto del fare, che prevede l’ampliamento dei poteri di Equitalia a fine anno non solo per le riscossioni, ma anche per le multe e le entrate extra, oltre all’abrogazione del modello mensile 770. Le proposte infine del decreto del fare riguardano invece l’Agenzia Digitale italiana, con la definizione della governance che dovrebbe dare finalmente un profilo definito all’ente, ma, soprattutto, il ritorno improvviso sulla scena della mediazione civile, che la Corte costituzionale aveva giudicato inammissibile, ora rivisitata, con l’esclusione degli incidenti stradali, per la gioia delle compagnie assicurative, oltre alla riduzione generale da 4 a 3 mesi per il compimento dell’iter.
 
SEMPLIFICAZIONI – l’Intervento di Soffiro Fontana del 15 giugno
Non nascondo l’emozione per essere qui di fronte a Voi che siete i dirigenti di riferimento regionale degli imprenditori artigiani veneti. Emozione dettata dalla mia prima uscita pubblica ma anche per il tema di oggi, che ritengo sia assolutamente importante. Nonostante le continue vessazioni della burocrazia ai danni di noi imprenditori, continuiamo una battaglia ferma, decisa e civile. Ma ritengo che se questo stato di cose non cambierà a breve, potrebbe essere necessaria una grande manifestazione nazionale contro la burocrazia. Contro uno Stato che non riconosce i suoi cittadini! Contro un “male”, che oltre a costituire un costo rilevante, è causa di corruzione, di malaffare, che avvantaggia i peggiori e fa perdere la fiducia nei confronti delle Istituzioni a chi vuole agire nel rispetto delle regole. 60 miliardi di euro all’anno: questo è il costo della corruzione in Italia: lo rivela la Corte dei Conti. Ma la lotta è impari: nel 2011 sono state inflitte condanne solo per 75 milioni di Euro. E la burocrazia? Nell’ambito della riforma dello Stato in senso federalista doveva essere mitigata. Un processo di riforma di cui resta solo la modifica del titolo V della costituzione che, di fatto, ha aggiunto una terza camera: la conferenza Stato Regioni, per tutte quelle materie concorrenti. Bella semplificazione! C’è poi un provvedimento, purtroppo dormiente, sulla responsabilità dei procedimenti amministrativi che ha introdotto le tempistiche per la conclusione dei procedimenti e le sanzioni a carico dei dirigenti inadempienti. Una bella cosa che resta sulla carta. Questo di oggi è uno dei principali impegni della Federazione, assunto già da due anni nella 1° convention categorie di Padova. Il titolo: “Semplificazioni: ieri, oggi, domani. L’impegno continua“ spero dia l’idea che non intendiamo demordere, perché sulle semplificazioni c’è tanto da fare. In questo lavoro abbiamo constatato come le misure di semplificazione sarebbero molto più visibili e percepite da noi artigiani se riguardassero certe materie, quelle con le quali facciamo i conti tutti i giorni: fisco, lavoro, le norme ambientali e per la sicurezza nei luoghi di lavoro. Da qui parte tutto: il nostro ruolo regionale, del livello nazionale che possono attivarsi solo con il sostegno dalle associazioni territoriali. Nell’ambito delle riforme, anche di tipo costituzionale, che il Governo vorrebbe mettere in campo, la riforma del fisco non trova ancora spazi quando invece, imprese e cittadini, dovrebbero almeno avere il diritto di rispondere a disposizioni fiscali chiare e comprensibili. In materia di lavoro, ci sarebbe spazio per misure di semplificazione: alla cosiddetta flessibilità in entrata e in uscita dei lavoratori si contrappone un proliferare di procedure che rendono complicato per l’azienda sovraintendere direttamente alle operazioni con aggravio di tempo e di costi. Anche sull’istituto dell’apprendistato dovremo metterci le mani per togliere molta burocrazia che lo appesantisce inutilmente. E’ ancora una grande opportunità per l’inserimento dei giovani nelle nostre aziende che purtroppo non può essere sfruttata appieno. Il terzo importante ambito riguarda le norme in materia di ambiente e sicurezza. Qui basta dire SISTRI e già credo si capisca a cosa mi