Scuolabus, lettera all’Anci
La Federazione Regionale scrive all’Associazione dei Comuni Italiani per una questione di particolare rilevanza sulle gare di appalto per i servizi scuolabus
Se deve essere concorrenza che almeno le condizioni di partenza siano le medesime così come il servizio offerto. È questo il sunto della lettera che Confartigianato Imprese Veneto ha inviato al presidente Anci Veneto per sensibilizzare le Amministrazioni su requisiti richiesti alle imprese autobus operator che forniscono i servizi scuolabus.
In particolare Confartigianato richiama l’attenzione su una questione di particolare rilevanza che riguarda le gare di appalto e incide non poco sulla parte economica dell’offerta: alcune imprese partecipanti applicherebbero la disciplina dell’esonero contributivo (legge di bilancio 2021) estesa sino al 31 dicembre 2029 una misura riservata alle imprese che si trovano in specifiche aree svantaggiate, ovvero nelle Regioni di Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. L’agevolazione, consistente in uno sgravio contributivo pari al 30% fino al 31 dicembre 2025, viene applicata per i rapporti di lavoro dipendente a condizione che la sede di lavoro sia collocata in una delle aree citate. Ne consegue che, qualora il lavoratore, anche avente sede in una delle aree svantaggiate, svolga la propria prestazione in regioni differenti, nello specifico in Veneto, il beneficio non può essere riconosciuto.
“Si ricorda – spiega Confartigianato- che il nuovo Codice Appalti, al fine di evitare ai partecipanti alle gare d’appalto di formulare offerte vantaggiose ricorrendo al ribasso del costo della manodopera, prevede il Principio di Applicazione. In pratica, al personale impiegato nei lavori, servizi e forniture oggetto di appalti pubblici e concessioni, deve essere applicato il contratto collettivo nazionale e territoriale in vigore per il settore e la zona in cui si eseguono le prestazioni di lavoro, stipulato dalle associazioni dei datori e dei prestatori di lavoro più rappresentative. La corretta applicazione di tali disposizioni sono espressamente richiamate nei capitolati d’appalto ed è essenziale per garantire condizioni di lavoro eque, rispettando le specificità del settore e della zona geografica coinvolta”.
Su impulso di Confartigianato poi la Regione Veneto è intervenuta con una Legge, modificando la precedente in tema di “Disciplina degli autoservizi atipici”, prevedendo specifici prerequisiti che le imprese sono tenute a rispettare nel territorio regionale. Nel dettaglio si prevede la costituzione da parte dell’impresa di una unità locale per accertamenti, riscossione e liquidazione del diritto annuale versato dalle imprese in favore delle camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura; inoltre le imprese non aventi sede legale nel territorio regionale devono dimostrare la disponibilità, a qualsiasi titolo, di un piazzale o deposito o rimessa per lo stanziamento degli autobus, nel territorio della Regione. Infine l’utilizzo di autobus acquistati con finanziamenti pubblici, dei quali non possano beneficiare la totalità delle imprese, comporta la revoca dell’autorizzazione.
“Ben venga la concorrenza e ben venga la ricerca da parte dei Comuni di fornitori in grado di unire qualità e prezzi accessibili, purché tutto si svolga a parità di condizioni di partenza. Spesso invece ci troviamo di fronte a situazioni sbilanciate che poi si riflettono sul servizio offerto all’utenza che paga per qualcosa che non conforme alle aspettative – commenta Sonia Tessari – presidente provinciale Mestiere Trasporto Persone di Confartigianato Vicenza-. Per questo come Confartigianato chiediamo una maggiore sensibilizzazione verso le Amministrazioni affinché vigilino sulla corretta applicazione delle disposizioni previste nelle gare di appalto e adottino le misure correttive, anche ricorrendo, quando e se necessarie, alle segnalazioni agli Enti preposti alle verifiche sulla corretta osservanza della normativa in materia di lavoro”.