STEFANO STENTA FRA I RELATORI AL SEMINARIO “IN-FORMAZIONE: LA FORMAZIONE STRUMENTO FONDAMENTALE PER IL FUTURO DEL SISTEMA MODA VENETO”.
Confindustria e ConfartigianatoModa regionali si sono interrogate a Venezia su un tema vitale per il settore: un nuovo modello di formazione per le eccellenze tecnico professionali. L’incontro “IN-FORMAZIONE: la formazione strumento fondamentale per il futuro del sistema moda veneto”, ospitato a Palazzo Mocenico sede del Museo di Storia del Tessuto e del Costume ha avuto tra le relazioni principali quella di Stefano Stenta, presidente del comparto moda di Confartigianato Vicenza che ha esposto i risultati del progetto «L’artigianato della moda» commissionato a The European House Ambrosetti.
«Messi a confronto i titolari di imprese subfornitrici –ha spiegato Stenta- sono emersi cruciali: reperire manodopera e tecnici qualificati; identificare e comunicare le eccellenze possedute dal Sistema Moda; creare legami più stabili con la grande committenza; valutare progetti di aggregazione tra gli operatori del settore. Dalle interviste alle grandi Maison della Moda, è emersa invece la costante ricerca delle aziende più dinamiche e attente alla qualità, per creare rapporti solidi nel tempo. Ambite caratteristiche come: la prossimità; la qualità del prodotto; la diffusione di competenze specifiche e di capacità di lavorazione; la velocità di reazione e il rispetto dei tempi di consegna; la serietà, capacità di visione dell’imprenditore artigiano».
«Dalla indagine –ha proseguito- emerge con forza l’elemento distintivo del sistema moda regionale per mantenere e sviluppare una leadership a livello nazionale e internazionale: l’eccellenza delle competenze possedute. Diventa vitale di conseguenza garantire tale patrimonio con nuove modalità organizzate e integrate. L’intera filiera veneta avverte la necessità di un miglior dialogo tra il sistema formativo (secondario e terziario) e il mondo del lavoro, in modo da consentire alle scuole di saper rispondere alle richieste delle imprese del territorio. In tale ottica, riteniamo –ha concluso Stenta- si debba agire: sulla formazione nelle Scuole Superiori a indirizzo Moda, anche con un’azione di adeguamento dei contenuti e delle modalità del percorso scolastico per strutturare nuovi percorsi formativi di specializzazione tecnico superiore per figure già inserite nelle imprese o da inserire, realizzati con una modalità di frequentazione (tempi e luoghi) che si integri con la realtà produttiva aziendale. Le imprese assumerebbero così un doppio ruolo: da un lato dirette beneficiarie d’interventi; dall’altro parte attiva nel favorire un processo di qualificazione delle competenze tecniche a sostegno dell’intero sistema di settore. In una logica di comune beneficio è proprio nelle imprese venete che possono essere individuate e organizzate risorse che possono diventare “formatori di eccellenze”».
Forte impatto ha avuto anche l’intervento più “politico” di Giuliano Secco, delegato della Federazione Moda ai rapporti con il Tavolo di Coordinamento, che ha denunciato la crescente preoccupazione dei terzisti per il ritorno del fenomeno della delocalizzazione.