riferisco. Una vicenda scandalosa, senza precedenti, per i soldi spesi senza avere nulla in cambio, con i problemi che restano irrisolti. Peggio di così non poteva andare, ma anche in questo caso la corruzione e il malaffare è emerso e vedremo gli sviluppi dell’inchiesta. Ben inteso che il rispetto di queste norme è un dovere di civiltà. Ma, consentitemi: per la salvaguardia dell’ambiente e per la sicurezza non basterebbero poche e chiare regole, lasciando poi all’azienda, la loro applicazione? Dovremo avere il coraggio di costringere il legislatore a toglierci di dosso gravami burocratici che non hanno più ragione d’essere quando inibiscono gli stessi scopi che si prefiggono. Lo ribadisco: per l’impresa artigiana l’ambiente va rispettato, la sicurezza è un valore per la tutela della salute dei dipendenti, ma basta vessazioni, basta mettere sullo stesso piano la FIAT e l’impresa artigiana. Abbiamo una legge, finalmente, che si chiama “Statuto delle Imprese”, che dovrebbe rendere graduali le norme dalla grande alla piccola impresa. Va applicata. Per tutte le leggi: quelle nazionali e quelle locali. Nello Statuto delle imprese ci sono disposizioni che ci semplificano proprio in rapporto alla dimensione aziendale. L’impegno della Federazione è massimo, perché con lo Statuto delle Imprese si metta in moto la revisione generale delle procedure contenute in una miriade di leggi. Un altro nostro obiettivo importante sono gli sportelli unici: quelli per le imprese e quelli per l’edilizia. Lo sportello unico è stato, sul piano della comunicazione, una trovata eccezionale, ma non ha minimamente intaccato la burocrazia. Ancora oggi, da quando è stato coniato il termine, Sportello Unico, stiamo attendendo che si realizzi qualcosa. Fare uno Sportello Unico significa che lo Stato deve assumere la responsabilità di tutti i centri di governo. E’ inutile parlare di sportello unico senza tener conto della coerenza dei comportamenti a tutti i livelli decisionali. Solo se c’è coerenza il meccanismo funziona, se tutti i soggetti competenti nella procedura si rapportano gli uni con gli altri. Qualcosa si muove, ma noi siamo molto cauti in questa materia, per non rischiare di fare solo propaganda: ne è stata fatta abbastanza e finora ha tradito le attese. Procediamo con cautela accompagnando il processo di semplificazione con senso di realismo. Oggi facciamo un monitoraggio sulla situazione: ma è solo una tappa, non certo un punto di arrivo. C’è da dire, per esempio, che la Regione Veneto ha avviato, da tempo, un tavolo sulle semplificazioni e le cose si sono messe in moto. Tutte le direzioni regionali, infatti, sono state coinvolte e c’è una forte azione di coordinamento e supervisione da parte della segreteria generale che fa capo al Governatore Zaia. Entro fine anno, il Consiglio Regionale del Veneto produrrà un importante documento sulla misurazione dei cosiddetti oneri amministrativi. Conosceremo, in altre parole, quali sono le procedure più costose in termini burocratici. L’intervento successivo sarà la valutazione dei costi in rapporto all’efficacia che il procedimento esprime. Vanno tolti tutti quei procedimenti che risultano solo costosi e poco efficaci. Staremo a vedere. Consentitemi di concludere dicendo che la burocrazia è una brutta bestia, va domata e resa innocua per quanto di più deleterio può portare. A questo risultato deve concorrere tutta la nostra organizzazione: partendo dal territorio fino al livello nazionale. Per quanto ci riguarda parleremo, passo dopo passo, solo dei risultati ottenuti lasciando da parte le speranze, che necessariamente coltiviamo. Il nostro impegno continua ! Anche se, molto spesso, questo nostro lavoro è silenzioso e non visibile. Lavoro che emergerà solo a fronte dei risultati, ovvero, se non vedremo risultati nei tempi definiti. Non mancheremo di tenervi periodicamente aggiornati su tutti gli sviluppi di questo cammino difficile e faticoso, contro la burocrazia fine a se stessa. Nonostante tutto, andiamo avanti con coraggio e determinazione.