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SEMPLIFICAZIONE PER IL PAGAMENTO DEI TRIBUTI: UN DOCUMENTO DELLE PICCOLE IMPRESE INVIATO AL MINISTERO DELL’ECONOMIA E FINANZE

C’è anche la firma di Confartigianato nel documento che R.E.T.E. Imprese Italia ha inviato al vice ministro Luigi Casero e nel quale sono riportate alcune proposte per evitare che ogni anno si concentrino adempimenti e scadenze di versamento che creano difficoltà alle aziende.
La prima proposta è quella di spostare dal 16 al 30 giugno il termine di versamento dei debiti annuali dovuti (e al 31 luglio con la maggiorazione che passi dallo 0,4% mensile allo 0,2% annuo). In secondo luogo, il documento propone di spostare il termine dei versamenti e adempimenti che scadono il 20 agosto alla fine del mese, e inoltre di dare la possibilità di rateizzare il pagamento di acconto e saldo anche oltre il termine del 30 novembre, portandolo fino a un mese prima del pagamento del saldo nell’anno successivo. Sarebbe poi auspicabile che il contribuente avesse la possibilità di interrompere in qualsiasi momento il pagamento delle rate quando preveda un minore acconto dovuto: si fornirebbe così alle aziende un ulteriore strumento di pianificazione finanziaria.
Secondo i rappresentanti della piccola impresa occorre anche una radicale semplificazione degli studi di settore, riducendo le informazioni richieste e trovando una modalità di costruzione degli stessi che tenga conto, già in sede di revisione, della congiuntura economica.
Quanto invece al valore dei rimborsi Iva eseguibili senza ricorrere al visto di conformità, esso andrebbe incrementato da 15mila a 30mila euro.
Infine, nel documento si propone di modificare la disciplina dell’accertamento mediante indagini bancarie, poiché a distanza di anni è impossibile, soprattutto per le aziende in contabilità semplificata, risalire ai beneficiari dei prelievi effettuati (nelle ditte individuali, ad esempio, il beneficiario di un prelievo a mezzo bancomat può essere l’imprenditore stesso).
Nel documento di R.E.T.E. Imprese Italia sottoscritto da Confartigianato vengono formulate anche proposte per rivedere i termini di versamento dei tributi locali, ossia Imu e Tasi: il suggerimento è di prevedere un tributo unico, e di evitare il proliferare di casistiche ingestibili e spesso incomprensibili da parte dei contribuenti. Considerando le ridotte possibilità dei Comuni di agire su aliquote e detrazioni, il nuovo tributo renderebbe loro più agevole l’invio dei modelli di pagamento precompilati, garantendo in tal modo una reale semplificazione dei versamenti fiscali per imprese, lavoratori autonomi e, in generale, per tutti i cittadini.